Tecchio-M.Tabòr-M.Marnotto-Cima Pianchette
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Tecchio-M.Tabòr-M.Marnotto-Cima Pianchette
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Se non l'avessi raggiunto anni fa lungo la cresta N, comincerei a credere che il Pizzo di Gino sia il mio "Mont Maudit"! Anche questa volta avevo programmato il mio giro includendo, come pezzo di prestigio e parte finale l'ascensione al Pizzo di Gino da Cima Pianchette ma il vento fortissimo sperimentato lungo le bocchette visitate lungo il percorso mi aveva sconsigliato di "arrampicarmi" lungo la non difficile ma delicata cresta SE. Il percorso l'avevo trovato su un sito di Val Cavargna e l'unica differenza era che l'avrei percorso al contrario aggiungendo forse anche il tratto dal M.Tabor al M.Marnotto (sempre con l'idea di completare, sia pure in più escursioni, tutta la cresta dal M.Bregagno al M.Garzirola). Salito oltre il Rifugio Croce di Campo e individuato sulla dx il sentiero che percorre in alto la Val Careggio e conduce all'Alta Via dei Monti Lariani lo seguivo ma poiché esso resta un po' più in basso della linea di cresta salivo ancora più su e con un percorso a saliscendi toccavo tutte le tre cime minori prima del Monte Tabor. Giunto alla Bocchetta di Sebol però, facevo un inoperoso mezzo giro di una anticima della mia meta fino ad accorgermi di quanto succedeva e di decidere di salirvi prepotentemente da Sud. In vetta il vento era molto forte e il mio lato prudente (molto forte anch'esso) cominciò a suggerirmi di scartare l'ascesa al Pizzo e barattarla con il proseguimento fino al Marnotto. Finii per fare così ma per questo tratto impiegai ben più dei 45' che avevo ingenuamente previsto, grazie all'ennesimo erroneo mezzo giro di avvicinamento altamente improduttivo; c'è da dire che spesso si è combattuti tra il seguire l'Alta Via piuttosto che la via stabilita a tavolino perché la prima è l'unica segnalata anche se spesso solo a tratti ed ha molte varianti ingannevoli. Fuggito per il vento anche dal M. Marnotto dopo aver fatto le foto di rito, aver visto in lontananza il M.Bregagno ed aver accarezzato l'idea di proseguire, subito abbandonata, percorrevo a ritroso il percorso di andata. Stavolta lo effettuavo in modo più diretto, evitando le cime minori concedendomi solo un ritorno in vetta al M.Tabor per il ripido pendio Sud ed infine chiudevo "in bellezza" salendo a Cima Pianchette e rimirando con un senso di amaro per la rinuncia la bella piramide del Pizzo di Gino, lì "a due passi" ma sferzata dal vento. "Sarà per un'altra volta" mi dico sempre in questi casi cercando mille giustificazioni ben sapendo in cuor mio che l'ideale non esiste: se vuoi la bella vista e foto nitide ci vuole il vento ma poi ti dà fastidio; se c'è la neve il paesaggio cambia ed assume un fascino particolare ma aumentano fatica e rischi; se minaccia acqua o piove magari pensi che un bel vento avrebbe spazzato le nubi e…..il ciclo ricomincia! E' così ma la montagna ci ammalia sempre e appena a valle, ristorati e seduti comodamente in auto, percorrendo senza fatica la via del ritorno a casa, già dimentichiamo le membra doloranti, la sete patita e il fiato che credevamo perso e pensiamo "alla prossima" che magari è ancora quella perché non l'hai completata e non sei del tutto soddisfatto. La montagna è bella e più la si frequenta più se ne sente il bisogno: è una droga (che siano anche qui le beta-endorfine della corsa e delle attività aerobiche?).
Dati salienti:
Dislivello percorso 1405m
Lunghezza totale km 19.65
Tempo totale 8h15'
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km |
Up (m) |
Down (m) |
Tempo parziale |
Tempo totale |
M. Tabor |
7.29 |
926 |
138 |
2h53' |
2h53' |
M.Marnotto |
2.63 |
153 |
153 |
1h24' |
4h18' |
M.Tabor |
2.45 |
160 |
164 |
1h19' |
5h38' |
Cima Pianchette |
2.63 |
166 |
93 |
1h13' |
6h51' |
Tecchio |
4.63 |
0 |
851 |
1h23' |
8h15' |

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