Puntone dei Fraciòn (3202 m) – Rheinquellhorn (3200 m) – Piz de Stabi (3136 m) – Pizzo Nass (2994 m)
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Prologo
Il giro odierno nasce da un mezz’accordo con Zaza, secondo il quale ci saremmo potuti dare appuntamento in cima al Rheinquellhorn. Già le premesse per questo incontro lasciavano intravedere una scarsa probabilità di riuscita, visto che partivamo da luoghi diversi con diverse distanze da coprire (io dalla Val Malvaglia, lui dalla Zapporthütte); poi una differenza di passo non certo trascurabile (a suo favore, naturalmente) rendeva definitivamente impossibile l’incontro. Alle 8.45 io ero soltanto al Laghetto di Cardedo, mentre il suo sms mi avvertiva di essere già sul Puntone dei Fraciòn. Sfumato l’incontro in vetta, ho continuato la mia camminata come era stata originariamente prevista, ed è stato un giro di gran soddisfazione. Vediamone tratto per tratto lo svolgimento.
Foppa di Cusiè (1707 m) – Pizzo Nass (2994 m)
Dal parcheggio presso la Foppa di Cusiè (1707 m) prendo il sentiero che in leggera discesa nel Bosco della Foppa porta all’Alpe della Bolla (1644 m), punto più basso dell’intera giornata. Da qui proseguo, passo il ponte sull’Orino e, passando dall’Alpe di Prato Rotondo (1826 m) salgo verso Ürbell (2059 m). Qui prendo il sentierino segnato in bianco-rosso (ma non ufficiale) e raggiungo l’Alpe Cardedo (2104 m). Salgo fino a superare il P.2376 (segnalato con un gran omone su un pianoro) e, più in alto, sempre attento ai rari segni di vernice, evito la deviazione a sinistra (che porterebbe, volendo, al Vogeljoch) e proseguo fino al Laghetto di Cardedo (2605 m). Lo aggiro sulla sinistra (da qui in avanti tutto su percorso libero) e punto verso SE in direzione del P.2736. Sbuco un po’ più in alto, sulla cresta SW del Pizzo Nass. Qui, secondo il Brenna dovrebbe trovarsi “un esposto sentierino usato da pecore e stambecchi e da chi vuole passare dal bacino dell’Alpe Cardedo a quello dell’Alpe di Giumello”. Ma del sentierino neanche l’ombra, solo immensi dirupi. Proseguo dunque sulla cresta SW del Pizzo Nass e non appena dei grossi blocchi mi impediscono di tenere questa direzione, mi sposto nella cresta S a forma di ampio canale e continuo la salita (T5, non adatta a chi soffre di vertigini, ma semplice, tanto da non appoggiare mai le mani). In cima incontro un ripido canalino bagnato che adduce alla vetta, e decido dunque di seguire “la cengetta che verso destra porta sulla cresta SE” (Brenna): da qui in pochi minuti raggiungo la vetta del Pizzo Nass (2994 m), che non è altro che il punto più basso della cresta SSW del Pizzo Cramorino (è però un bellissimo balcone a picco sulla Val Malvaglia).
Pizzo Nass (2994 m) – Rheinquellhorn (3200 m)
Dalla cima del Nass seguo la cresta che porta al Cramorino. Giunto all’intaglio che spacca in due la cresta supero il muro di fronte direttamente con facile arrampicata (II-) (altra possibilità secondo il Brenna: aggirarlo a sinistra su un pendio franoso). Evito di toccare la vetta del Cramorino (raggiunta recentemente con igor) e piego a destra in direzione del Vogelberg. Capisco subito che questa vetta, anch’essa appena raggiunta, non potrò evitarla, perché dal lato di Val Malvaglia si produce in altissime pareti verticali e, sull’altro lato (per me fuori strada), c’è comunque un ghiacciaio. Salgo dunque al Vogelberg (3218 m) e scambio due parole con un simpatico ragazzo della zona, che ha una cascina in Val Malvaglia, e che mi assicura che fino al Puntone dei Fraciòn le difficoltà sono limitate. Proseguo dunque rinfrancato ed in breve raggiungo il punto più alto di giornata (se non fosse per il Vogelberg, 3218 m, di cui non tengo conto perché già raggiunto in precedenza), cioè la punta SW del Rheinquellhorn, quotata 3211 m, ma senza dignità di vetta a sé stante, visto che non fa da nodo orografico (anche se una certa separazione sulla cresta la si nota comunque). La vetta vera è un po’ più avanti e viene raggiunta senza alcuna difficoltà. Dalla cima del Rheinquellhorn (3200 m) noto che in effetti i pendii in direzione NE e E sono perfetti per una discesa con gli sci, come
skiboy1969 aveva fatto intendere.
