Punta di Terrarossa o Wasenhorn

Era da un po' che volevo tornare sul Terrarossa. L'ultima volta, nel lontano 2005, avevamo beccato nebbia, di conseguenza panorama assente.
Viste le ottime condizioni previste per il weekend decido di proporlo. Invito accettato, così partiamo in 5: Ale, Simo, Giovanni, Mambli ed io. Per le 9.00 siamo al parcheggio dell'Ospizio del Sempione.
Freschino, circa 10/12 gradi, e ventoso ma al Sempione trovare vento è abbastanza normale.
Imbocchiamo subito la stradina asfaltata che passa di fianco al massiccio ospizio. Il cielo è terso, il vento arriva a folate che, per ora, non disturbano molto. Velocemente saliamo fino a raggiungere il tratto in piano che costeggia la bissa che porta l'acqua dell'Homattu Gletscher al laghetto alle spalle dell'Ospizio.
Il sentiero inizia a salire in modo molto regolare, superiamo qualche ponte in legno, meno male che ci sono! Ricordo ancora l'ultima volta che sono passato di qua: i ponti non c'erano ancora e la mattina abbiamo passato i torrenti senza fatica, il pomeriggio con il disgelo abbiamo fatto qualche pediluvio........
Ma mano che saliamo appare, sulla destra, il ghiacciaio del Monte Leone, ha uno strato di neve recente ed anche le pareti soprastanti sono incrostate, è il risultato della nevicata di settimana scorsa.
Giunti in vista della Cabane Monte Leone seguiamo, verso sinistra, le indicazioni per la Maderlucke che raggiungiamo e da cui si gode un panorama strepitoso su Oberland, basso vallese, Mischabel e Weisshorn.
Ora mancano circa 350m di dislivello e la cresta Ovest.
La cresta inizia con un sentierino e poi si alternano brevi tratti su sfasciume con altrettanti brevi tratti su roccette, sempre solide nonostante l'ambiente circostante non dia questa idea. La parte finale è molto bella, caratterizzata da un traverso su una placca poco inclinata ma molto fotogenica.
Dopo questo traverso si risale l'ultimo risalto e si giunge alla vetta svizzera, con croce, e poco più avanti quella italiana.
In vetta vento molto freddo ed a tratti forte, proveniente dall'Italia.
La vista non è commentabile, verso sud la mole del Monte Leone, che si eleva sopra il ghiacciaio omonimo e che poi precipita sull'Alpe Veglia.
Ad est Veglia e le montagne che la separano da Devero.
A nord la sfilata dell'Oberland, Finsteraarhorn, i Fiescherhorn, ghiacciaio di Aletsch, Aletschorn, Bietschorn, ecc. ecc.
Ad ovest il solco della valle del Rodano, il Trittico del Sempione già incappucciato, i Mischabel ed il Weisshorn.
Ne è valsa la pena.....

In cima ce la prendiamo comoda, mi addormento (qualcuno dice che russavo anche) e dopo un tempo indefinito qualcuno dice: "che facciamo? Scendiamo?". Pronti via si parte. Percorriamo la vetta ed al suo termine scendiamo per la sfasciata cresta sud fatta di pietrisco e sabbia, sempre flagellati dal vento. Incrociamo il sentiero che scende dalla bocchetta di Aurona (Chaltwasserpass) e lo seguiamo. A breve siamo alla Cabane Monte Leone, che, come dice una guida che ho letto, ha nome italiano, costruita da una sezione del CAS di lingua francese (sezione di Sommartel) in una zona di lingua tedesca.
Poco a valle ci ricongiungiamo con il sentiero di salita e ritorniamo all'Ospizio.

Gita molto bella, completa, bella salita su sentiero, cresta non difficile ma da non sottovalutare, stupendo panorama.