Oggi gli amici Silvana, Roberto e Antonella mi danno buca, così insieme a mia moglie decido di salire al Monte Gradiccioli dall’Italia. Conosco molto bene la meta finale poichè ci sono salito più volte dalla Svizzera partendo da Arosio o da Mugena con un giro ad anello che tocca i vari alpeggi: alpe Gem, alpe Nisciora, alpe Agario. In passato, arrivato ai Pianoni, sono stato tentato più volte di scendere fino alla capanna Meriggetto, ma ho sempre rimandato. Recentemente però, leggendo in hikr il rapporto di Giulio che ha raggiunto la vetta salendo dalla scalinata che dal ponte di Piero sulla Viaschina porta al villaggio di Monteviasco, ho pensato di provare questo percorso alternativo. Giunti all’ampio parcheggio della funivia, velocemente ci prepariamo alla partenza dopo aver scattato qualche foto. Affrontiamo senza problemi i 1300 gradini e in 35 min. arriviamo a Monteviasco, dove ci concediamo una breve sosta per ammirare il caratteristico borgo; dopodiché ci rimettiamo in cammino seguendo le indicazioni per l’alpe Corte e per la capanna Meriggetto. Arrivati alla capanna, salutiamo i volontari del CAI di Germignaga che stanno aprendo ora la struttura, quindi ripartiamo prendendo il ripido sentiero che sale a sinistra e ci porta al monte Pola. Ora il percorso si fa per un tratto più dolce – infatti siamo ai Pianoni – per poi riprendere a salire, e in poco tempo ci ritroviamo in vetta: si sentono i rintocchi delle campane dei paesi sottostanti che battono le dodici. È sempre bello arrivare lassù e godere del magnifico panorama, posando lo sguardo su ogni cima che si conosce, che si è già raggiunta… ma oggi in molti hanno optato per questa meta, per cui dopo le foto di rito, decidiamo di abbassarci di un centinaio di metri per consumare il nostro pranzo in un luogo più appartato. Peccato che le nuvole prendano via via il posto del sole: il cielo sopra il golfo di Lugano si fa nero e minaccioso e si sentono i tuoni del temporale in lontananza. Con grande rammarico siamo costretti a riprendere la via del rientro prima del previsto. Tenendoci in cresta, scendiamo fino all’alpe Agario e poi alla capanna Meriggetto. Contiamo di fare una breve sosta, ma sorpresi dalla pioggia proseguiamo sino a Monteviasco. Dopo un attimo di indecisione sul da farsi (non sapevamo se fosse meglio optare per la funivia), decidiamo comunque di scendere dalla scalinata. Scelta non del tutto azzeccata dal momento che, a causa delle pietre bagnate molto scivolose, la discesa ha richiesto il doppio dei minuti impiegati per salire, ma con attenzione e pazienza siamo finalmente tornati al parcheggio. Bella passeggiata anche se guastata sul finale dal maltempo!
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