Passato il periodo dello Skialp, sfrutto la giornata libera (Festa Patronale), “post-acquazzone”, per riprendere con l’escursionismo.
Passato il periodo dello Skialp, sfrutto la giornata libera (Festa Patronale), “post-acquazzone”, per riprendere con l’escursionismo.
…Ma che fare?
Il meteo parla chiaro: bel tempo al mattino su tutto l’arco alpino occidentale con qualche sporadico annuvolamento pomeridiano… guai non approfittarne!!
“Mi ritorni in mente” …
Nelle passate escursioni in Val Maggia l’attrazione si era focalizzata sulla sgargiante cima, dalle forme piramidali, posta all’estremità orientale della lunga costiera che, staccandosi dal Pizzo Biela, si inoltra interamente in territorio Ticinese…
…Il Madone di Camedo
Prendo spunto dalle relazioni di
gmonty e
zaza per completare così un bel percorso ad anello partendo però da Cevio.
Sarei potuto partire anche da Linescio ma, a dire il vero, non avevo ancora deciso la via del ritorno… se poi scendo a Bignasco mi tocca ancora risalire… su per giù 200mt, non molti, ma una vera mazzata dopo 2000 di discesa…
Alla fine ha prevalso “La Casa dei Ladroni”… nome fiabesco cui non si riesce assolutamente resistere… come a strofinare la Lampada.
Per quanto riguarda il percorso si sale bene su sentiero segnalato, anche se in alcuni tratti si deve aguzzare un po’ la vista, fino ai ruderi dell’Alpe Costone di Camedo dal quale si continua, ravanando tra ginepri e rododendri, in direzione della cresta S “Scivuler” da seguitare poi fino all’omone di vetta.
Panorama di prim’ordine su tutta la Val Maggia… e non solo.
La discesa, almeno fin dai “Ladroni” dava due possibilità…
Ridiscendere la cresta fino all’ometto segnale e traversare poi in piano tra le giavine (troppo facile), oppure proseguire sul roccioso crinale (sembra fattibile) fino al colletto del Madonino e da lì abbassarsi per gli erbosi crinali… più divertente.
La cresta è facile… qualche tratto esposto ma, seguendo grossomodo il filo, si riesce sempre a passare in scioltezza.
Un Sacrificio (Paninozzo) all’Altare dei Ladroni e giù in direzione di Corte Antico… a rendere onore anche al “Lama”… il famoso “Lama Svizzero”…
Solo un po’ noioso (e spaccagambe) il rientro, più strada che sentiero, da Collinasca a Cevio… era meglio prendere il Pullman… senza Franchi!
Passato il periodo dello Skialp, sfrutto la giornata libera (Festa Patronale), “post-acquazzone”, per riprendere con l’escursionismo.
…Ma che fare?
Il meteo parla chiaro: bel tempo al mattino su tutto l’arco alpino occidentale con qualche sporadico annuvolamento pomeridiano… guai non approfittarne!!
“Mi ritorni in mente” …
Nelle passate escursioni in Val Maggia l’attrazione si era focalizzata sulla sgargiante cima, dalle forme piramidali, posta all’estremità orientale della lunga costiera che, staccandosi dal Pizzo Biela, si inoltra interamente in territorio Ticinese…
…Il Madone di Camedo
Prendo spunto dalle relazioni di
gmonty e
zaza ...miscellanea... per completare così un bel percorso ad anello partendo però da Cevio.
Potevo partire anche da Linescio ma, a dire il vero, non avevo ancora deciso la via del ritorno… se poi scendo a Bignasco mi tocca ancora risalire… su per giù 200mt, non molti, ma una vera mazzata dopo 2000 di discesa…
Alla fine ha prevalso “La Casa dei Ladroni”… nome fiabesco cui non si riesce assolutamente resistere...
Il seniero-mulattiera è segnalato, anche se in alcuni tratti si deve aguzzare un po’ la vista, fino ai ruderi dell’Alpe Costone di Camedo dal quale si continua, ravanando tra ginepri e rododendri, in direzione della cresta S “Scivuler”.
