Rifugio Alpe d'Àfata 1678mt - giornata bagnata ma compleanno festeggiato alla grande
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Rifugio Alpe d’Afata, capanna bagnata ma anche una bella sfiatata …
La saga de “I Pazzi siamo noi” continua … e ai massimi livelli
Una nuova figurina nel nostro album dei “rifugi”, una figurina di pregio.
Sono due anni quasi che ho in mente questo sperduto e poco conosciuto rifugio, (o buco …) grazie alla descrizione e foto del simpatico gruppo SEI, a cui appartiene l’ hikriano Nando.
Veramente poco noto questa capamna o rifugio, visite su Hikr … indovinate?
Il grande esploratore Seeger, e poi nulla, anzi è già difficile da trovare su Hikr con la prima A accentata !
Nonostante la scarsa fama, ha la sua pagina in wikipedia.
Qualche informazione prima di tutto. La Capanna d’ Afata o Rifugio d’Afata si trova a cavallo tra la Val Cramosino e la Val Fouda, guarda verso la Leventina sopra Giornico.
E’ gestita dal Patriziato di Giornico, ma è ben mantenuta dai cacciatori locali, comunque sempre aperta e molto ben attrezzata.
Ma allora perché poche visite? Forse una spiegazione c’e’ … cito da wikipedia, alla voce accessi:
Sono due le vie principali per raggiungerlo, la prima sale da Giornico (400 m) e entra nella valle Cramosino, a metà vallata si sposta a sinistra raggiungendo la dorsale aperta sulla valle Leventina, il percorso è praticabile in circa 5 ore.
Leggermente più breve ma ancora più ripida quella che sale da Altirolo (frazione posta a nord ovest di Giornico), essa sale praticamente in linea retta, da prima supera lo sperone di roccia che porta alla frazione di Orsino (950 m), località raggiungibile anche con la macchina, poi in un bosco di conifere fino alla meta
Io che soffro i dislivelli, studio di partire da Orsino, un gruppo di baite che si raggiunge da Chironico, scendendo al ponte sul Ticinetto (per chi conosce la zona dove si devia per salire a Valle, Cala, Capanna Sponda, laghetto di Chironico) si prosegue diritto, salendo verso una chiesa, si prosegue quindi sempre su asfalto, fino ad una piazzetta di giro con attorno delle baite.
Si prende a sinistra e si prosegue, c’e’ un cartello di divieto, non è chiaro se è permanente o solo per inverno (una scritta sotto il divieto indica che in inverno non avviene manutenzione), chiediamo all’ autista del postale parcheggiato alla piazzetta che ci dice “bon si può andare, ma non in inverno”.
Quindi proseguiamo fino a raggiungere Orsino, proseguiamo fino alla prima curva e sulla sinistra c’e’ un parcheggio.
Non piove, ma ha piovuto e bene anche, le previsioni sono “poco felici”, soprattutto per il pomeriggio … ma siamo o non siamo la “Banda dei Matti?”
Ma c’e’ una ragione che ci spinge ad uscire e raggiungere una capanna: il compleanno del Barba, neo settantenne MA NON dimostra!
Poche cose sappiamo del percorso che ci attende:
poco più di 900mt di dislivello in 2.4Km, il sentiero è marcato sulla mappa, e che nonostante il limitato percorso in media si impiegano 2:30.
Partiamo con le mantelle pronte nello zaino, subito una freccia con l’indicazione AFATA, bene …, dopo pochi minuti un guado (il torrente che scende dal Val Fòuda), anche se ben carico lo passiamo tranquilli, una madonnina ed una freccia verso monte “Afata”.
Inizia una lunga e ripida salita, il sentiero non è marcato con bolli, ma si vede che è utilizzato, anzi in qualche bivio ci sono più percorsi, il tablet ci aiuta a prendere la via giusta, che comuqnue è quella che sale.
Una serie lunga di zig-zag, nel bosco, tra gradini viscidi di pietra, sotto e sopra pareti rocciose, su piccole cengie, un tratto anche attrezzato con fune di sicurezza.
Dopo la prima ora di cammino inizia a piovigginare, mantelle fuori dallo zaino e si prosegue … la polenta ci aspetta !
Ma troviamo una spiacevole sorpresa nell’ ultima ora e mezza di salita, un taglio piante, certamente necessarie a rimuovere grandi piante pericolanti o semplici pulizie del bosco, ma molti enormi pini sono di traverso sul sentiero, e ci tocca aggirarle e quindi a ricercare ancora le tracce del percorso. Operazione tutt’altro che semplice e soprattutto molto faticosa.
Il tratti di piano sono di pochi metri, il resto è salita bella ripida … come da previsioni. Come dice il Barba “due passi e guadagni un metro di dislivello”
Io sono poco in forma, e nonostante i bei dislivelli delle ultime uscite sono parecchio in affanno.
I miei tre compagni arrivano in capanna alle 11:10 (siamo partiti alle 08:22), io alle 11:25, bagnato come se fossi caduto in una vasca.
Impossibili le foto esterne, nubi basse, foschia, poca luce e … pioggia (la foto è del pomeriggio).
Entro per trovare il comfort di un gran bel rifugetto, situato su un pianoro erboso circondato da abeti e pareti di roccia.
Dentro due locali, la cucina-pranzo, con armadio, grande fornello a gas, lavandino e stufetta a legna (manca il camino), nell’ altra stanza letti a castello su 3 piani, penso almeno 16 posti letto, armadio con coperte e materiali vari per la cucina (posate e piatti di plastica).
Veramente bello e confortevole … ma l’acqua è chiusa, poco male fuori un paio di padelle a raccogliere l’abbondante acqua piovana.
