Monte Tabòr (m. 2079)
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Durante l'inverno e un panettone innevato non privo di bellissime sorprese, anche se poco frequentato "difatti la giornata odierna ne è conferma,la valle è tutta per Noi" vanta di una vista a 360°,tantissime le vette visibili dalla sua vetta, per citarne alcuno:Monviso,gruppo del Rosa e tanti 4000 Vallesani, Badile Cengalo e Disgrazia e poi tanti altri vicine , le Grigne, Legnone ecc ecc.
L'accesso: Noi siamo partiti da Oggia, piccola frazione di San Bartolomeo della Val Cavagna.
Da Menaggio che si trova a metà del Lago di Como si segue la strada per Porlezza , poco prima di giungere a Piano Porlezza si prende la deviazione per la Val Cavargna e si sale fino a San Bartolomeo Val Cavargna. Al margine E del paese, e precisamente su un tornante in località S. Rocco, ha inizio la stradina carrozzabile, ma stretta e in alcuni tratti molto ripida, che attraversa la Valle dei Molini e dopo aver raggiunto il ponticello che guada in fiume si prosegue fino ad Oggia, si parcheggia sugli argini della strada alla vista di un grande cerchio sulla strada"piazza di giro".
Le possibilità di parcheggio sono limitate e la stradina è impervia, bisogna quindi prendere in considerazione sopratutto nelle domeniche affolate la possibilità di lasciare l’auto a San Bartolomeo e proseguire a piedi, in questo caso il dislivello in salita aumenta di 250 m ca.
Itinerario percorso::Da Oggia su sentiero si sale a Rus (q. 1316 m) e da qui un sentiero a mezzacosta svolta a sx trascuranto quello di dx che l'abbiam percorso al ritorno.
Ad un certo punto stanchi di inutili passi e sprofondamenti vari,abbandoniamo la traccia innevata per L'alpe Sebol ,e calzate le ciaspole saliamo in direttissima in direzione pizzo Sebol e da qui la mutata di Sebol.
la cima de Tabòr la si raggiunge senza percorso obbligato.
Non cercate segnavia, Da Oggia e lungo il percorso non esiste nessuna indicazione per il Monte Tabòr.

Sicuramente favoriti (...era ora!!!) da una meteo stupenda, la sensazione che ho avuta lasciando il non invadente primo tratto boschivo, è stata quella di trovarmi ad una quota più elevata.
Avete presente l'Engadina...visuale nitida e totale a 360° tanto da poter distinguere distintamente le più note cime e le località di valle...dai 1.600mt. innevamento quasi totale...candida neve intonsa, compatta, con riflessi argentei del ghiaccetto superficiale sferiforme provocato da un modesto vento frizzante.
In salita, ciaspolati, molto ben portante e crostata, a scendere (siamo anche a metà aprile), dopo qualche ora di sole, più marcia e sprofondante.
Splendida la gipposa cresta che con frequenti ripide impennate ti porta, in fil di lama, dai circa 1.700mt alla vetta, quota 2.079mt....non sai dove volgere lo sguardo!!!
Non è una salita particolarmente lunga e/o impegnativa ma, azzeccando la giornata giusta, meravigliosa per la panoramica che regala...il respiro, in alcuni passaggi, diviene affannoso e cresce il battito per le ultime pendenze in prossimità dell'ampio terrazzo della cima.
Ovviamente, menzione d'onore alla compagnia di Francesco (già citato), di Martina, che ci ha deliziati di una super torta di mele e del ''mittttico'' Claudione.
Il Tabòr resterà nella mia memoria...e ho visto l'aquila...
Ciaooooooo
Luca

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Kommentare (8)