Cima Rossa di Saent 3347 m
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Dopo le poche ore di sonno di ieri ma anche del resto della settimana oggi staremo nei paraggi andando in Val di Rabbi, e se il paradiso esiste potrebbe assomigliare a questa valle. Ogni volta che la vedo, in qualsiasi stagione e con qualsiasi tempo, mi affascina e mi è sempre difficile tornare a valle. I colori, i suoni, i profumi mi catturano e tornando a valle è un continuo voltarsi indietro...
Andremo così a salutare gli amici del rifugio Dorigoni e vedremo se riusciremo a salire almeno fino alle Bocchette di Saent, neve non dovrebbe essercene molta ma bisogna vedere come reagiranno le gambe…
Lasciamo la macchina al posteggio del Coler e prendiamo il sentiero diretto per salire al rifugio Dorigoni anche perché rimane sempre nei pressi del torrente Rabbies per cui dovrebbe essere più fresco.
Al rifugio tiriamo diritto e poco dopo raggiungiamo il bivio per le Bocchette di Saent. La giornata di ieri si fa sentire, manteniamo un passo tranquillo e passiamo i vari step che ci separano dalla vedretta del Careser. Ormai la conosciamo quasi a memoria, prato, canalino, nevaietto, primo risalto, traverso e rampetta che se trovi neve non è simpatico, dorsale, strappetto e finalmente ultimo traverso per le Bocchette di Saent, sotto di noi la vedretta del Careser in lento e progressivo declino.
Già essere arrivati fino a qui potrebbe essere sufficiente ma la cima e poco più alta del passo. Il cartello indica 3.208 (forse quando c'era la neve!), in realtà siamo a 3.121 m. Prendiamo la traccia che sale a cima Mezzena che si raggiunge velocemente, il guaio è che dopo si perde quota. Il dislivello mancante non dovrebbe essere molto ma sembra così lontana e con tanti dossetti davanti…Alterniamo tratti camminabili a tratti dove bisogna utilizzare anche le mani, niente di difficile ma bisogna fare attenzione a non muovere troppo le pietre, cercando di individuare gli ometti che indicano la via migliore da seguire. Alla fine un po’ per il tipo di terreno, un po’ per la stanchezza ci impieghiamo ancora un’oretta per arrivare in cima. Ci accorgiamo poi che tra vari su e giù, dal passo sono ancora 300 m, mi era sembrato che non fosse poi così vicina!
Seguendo lo stesso percorso torniamo al rifugio Dorigoni dove come previsto ci fermeremo parecchio. In fondo ci si vede solo 2-3 volte l’anno per cui di cose da raccontarsi ce ne sono parecchie. Oggi poi tra l’ora ormai tarda e la partita in serata non c’è quasi più nessuno qui. Così non essendo disturbati parliamo, parliamo, parliamo e sono le 17,00 passate quando cominciamo a scendere. Arriviamo al posteggio alle 19,30 circa e benediciamo il fatto di aver portato la macchina fino al Coler e non averla lasciata a Bagni di Rabbi come facciamo di solito per evitare il giro assurdo per raggiungere il posteggio.
Come previsto il rientro va via liscio anche se devo dire che mi aspettavo meno macchine in autostrada.
DATI GPS
Dislivello 2147 m e 24,0 km
Andremo così a salutare gli amici del rifugio Dorigoni e vedremo se riusciremo a salire almeno fino alle Bocchette di Saent, neve non dovrebbe essercene molta ma bisogna vedere come reagiranno le gambe…
Lasciamo la macchina al posteggio del Coler e prendiamo il sentiero diretto per salire al rifugio Dorigoni anche perché rimane sempre nei pressi del torrente Rabbies per cui dovrebbe essere più fresco.
Al rifugio tiriamo diritto e poco dopo raggiungiamo il bivio per le Bocchette di Saent. La giornata di ieri si fa sentire, manteniamo un passo tranquillo e passiamo i vari step che ci separano dalla vedretta del Careser. Ormai la conosciamo quasi a memoria, prato, canalino, nevaietto, primo risalto, traverso e rampetta che se trovi neve non è simpatico, dorsale, strappetto e finalmente ultimo traverso per le Bocchette di Saent, sotto di noi la vedretta del Careser in lento e progressivo declino.
Già essere arrivati fino a qui potrebbe essere sufficiente ma la cima e poco più alta del passo. Il cartello indica 3.208 (forse quando c'era la neve!), in realtà siamo a 3.121 m. Prendiamo la traccia che sale a cima Mezzena che si raggiunge velocemente, il guaio è che dopo si perde quota. Il dislivello mancante non dovrebbe essere molto ma sembra così lontana e con tanti dossetti davanti…Alterniamo tratti camminabili a tratti dove bisogna utilizzare anche le mani, niente di difficile ma bisogna fare attenzione a non muovere troppo le pietre, cercando di individuare gli ometti che indicano la via migliore da seguire. Alla fine un po’ per il tipo di terreno, un po’ per la stanchezza ci impieghiamo ancora un’oretta per arrivare in cima. Ci accorgiamo poi che tra vari su e giù, dal passo sono ancora 300 m, mi era sembrato che non fosse poi così vicina!
Seguendo lo stesso percorso torniamo al rifugio Dorigoni dove come previsto ci fermeremo parecchio. In fondo ci si vede solo 2-3 volte l’anno per cui di cose da raccontarsi ce ne sono parecchie. Oggi poi tra l’ora ormai tarda e la partita in serata non c’è quasi più nessuno qui. Così non essendo disturbati parliamo, parliamo, parliamo e sono le 17,00 passate quando cominciamo a scendere. Arriviamo al posteggio alle 19,30 circa e benediciamo il fatto di aver portato la macchina fino al Coler e non averla lasciata a Bagni di Rabbi come facciamo di solito per evitare il giro assurdo per raggiungere il posteggio.
Come previsto il rientro va via liscio anche se devo dire che mi aspettavo meno macchine in autostrada.
DATI GPS
Dislivello 2147 m e 24,0 km
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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