Raggiunto l'ometto segnale continuare lungo la cresta sfruttando alcune tracce che portano direttamente in cima al Madone.
Panorama di prim’ordine su tutta la Val Maggia… e non solo.
Ci sono un paio di possibilità di discesa almeno fino dai "Ladroni"
Ritornare lungo la cresta all’ometto segnale e traversare poi in piano tra le giavine (troppo facile), oppure proseguire sul roccioso crinale (sembra fattibile) portandosi al colletto del Madonino e da lì abbassarsi per gli erbosi canali… più divertente.
La cresta è facile… qualche tratto esposto ma, seguendo grossomodo il filo, si riesce sempre a passare in scioltezza.
Un Sacrificio (Paninozzo) all’Altare dei Ladroni e giù in direzione di Corte Antico… a rendere onore anche al “Lama”… il famoso “Lama Svizzero”…
Solo un po’ noioso (e spaccagambe) il rientro, più strada che sentiero, da Collinasca a Cevio… era meglio prendere il Pullman… senza Franchi!
…Ma che fare?
Passato il periodo dello Skialp, sfrutto la giornata libera (Festa Patronale), “post-acquazzone”, per riprendere con l’escursionismo.
…Ma che fare?
Il meteo parla chiaro: bel tempo al mattino su tutto l’arco alpino occidentale con qualche sporadico annuvolamento pomeridiano… guai non approfittarne!!
“Mi ritorni in mente” …
Nelle passate escursioni in Val Maggia l’attrazione si era focalizzata sulla sgargiante cima, dalle forme piramidali, posta all’estremità orientale della lunga costiera che, staccandosi dal Pizzo Biela, si inoltra interamente in territorio Ticinese…
…Il Madone di Camedo
Prendo spunto dalle relazioni di
gmonty e
zaza per completare così un bel percorso ad anello partendo però da Cevio.
Sarei potuto partire anche da Linescio ma, a dire il vero, non avevo ancora deciso la via del ritorno… se poi scendo a Bignasco mi tocca ancora risalire… su per giù 200mt, non molti, ma una vera mazzata dopo 2000 di discesa…
Alla fine ha prevalso “La Casa dei Ladroni”… nome fiabesco cui non si riesce assolutamente resistere… come a strofinare la Lampada.
Per quanto riguarda il percorso si sale bene su sentiero segnalato, anche se in alcuni tratti si deve aguzzare un po’ la vista, fino ai ruderi dell’Alpe Costone di Camedo dal quale si continua, ravanando tra ginepri e rododendri, in direzione della cresta S “Scivuler” da seguitare poi fino all’omone di vetta.
Panorama di prim’ordine su tutta la Val Maggia… e non solo.
La discesa, almeno fin dai “Ladroni” dava due possibilità…
Ridiscendere la cresta fino all’ometto segnale e traversare poi in piano tra le giavine (troppo facile), oppure proseguire sul roccioso crinale (sembra fattibile) fino al colletto del Madonino e da lì abbassarsi per gli erbosi crinali… più divertente.
La cresta è facile… qualche tratto esposto ma, seguendo grossomodo il filo, si riesce sempre a passare in scioltezza.
Un Sacrificio (Paninozzo) all’Altare dei Ladroni e giù in direzione di Corte Antico… a rendere onore anche al “Lama”… il famoso “Lama Svizzero”…
Solo un po’ noioso (e spaccagambe) il rientro, più strada che sentiero, da Collinasca a Cevio… era meglio prendere il Pullman… senza Franchi!
Il meteo parla chiaro: bel tempo al mattino su tutto l’arco alpino occidentale con qualche sporadico annuvolamento pomeridiano… guai non approfittarne!!
“Mi ritorni in mente” …
Nelle passate escursioni in Val Maggia l’attrazione si era focalizzata sulla sgargiante cima, dalle forme piramidali, posta all’estremità orientale della lunga costiera che, staccandosi dal Pizzo Biela, si inoltra interamente in territorio Ticinese…
…Il Madone di Camedo
Prendo spunto dalle relazioni di
gmonty e
zaza per completare così un bel percorso ad anello partendo però da Cevio.