Mentre si affetta e si consuma l’ antipasto, il cuoco Barba fa andare una bella polenta taragna, e scalda lo spezzatino.
Dopo il “giusto” tempo pranziamo con la grande allegria che ci accompagna sempre, ignorando i rumorosi scrosci d’acqua all’ esterno.
Polenta e spezzatino, polenza e zola, l’antipasto di salame, ben condito con Bonarda, poi il dolce innaffiato con Prosecco, brindisi alle settanta candeline !
Firmiamo il libro di capanna, lasciamo nella busta il contributo (sono indicati 2Fr a persona per il “passaggio”), la busta nella “cassa” (non una feritoia incassata nel muro, ma una scatola di latta appoggiata sul mobile … massima fiducia o pochi visitatori?), pulizie varie per rimettere tutto a posto come e meglio di quando siamo entrati.
Alle 13:55 usciamo, incredibilmente non piove, quindi posso scattare qualche foto del rifugio nel suo selvaggio contesto naturale.
Scendiamo dalla stessa parte (non c’e’ alternativa se non l’Alta Via), un po’ preoccupati per la pioggia (ma a quella ci siamo quasi adattati), soprattutto per il sentiero scivoloso, le pietre/rocce e le tante deviazioni per le piante schiantate.
Con molta attenzione scendiamo, alla fine senza problemi e senza perdere il sentiero, arriviamo al parcheggio alle 16:00.
Due ore per scendere, e questo la dice lunga … in salita mi fermo centinaia di volte a prendere fiato, ma a scendere … “vado giù di peso”, le fermate sono al minimo indispensabile.
Un’ altra bella figurina nell’ album dei rifugi, peccato per il meteo e per il sentiero (abbiamo stimato 20-25 min persi a salire per le piante che ostruivano), ma alla fine abbiamo degnamente festeggiato il nostro senjor.
Alla prossima amici, speriamo bene di raccontare di sole, di vette e non di rettili … (alla prossima altro compleanno)
Giorgio
Vista da Roberto - (roberto59)
Cari ragazzi, acqua ne ho presa durante le nostre uscite, ma come oggi 9 giugno mai …, a momenti sembrava scendesse a secchiate.
Comunque abbiamo festeggiato con gioia e piacere il ns. grande amico barba43, 70 anni, gran traguardo complimenti sei in grandissima forma.
Per quanto riguarda il percirso, unica nota dolente le troppe piante tagliate lungo il sentiero, una vera scocciatura aggirarle sui pendii impervi e bagnati.
Per il resto gran bella giornata in compagnia degli amici.
Nuovamente auguri a Luciano ( ps. ricordati che gli stipiti non sono finiti...eh eh eh...), agli amici di sempre grazie per la serena giornata, a Giove Pluvio ........ pls alla domencia cerca ogni tanto di riposare.
Ciao a presto
Roberto
Vista da Gimmy - (gimmy)
premesso che una lavata simile sicuramente non pensavamo di prenderla.tempo da fine autunno + che da fine primavera .abbiamo però festeggiato come si deve in capanna Luciano x i suoi 70 anni portati alla grande.bella giornata passata in allegria con i soliti amici ,
per quanto riguarda la camminata, percorso spesso interrotto da piante secolari tagliate che ci obbligavano a prendere dei fuori pista abbastanza insidiosi ,anche perchè il tutto era reso molto viscido dalla pioggia
tanti auguri ancora a Luciano
ciao alla prossima speriamo con una bella giornata di sole
Vista da Luciano - (barba43)
Un compleanno del Barba coi fiocchi
Oggi ho portato i miei amici alla Capanna d'Afata, una bella capanna per festeggiare il mio compleanno, come di consuetudine il festeggiato sceglie il posto, ma dato che di capanne ne conosco poche, ho lasciato scegliere al Giorgio.
E' la prima volta che ci andiamo, fra gli Hikriani-italiani non c'è nessuna relazione prima di questa.
La giornata non si è presenta bella, ma noi non abdichiamo, ormai ci conoscete bene: non ci ferma nessuno.
Comunque è sempre bello girare alla ricerca di capanne, anche senza che ci siano più o meno i sentieri, è una bella avventura ed anche una ricerca di posti nuovi, poco conosciuti, senza fare cime tempestose...... e grazie anche al GPS che dà un buon aiuto.
Veniamo al festeggiato.
Ho cucinato una bella polenta con un buon spezzatino con funghi, antipasto di salame ad hoc,ed ancora polenta e gorgonzola, dolci spumante e cosi via.
Dopo un paio d'ore siamo ridiscesi, sempre sotto la nostra pioggia, anzi anche con qualche attimo di grandine.
La più grande sorpresa me l' hanno fatto loro, il gruppo di Girovagando sabato sera, che si sono presentati, con mogli, tutti a casa mia.
Non ne sapevo nulla, mi sono molto emozionato, anche mia moglie me l' ha nascosto, è stato proprio bellissimo e li ringrazio tanto di cuore per questo bellissimo avvenimento.
Non sono mancati i regali, sicuramente adatti a quello che ci piace fare di domenica ….
Grazie amici di vero cuore.
ciao a tutti
Barba
Il solito riassuntino:
Percorso:
4.8 Km totali, 7h:30m totali, 4:30m di cammino
Andata: 2.4 Km, 2:45 lorde (io -15min gli amici), 30m soste
Ritorno: 2.4 Km, 2:05 lorde, 10m soste
Dislivello:
900 mt di assoluto, 950 mt di relativo
Partecipanti: Giorgio, Roberto, Gimmy, Luciano
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