A perfect day, today: Cima Corte Lorenzo
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Inizia Giulio (gbal)...
gbal,
tignoelino e Teresa. A memoria mia non ricordo molte giornate così “perfette”: una meteo splendida, aria tersa e fresca, sole caldo a volte abbacinante; di nuovo a “spasso” con l’ineffabile e ultra-simpatico Roby e finalmente la conoscenza di sua moglie Teresa, piacevolissima e carina, dalla gran verve, che con disinvoltura supererà agevolmente le difficoltà che incontreremo.
Ci troviamo a Gravellona Toce e proseguiamo in auto verso Santino e poi Ruspesso dove lasciamo l’auto poco distanti dal Rifugio Fantoli all’Alpe Ompio. Il programma odierno non è banale; forse solo il dislivello pare pochino, anche se poi, con i vari saliscendi di andata e ritorno totalizzerà quasi 1100m. A mio avviso sono 1100m che ne valgono molti di più data l’asprezza dei luoghi attraversati, l’esposizione che genera tensione e quindi fatica e dai 1400m in su l’uso frequente delle mani. In breve, dopo il rifugio ci ritroviamo sulla cresta, denominata La Costa che conduce alle pendici del Monte Faie, innocuo “montarozzo” di 1352m che però ci dà subito un assaggio delle pendenze, delle sbuffate e delle sudate che caratterizzeranno la gita odierna. Di lì si discende alla Colma di Vercio (da dove si può scendere a Bracchio) e poi di nuovo si sale, si scende, si sale, si scende toccando una serie di cimette dagli strani nomi come Denti del Gigante (1384m), Cima di Carbunisc (1480m), Cima Sassarut (1512m) ed infine Cima Corte Lorenzo (1574m). Potrebbe sembrare una lieve progressione lungo una amabile cresta ed invece si tratta di una successione di denti di sega dove arrampicare su roccette o camminare con molta circospezione su sentierini segnalati ma difficili da seguire con l’occhio, più spesso occupato a valutare le conseguenze di un eventuale salto nei precipizi laterali. In parecchi tratti delle catene rassicurano il viandante o addirittura ne aiutano il cammino; più volte l’ottimo caffè “alcolico” gentilmente offerto da Roby aiuta a riacquistare un po’ di ottimismo. Una buona sosta sull’anticima detta Pasquetta dove ci ristoriamo e improvvisiamo un mini-ripasso sui nodi che curiosamente cambiano a secondo del punto di vista e della mnemonica per farli e poi si riparte, o meglio si scende all’intaglio per affrontare la placcona esposta. Un bel divertente traverso catena-assistito e poi l’ascesa finale. Alla fine siamo in vetta da dove si gode una vista eccelsa; sembra proprio di essere uno di quei maestosi volatili che dall’alto hanno assistito ai nostri sforzi. Da tutti i lati il monte precipita ripidamente ma verso SW il balzo è notevole: c’è un gradino di 250m come le immagini prese da Google Earth mostrano. I rituali di vetta, strette di mano, firma del giornale di vetta, foto con autoscatto presso la Croce che curiosamente è stata collocata cinque metri più in basso; forse Gesù aveva paura di guardare giù….
Poi si riparte e si percorre a ritroso l’itinerario di salita. Stavolta recuperiamo gli zaini alla Pasquetta e consumiamo il nostro pranzo innaffiato dal sempre ottimo Merlot offerto dal generoso Roby; il tempo trascorre in allegria, si parla un po’ di tutti i nostri amici hikriani (scusate se vi sono fischiate le orecchie) e poi ritorniamo barattando la risalita al Monte Faiè con l’aggiramento alla base e passaggio per l’Alpe Caseracce. Di lì si torna all’Alpe Ompio e poi il commiato ed i reciproci ringraziamenti a Gravellona Toce con la promessa di……vederci presto per un’altra gita altrettanto bella.
Grazie Roberto, grazie Teresa e grazie a tapio per l’ottima relazione sulla quale potrete leggere dettagli ancora più precisi.
Nota: Riguardo alla classificazione dell’itinerario, dopo la visita ritengo più appropriato quotarlo T5 che non T3+ mentre i passaggi su roccia più difficoltosi meritano II UIAA. Ritengo doverose queste assegnazioni affinchè chi intende affrontare questo percorso sappia cosa lo attende e valuti l’aspetto psicologico di una notevole e mantenuta esposizione; cordino, moschettone e/o imbrago da ferrata può aiutare a superare le difficoltà.
...prosegue Roberto (tignoelino): Finalmente, quasi è passato un anno, riusciamo ad organizzare con Giulio, in questa strana primavera, una bella ed impegnativa escursione in Val Grande. Giornata ideale: meteo ottima, terreno in condizioni perfette, la compagnia di Giulio è già ampiamente collaudata. Non me la ricordavo così impegnativa, forse colpa del tempo che passa; giornata da incorniciare!!!
Grazie Giulio, anche da parte di Teresa a cui hai insegnato belle cose.Alla prossima!
I tempi:
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Parcheggio A.Ompio |
0 |
0 |
Monte Faiè |
1:00 |
1:00 |
Cima Corte Lorenzo |
2:31 |
3:31 |
Parcheggio A.Ompio |
3:35 |
7:07 |
Pillole….del giretto:
Dislivello 1066 m
Lunghezza totale 11,2 km
Tempo totale lordo 7h07’
Soste totali 1h14’
Tempo totale netto 5h53’


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