MADONE DI CAMEDO (2446 m) in traversata da Linescio a Bignasco


Publiziert von GM , 13. Juli 2012 um 10:27.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:12 Juli 2012
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Biela 
Zeitbedarf: 9:45
Aufstieg: 2100 m
Strecke:16.8 km

Da Linescio di Fuori (680 m) si prende direttamente dalla strada asfaltata il sentiero ben segnalato in direzione "Monte". Il sentiero segue il versante boscoso con direzione NNE alternando tratti quasi pianeggianti a brevi tratti ripidi, a volte con belle scalinate in sasso, che non aiutano certo a prendere un ritmo costante..
A quota 780 ca. si lascia a destra una deviazione e si inizia a salire decisamente verso i nuclei sparsi di Monte (1100 m; 35' dall'auto) e quindi alla cascina isolata di Larecc (1523 m; 40' da Monte), dove il sentiero abbandona momentaneamente il bosco per tagliare in orizzontale una grossa piodata, anche con un breve tratto attrezzato molto utile per superare delle piccole rocce inclinate abbastanza bagnate. Il sentiero riprende a salire nel bosco e conduce senza difficoltà all'Alpe di Camedo (1787 m; 2h00' dall'auto).
Il paesaggio ora è totalmente aperto e molto gradevole, con notevole vista sulla Valle Maggia.
Dall'alpe bisogna cercare un sentierino per portarsi verso il Corte di Fuori e che si trova subito parallelo al sentiero principale alcuni metri a monte dello stesso. Tale sentierino non è altro che una buona traccia, sempre evidente, decisamente invasa dalla vegetazione arbustiva, e quindi spesso non si sa dove si poggeranno i piedi...
In circa 10 minuti si raggiunge il Corte di Fuori (1820 m ca.) costituito da una baita diroccata addossata ad una parete rocciosa. Da questo punto la traccia sparisce presto, ma il canale erboso da risalire per uscire in cresta è ben evidente e la strada per arrivarci decisamente obbligata; questo tratto di pendio è abbastanza omogeneo e anche se non c'è una traccia evidente si risale abbastanza agevolmente; il canale, quasi completamente erboso con un piccolo rio al suo centro, tuttavia è piu' ripido di quel che sembrava da lontano e un paio di volte bisogna mettere giu' le mani per cercare l'equilibrio.
Dal valico sul Costone di Camedo (2121 m) la meta è evidente, e il modo di raggiungerla pure... la cresta è abbastanza larga, mai esposta, e va seguita in maniera obbligata lungo un tratto erboso evidentissimo dal valico, che consente di superare senza problemi (solo un paio di gradini rocciosi di mezzo metro) le due piodate che compongono tale cresta sui lati sud e nord.
Si giunge cosi' in vetta al Madone di Camedo (2446 m; 3h45' dalla partenza) con il suo notevole ometto; purtroppo non c'è libro di vetta, solo un foglio volante portato su nel 2011 e nessuna penna). La vista è bellissima, soprattutto sul versante orientale della Bavona : si vedono benissimo i corti di Ogliè, Launc, Mater, Fiorasca, ecc il Braga, il Pulpito, il Castello, il Malora, ecc e poi il Basodino e altro ancora....

La discesa avviene per la via di salita fino al valico di quota 2121 m che si raggiunge rapidamente in circa 20'.

E' mia intenzione scendere verso la Bavona per visitare i Corti dell'Alpe Cranzunell, quindi dal bordo del Costone, proprio di fronte all'uscita del canale di salita, si prende l'evidente traccia che scende un piccolo canale e consente di superare il Costone di Camedo. Alla fine del canale la traccia prosegue in direzione nord con percorso obbligato per superare un secondo costone, passaggio molto ben evidente dal Corte di Cima, dopo di che sparisce, e il percorso verso il Corte avviene su percorso libero attraverso l'alpe, tuttavia in maniera sempre abbastanza agevole.

Si giunge cosi al Corte di Cima dell'Alpe Cranzunell (2040 m; 30' dal valico Q2121).
Il Corte è costituito da due baite in pietra e una serie di piccoli ma gradevolissimi splughi (non lo sapevo, e per me è stata una vera sorpresa). Il paesaggio in cui è inserito il piccolo corte è bellissimo...

Per scendere al corte inferiore seguo il versante sinistro dell'alpe in linea dritta (senza traccia) fino a quota 1850 circa, dove inizio a obliquare verso il centro dell'Alpe dove intercetto la traccia di un sentiero. Il paesaggio sotto i 1800 metri perde di molto in gradevolezza, e il sentiero è un continuo zig-zag tra piccole torbe e pozzanghere. Mi aspetto in ogni momento che la traccia si concluda in mezzo al nulla, e invece dopo 30' dal corte superiore giungo al Corte di Mezzo (1734 m).
Il sentierino che ho seguito sbuca in cima ad un piccolo franamento, lateralmente al corte, e mi diviene subito evidente che a fare tale escursione in salita, se non sapessi gia' dove andare a prenderlo, non l'avrei mai trovato...
Dal gruppo di quattro baite parte, alla loro sinistra (scendendo), una traccia che segue il vallone nel suo bordo sinistro verso il corte inferiore. Il sentiero non è agevolissimo, per niente pulito, ma almeno la traccia è sempre ben evidente. Notevoli alcuni tratti di sentiero costruiti direttamente con piode a sbalzo o a ponte.
In poco piu' di 30' si giunge al Corte di Fondo (1398 m), costituito da una baita in buone condizioni e da un particolarissimo complesso addossato a un macigno costituito da splugo, cascina addossata e prato pensile... Dal Corte si ha una bella visione frontale sui costoni della Bedu e di Paraula.
Dal valico sul Costone di Camedo a qua nessun segnavia, forse solo un paio di ometti...
Dal Corte di Fondo il sentiero scende decisamente, su sentiero abbastanza ripido ma bello, fino all'attraversamento del rio Cranzunell, oltre il quale inizia una lunga discesa, con molti tratti pianeggianti o quasi, fino alle baite diroccate di Piodau (784 m; 1h00' dal Corte di Fondo) dove mi colpisce una baita addossata ad un enorme masso con due splughi scavati.

Da Piodau a Bignasco il paesaggio cambia: non piu' boschi ma un ambiente aperto con un indimenticabile sentiero composto da decine di scalette costruite a superare numerose piodate: è sicuramente il tratto di sentiero piu' bello di tutta la gita.
Da Bignasco seguo la strada asfaltata fino a Cevio in frazione Rovana; qui si risalgono i primi due tornanti della strada asfaltata dopo il quale inizia un bel sentiero che in una mezzoretta mi riporta a Linescio di Fuori.

Il dislivello indicato è quello dell'intero giro. Per il solo Madone di Camedo da Linescio considerare solo 1770 metri di dislivello.

Tourengänger: GM


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