Monte Zucchero (2.735m) - Anello hike n' run
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Quando andammo sulla Corona di Redorta nel 2011, per tutta la salita potemmo osservare la singolare e bellissima forma del Monte Zucchero, uno dei giganti verzaschesi. Chiamato anticamente “Triangolone” per distinguerlo dal più piccolo Triangolino a 2.591m, è un importante punto topografico dal quale nascono 4 creste e 4 importanti valli (V. di Tomè, Osura e due rami della Redorta). Da qualche anno mi chiedevo se fosse possibile compiere un anello completo per accedere alla sua cupola sommitale dato che le diverse relazioni propongono di farlo in 2gg dalla Val D’Osura o in giornata da Sonogno. Personalmente, quando l’escursione è già lunga di suo, il ritorno per la stessa via d’andata mi annoia un po’. Preferisco cosi allungare parecchio ma fare di tutta la giornata un susseguirsi di esplorazione e piccole scoperte. Oggi, essendo da solo, posso sfruttare questo itinerario come allenamento per la gara di domenica prossima (Campo dei Fiori Trail).
Monte Zucchero e Triangolino, visti da Nord Est (agosto 2011)
Lascio la macchina al parcheggio di Alnasca “Bus” q770 e ritorno verso Brione q756, attraverso il paese e mi dirigo dentro la lunga Val D’Osura. La strada è asfaltata per circa 5km, con piacevole pendenza ben corribile. Osservo nel frattempo la meteo, qualche goccia, molta nebbia e nuvole basse. Passato Daghei q951 la strada finisce e un sentiero sempre in leggera pendenza prosegue ai lati del fiume Osura, mostrandone i bellissimi colori. Conosco questa parte (percorsa per il Pizzo delle Pecore nel 2012) quindi, nonostante il tempo pessimo, vado tranquillo fino alla Capanna Osola q1418, totalmente nascosta dalla nebbia. Peccato, ricordo bene la bellezza di questa valle vista da qui… Decido di continuare fino al Rif. Sambuco q1895 che raggiungo dopo un largo giro (forse evitabile) per la Corte del Fornè q1697. Pausa 10’. Il cielo pare aprirsi un po’, non voglio ritornare indietro, per cui prendo fiducia e salgo almeno alla B.tta di Mugaia, poi si vedrà (fin’ora non ho trovato anima viva). Fortunatamente 3 tedeschi stanno scendendo, mi dicono che sopra è tutto coperto e sono ridiscesi. Ma almeno non sono solo in tutta la valle!
I 600m che separano il Rif. Sambuco dalla Bocchetta sono sempre in piedi, interminabili. Ma finalmente il cielo si apre un pochetto e mi allieto alla vista di questo anfiteatro roccioso, dell’erba ormai ingiallita e….. della Bocchetta di Mugaia! Dopo un’ultimo ripido strappo sono alla bocchetta (q2518) e…. non sono solo! Un signore è appena giunto salendo dalla Val Redorta, si chiama Moreno e dopo due chiacchere partiamo assieme per gli ultimi 200m del Monte Zucchero. Se fossi stato da solo, probabilmente, non avrei proseguito per la vetta con questo tempo… ma adesso ogni timore pare svanito. Quest’ultima salita presenta un breve tratto (T4-) un po’ aereo e scivoloso (se bagnato), per il resto la cresta è ripida ma larga e bellissima!
Felicissimi, eccoci sulla vetta del Monte Zucchero q2735!! La nebbia non molla, anzi peggiora… speravo, come ciliegina finale, di poter ammirare la Corona mentre bucava le basse nubi… e invece non si vede a 100m. Peccato. Moreno intanto mi racconta di aver salito proprio la Corona di Redorta settimana scorsa, purtroppo senza conoscerne le vie di accesso e trovandosi in seria difficoltà, sia in salita che in discesa. Ma per fortuna è andata bene.
Dopo una breve pausa pranzo iniziamo a scendere, saluto Moreno e inizio la lunga ma divertente discesa per Sonogno. A parte un paio di punti facilissimi dove disarrampicare e la ripidità dei primi 600m, il resto del percorso si presta bene ad una discesa di corsa, curve larghe e diversi tagli a mezzacosta con pendenze lievi. Passo il Corte di Cima q1987, Cortign q1526 e Puscen Negro q1343. Quest’ultimo villaggio lo toccammo per salire alla Corona di Redorda, quindi da qui in poi è traccia “familiare”. A Puscen Negro mi imbatto in capre nera verzaschesi…che si divertono sui tetti delle case!
Proseguo la discesa per Fraced q1041 dopo aver osservato le splendide cascatelle e le pozze d’acqua turchese/verde del fiume Redorta. La strada si fa sterrata e, corricchiando tra piccole frazioncine ben ordinate, arrivo al bellissimo paesino di Sonogno q925 (mai visitato nel suo centro storico). E’ un vero gioiellino! Ordine e pulizia pazzeschi e oltretutto oggi c’è una mostra fotografica “Verzasca Foto Festival”. Mi fermo una mezz’oretta a visitare Sonogno, le sue viuzze meritano davvero.
Dopo una toccata alla chiesa riparto lungo la strada fino a Frasco q885 (dove ben si osserva l’ingresso per la Val D’Efra). Qui decido di riprendere il sentiero che costeggia il fiume Verzasca, prima sul lato ovest e poi sul lato est, evitando quindi Gerra e giungendo all’altra vecchia conoscenza di Alnasca q757. Lungo questo sentiero scopro una favolosa cascata. Non resta che attraversare il mitico ponte (con a fianco il sempre presente camioncino arancione) e risalire alla strada, soddisfatto per il bellissimo tour di oggi.
Fontane=Brione/Arnased/Cap.Osola/Rif.Sambuco/nulla fino a Corte di Cima/Cortin/Puscen Negro/Sonogno
Tempi:
Alnasca - B.tta di Mugaia (T2, poi T3): 14km . +1800d . 3h10’
B.tta di Mugaia – Monte Zucchero (T4-): 0,5km . +220d . 25’
Monte Zucchero – Puscen Negro (T3): 6km . -1450d . 1h38’
Puscen Negro – Sonogno - Alnasca: (T2 poi T1): 12km . -700d +130d . 1h20’
Tempo totale al netto delle 2 pause (in vetta e a Sonogno): 6h45’

Kommentare (7)