Il monte Zucchero, blasè e di una bellezza riservata
Il monte Zucchero, alla testata di una valle laterale e selvaggia in una valle già di per se selvaggia
Il monte Zucchero, una montagna che già dal nome è tutto un programma
Quando all'alba, Marco, mi domanda dove mi porti di bello, gli rispondo in tono esaustivo: Svizzera...per cui di là...
Arrivati a Daghei l'aria è frizzante e il monte Zucchero ci aspetta, quindi velocemente ci prepariamo e altrettanto velocemente ci incamminiamo.
Il percorso, così come il paesaggio, può essere diviso in tre: una zona bassa, nel bosco, dove si sale dolcemente costeggiando un corso d'acqua con pozze d'acqua verde e cascatelle, una parte mediana con pendii più sostenuti ricoperti di rododendri, mirtilli e fiori colorati, una parte alta dove la vegetazione lascia il posto alla roccia e all'ambiente severo d'alta montagna.
Anche oggi( nonostante i buoni propositi!) ci ritroviamo a pestar neve, per cui indossati i ramponi, risaliamo il canale che porta alla bocchetta di Mugaia, da lì per cresta e pendi innevati raggiungiamo la cima. Dopo una breve pausa e un meritato panino, iniziamo a scendere, dapprima percorrendo uno dei canali che partono dalla cresta poi, una volta finita la neve e tolti i ramponi, per il sentiero percorso all'andata. Arrivati all'auto ci concediamo il piacere di un pediluvio in una delle pozze d'acqua ammirate al mattino.
Il giro, bellissimo, non è difficile e tutto su sentiero ottimamente segnato.
Kommentare (10)