Sarei potuto partire anche da Linescio ma, a dire il vero, non avevo ancora deciso la via del ritorno… se poi scendo a Bignasco mi tocca ancora risalire… su per giù 200mt, non molti, ma una vera mazzata dopo 2000 di discesa…
Alla fine ha prevalso “La Casa dei Ladroni”… nome fiabesco cui non si riesce assolutamente resistere… come a strofinare la Lampada.
Per quanto riguarda il percorso si sale bene su sentiero segnalato, anche se in alcuni tratti si deve aguzzare un po’ la vista, fino ai ruderi dell’Alpe Costone di Camedo dal quale si continua, ravanando tra ginepri e rododendri, in direzione della cresta S “Scivuler” da seguitare poi fino all’omone di vetta.
Panorama di prim’ordine su tutta la Val Maggia… e non solo.
La discesa, almeno fin dai “Ladroni” dava due possibilità…
Ridiscendere la cresta fino all’ometto segnale e traversare poi in piano tra le giavine (troppo facile), oppure proseguire sul roccioso crinale (sembra fattibile) fino al colletto del Madonino e da lì abbassarsi per gli erbosi crinali… più divertente.
La cresta è facile… qualche tratto esposto ma, seguendo grossomodo il filo, si riesce sempre a passare in scioltezza.
Un Sacrificio (Paninozzo) all’Altare dei Ladroni e giù in direzione di Corte Antico… a rendere onore anche al “Lama”… il famoso “Lama Svizzero”…
Solo un po’ noioso (e spaccagambe) il rientro, più strada che sentiero, da Collinasca a Cevio… era meglio prendere il Pullman… senza Franchi!
Passato il periodo dello Skialp, sfrutto la giornata libera (Festa Patronale), “post-acquazzone”, per riprendere con l’escursionismo.
…Ma che fare?
Il meteo parla chiaro: bel tempo al mattino su tutto l’arco alpino occidentale con qualche sporadico annuvolamento pomeridiano… guai non approfittarne!!
“Mi ritorni in mente” …
Nelle passate escursioni in Val Maggia l’attrazione si era focalizzata sulla sgargiante cima, dalle forme piramidali, posta all’estremità orientale della lunga costiera che, staccandosi dal Pizzo Biela, si inoltra interamente in territorio Ticinese…
…Il Madone di Camedo
Prendo spunto dalle relazioni di
gmonty e
zaza per completare così un bel percorso ad anello partendo però da Cevio.
Sarei potuto partire anche da Linescio ma, a dire il vero, non avevo ancora deciso la via del ritorno… se poi scendo a Bignasco mi tocca ancora risalire… su per giù 200mt, non molti, ma una vera mazzata dopo 2000 di discesa…
Alla fine ha prevalso “La Casa dei Ladroni”… nome fiabesco cui non si riesce assolutamente resistere… come a strofinare la Lampada.
Per quanto riguarda il percorso si sale bene su sentiero segnalato, anche se in alcuni tratti si deve aguzzare un po’ la vista, fino ai ruderi dell’Alpe Costone di Camedo dal quale si continua, ravanando tra ginepri e rododendri, in direzione della cresta S “Scivuler” da seguitare poi fino all’omone di vetta.
Panorama di prim’ordine su tutta la Val Maggia… e non solo.
La discesa, almeno fin dai “Ladroni” dava due possibilità…
Ridiscendere la cresta fino all’ometto segnale e traversare poi in piano tra le giavine (troppo facile), oppure proseguire sul roccioso crinale (sembra fattibile) fino al colletto del Madonino e da lì abbassarsi per gli erbosi crinali… più divertente.
La cresta è facile… qualche tratto esposto ma, seguendo grossomodo il filo, si riesce sempre a passare in scioltezza.
Un Sacrificio (Paninozzo) all’Altare dei Ladroni e giù in direzione di Corte Antico… a rendere onore anche al “Lama”… il famoso “Lama Svizzero”…
Solo un po’ noioso (e spaccagambe) il rientro, più strada che sentiero, da Collinasca a Cevio… era meglio prendere il Pullman… senza Franchi!
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