Rheinquellhorn (3200 m ) – Piz de Stabi (3136 m) – Puntone dei Fraciòn (3202 m)
La prima parte della discesa dal Rheinquellhorn non presenta problemi. Il punto più difficile di giornata è invece racchiuso tra la quota 3145 e la 3084, poco prima dello Zapportpass. Si tratta di una breve disarrampicata (e viceversa, al ritorno) di II grado in cresta su un tratto abbastanza esposto a picco sul fornale a S (variante: placca verticale con appoggio su pendio franoso sopra lo Zapportgletscher, evitato entrambe le volte). Passato questo punto, il tutto diventa una piacevole passeggiata in quota, con breve digressione sul facile Ghiacciaio di Giumello. Raggiungo dunque lo Zapportpass (3045 m) e successivamente il Pass de Stabi (3068 m). Qui salgo la cresta (interamente in territorio grigionese) che porta al Piz de Stabi, sulla quale un’anticima a metà cresta fa pensare di aver prematuramente raggiunto la meta. Proseguo invece subodorando che la vera vetta sia situata un po’ più avanti, verso NE. Infatti la cima del Piz de Stabi (3136 m) presenta un corposo ometto e lascia intravedere qualche metro di altezza in più rispetto all’anticima. “Magnifica visuale” verso i poligoni di tiro di Hinterrhein e, a parte gli scherzi, incredibile visione sulla parete SW dello Zapporthorn. Riparto e mi dirigo al Pass de Stabi, che raggiungo con piacevole discesa sul Ghiacciaio di Giumello (quasi piatto – e nevoso - in questo punto). Da qui la salita al Puntone non presenta difficoltà, a parte la sete che cerco di sedare con della neve sciolta in una bottiglietta, riscaldata con il calore delle mani. Finalmente raggiungo la vetta del Puntone dei Fraciòn (3202 m) dove, oltre alla croce e alla gamella, trovo i saluti di Zaza nel libro di vetta. Con una birra relativamente (ancora) fresca spengo definitivamente gli ardori della sete e finalmente passo al pranzo, frugale e veloce.
Il ritorno
Per il ritorno evito naturalmente la deviazione al Piz de Stabi ed anche l’omonimo passo con camminata in leggera discesa (senza ramponi, portati inutilmente…) sul Ghiacciaio di Giumello, raggiungendo direttamente lo Zapportpass. Da qui risalgo tutta la cresta fino a toccare il Rheinquellhorn: riesco però ad evitarne la cima tagliando in direzione W verso la cima 3211. Da qui risalita obbligata al Vogelberg, aggiramento della vetta del Cramorino, discesa dalla parte opposta ed arrivo alla Bocchetta del Baratin (2999 m). Discesa sulle Gane del Baratin fino a raggiungere nuovamente il Laghetto di Cardedo in totale sicurezza. Da qui ritorno a Cusiè per la stessa via dell’andata. Commento finale: lunga gita in un bellissimo ambiente alpino, per camminatori allenati. Il mancato incontro con Zaza potrà magari dare occasione per una nuova pianificazione, chissà se sarà la volta buona…
Tempi di percorrenza: 11 ore e 15’. Dettaglio:
Foppa di Cusiè – Pizzo Nass : 4 ore
Pizzo Nass – Vogelberg - Rheinquellhorn: 1 ora e 15’
Rheinquellhorn – Piz de Stabi – Puntone dei Fraciòn: 1 ora e 30’
Puntone dei Fraciòn – Foppa di Cusiè: 4 ore e 30’

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