La Strada Bassa della Leventina, parte 2
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Lavorgo per me rischia di diventare una maledizione: sia durante il percorso della Strada Alta l'anno scorso, sia su quella Bassa, mi sono trovato a fermarmi qui. Decido di spezzare l'incantesimo completando almeno la Strada Bassa.
Il postale mi scarica alle 8:25 a Lavorgo, la giornata si preannuncia splendida. Sacco leggero, vestiario leggero (salirò al massimo a Q950), via verso Nivo, che raggiungo in 10 minuti, e dove riesco a perdermi... Mica facile :-( Un giovane mi indica il sentiero di salita per Chironico, che imbocco. Salendo, grazie al promontorio, scompare velocemente il rumore della civiltà, e il silenzio naturale mi accompagnerà fino a Faidàl.
Alle 9:10 sono a Chironico, sosta caffé prima di affrontare la lunga traversata fino a Personico, poi via passando Grumo e Orsino su forestale asfaltata (poveri piedi), per imboccare finalmente il sentiero nel bosco. Dopo una cresta lo stesso diventa franoso e stretto: sono felice di non aver tentato in febbraio, con il ghiaccio la situazione non sarebbe stata allegra.
Breve sosta sopra Giornico per una banana e togliere la felpa (ormai si suda abbondantemente) verso le 11:00, poi via ancora nel bosco. Passo diversi insediamenti, rustici ristrutturati con amore, rispetto per l'architettura, uso di pietra a secco, piode per il tetto, legno. Una delizia per gli occhi. Niente servizio di nettezza urbana, e ciò non ostante non un rifiuto per terra, niente cartacce, niente lattine, tutto lindo. La vera civiltà è qui in alto, non in città.
Arrivo alle 12:30 a Faidàl, insediamento splendido, e inizio la discea su Personico, dove arrivo alle 13:30. Fermata gelato e caffé di 20 minuti, poi via lungo la via dei grotti prima, e il Ticino poi fino a Biasca. Volo gli ultimi chilometri (la pianura è il mio territorio), per riprendere il postale e rientrare alle 14:48 da Biasca a casa.
E spero di essere riuscito a spezzare la maledizione di Lavorgo :-)
Il postale mi scarica alle 8:25 a Lavorgo, la giornata si preannuncia splendida. Sacco leggero, vestiario leggero (salirò al massimo a Q950), via verso Nivo, che raggiungo in 10 minuti, e dove riesco a perdermi... Mica facile :-( Un giovane mi indica il sentiero di salita per Chironico, che imbocco. Salendo, grazie al promontorio, scompare velocemente il rumore della civiltà, e il silenzio naturale mi accompagnerà fino a Faidàl.
Alle 9:10 sono a Chironico, sosta caffé prima di affrontare la lunga traversata fino a Personico, poi via passando Grumo e Orsino su forestale asfaltata (poveri piedi), per imboccare finalmente il sentiero nel bosco. Dopo una cresta lo stesso diventa franoso e stretto: sono felice di non aver tentato in febbraio, con il ghiaccio la situazione non sarebbe stata allegra.
Breve sosta sopra Giornico per una banana e togliere la felpa (ormai si suda abbondantemente) verso le 11:00, poi via ancora nel bosco. Passo diversi insediamenti, rustici ristrutturati con amore, rispetto per l'architettura, uso di pietra a secco, piode per il tetto, legno. Una delizia per gli occhi. Niente servizio di nettezza urbana, e ciò non ostante non un rifiuto per terra, niente cartacce, niente lattine, tutto lindo. La vera civiltà è qui in alto, non in città.
Arrivo alle 12:30 a Faidàl, insediamento splendido, e inizio la discea su Personico, dove arrivo alle 13:30. Fermata gelato e caffé di 20 minuti, poi via lungo la via dei grotti prima, e il Ticino poi fino a Biasca. Volo gli ultimi chilometri (la pianura è il mio territorio), per riprendere il postale e rientrare alle 14:48 da Biasca a casa.
E spero di essere riuscito a spezzare la maledizione di Lavorgo :-)
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