Cima Rossa del Saent 3347 Metri
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Torniamo dal giro sulle dolomiti, ho ancora una settimana di ferie e decido con il mio collega Pirluigi (Irene lavora e non può lasciare) di fare un salto su a Rabbi e fare un primo giro alla Cima Rossa.
PRIMO GIORNO :
Ho letto la relazione di Cristina utile per orientarci e considerare i punti da osservare, così la domenica 19 partiamo da Verona alle 8, dopo circa 2 ore e 30 siamo quasi a Rabbi, a San Bernardo ci blocca una bella e lunga fila; un pompiere si avvicina e ci dice che è in corso una processione : roba da 10 minuti.....salvo poi ritrovarci con quasi un'ora di attesa.
Cmq alle 11.30 siamo al parcheggio Coler, trasbordo sulla navetta(1€ A/R) e partenza per Malga Stablasolo dove giungiamo alle 12,15, pazzesco penso io, sono le 12 fa un caldo bestia e ci toccano 3 orette di sentiero 106.
Partiamo comunque, siamo qui e dietro non torniamo, in fondo siamo motivati, specialmente Pierluigi che da buon Veronese questi magnifici posti non li conosce.
Giungiamo ad una simpatica Malga piena di capre tranquille che si godono il fresco, noi intanto abbiamo prosciugato tutte le fontane incontrate, prendiamo a sx e solo dopo un'ora ci accorgiamo del poco simpatico errore, stiamo percorrendo il sent 128 che fa un bel giro largo largo, passando per il baito Campisol a 2126 metri ed allungando di un'oretta buona rispetto al 106.
Infatti a scendere non incontriamo anima viva, se non quando arriviamo al bivio con il famoso 106, caspita sono circa le 16, riprendiamo a salire ed dopo 30 minuti siamo al Dorigoni; bevuta di Radler monumentale e riposo, accolti da quattro simpatiche ragazze in costume bianco-rosso.
La sera cena e dopo un'occhiata alle stelle a nanna.
SECONDO GIORNO :
Sveglia alle 6, i nostri vicini di letto dalle 4 trafficano per sistemare le cose, sono 5 persone, tre adulti e due bambini devono fare la traversata del Careser e andare al rifugio Larcher al Cevedale in Val Venezia.
Noi dopo colazione siamo pronti, alle 7,15 si parte sul 104, nessuno dietro e davanti, aria frizzantina(12°) e percorso in ombra.
Si sale su sfasciumi verso la bocca del Saent Sud a 3121, dove arriviamo alle 9,10 da quì possiamo rimirare tutto il gruppo del Cevedale, le 13 cime, ed il ghiacciaio in ritirata del Careser.
Ora percorriamo la cresta seguendo gli ometti, ci lasciamo a dx la cima Mezzena e proseguiamo, la pendenza aumenta, ci aiutiamo con le mani in alcuni tratti, Pierluigi mi distacca di alcune centinaia di metri, alle 10,10 sono sulla cima.
Lo sguardo spazia a 360° su tutto ciò che di bello c'è da vedere, con Pierlu facciamo a gara ad identificare cime e se lui ha occhio per quello che c'è a est io mi ritrovo in vantaggio per l'ovest.
Riprendiamo la via del ritorno, sono le 11 ed abbiamo mangiato un panino, tagliamo per la Bocchetta di Saent, giù verso i laghetti in basso; è una discesa avventurosa su enormi cumuli dietritici e salti che ci costringono a variare in continuazione da direttrice di marcia.
Siamo al dorigoni alle 13, lì ci fermiamo per uno spuntino e per un'ora di riposo, poi integriamo gli zaini con quello che avevamo lasciato al rifugio ed alle 15 riprendiamo a scendere; ora facciamo tutto il 106, scendiamo per il sentiero degli alpini(fare un pò di attenzione), foto alle cascate alte del Saent e raggiungiamo il Pra del Saent, da lì arriviamo alla malga Stablasolo.
Ci attende il pulmann, gradito mezzo che ci consente di raggiungere in 5 minuti il parcheggio, lì piedi in acqua per il giusto refrigerio.....
PRIMO GIORNO :
Ho letto la relazione di Cristina utile per orientarci e considerare i punti da osservare, così la domenica 19 partiamo da Verona alle 8, dopo circa 2 ore e 30 siamo quasi a Rabbi, a San Bernardo ci blocca una bella e lunga fila; un pompiere si avvicina e ci dice che è in corso una processione : roba da 10 minuti.....salvo poi ritrovarci con quasi un'ora di attesa.
Cmq alle 11.30 siamo al parcheggio Coler, trasbordo sulla navetta(1€ A/R) e partenza per Malga Stablasolo dove giungiamo alle 12,15, pazzesco penso io, sono le 12 fa un caldo bestia e ci toccano 3 orette di sentiero 106.
Partiamo comunque, siamo qui e dietro non torniamo, in fondo siamo motivati, specialmente Pierluigi che da buon Veronese questi magnifici posti non li conosce.
Giungiamo ad una simpatica Malga piena di capre tranquille che si godono il fresco, noi intanto abbiamo prosciugato tutte le fontane incontrate, prendiamo a sx e solo dopo un'ora ci accorgiamo del poco simpatico errore, stiamo percorrendo il sent 128 che fa un bel giro largo largo, passando per il baito Campisol a 2126 metri ed allungando di un'oretta buona rispetto al 106.
Infatti a scendere non incontriamo anima viva, se non quando arriviamo al bivio con il famoso 106, caspita sono circa le 16, riprendiamo a salire ed dopo 30 minuti siamo al Dorigoni; bevuta di Radler monumentale e riposo, accolti da quattro simpatiche ragazze in costume bianco-rosso.
La sera cena e dopo un'occhiata alle stelle a nanna.
SECONDO GIORNO :
Sveglia alle 6, i nostri vicini di letto dalle 4 trafficano per sistemare le cose, sono 5 persone, tre adulti e due bambini devono fare la traversata del Careser e andare al rifugio Larcher al Cevedale in Val Venezia.
Noi dopo colazione siamo pronti, alle 7,15 si parte sul 104, nessuno dietro e davanti, aria frizzantina(12°) e percorso in ombra.
Si sale su sfasciumi verso la bocca del Saent Sud a 3121, dove arriviamo alle 9,10 da quì possiamo rimirare tutto il gruppo del Cevedale, le 13 cime, ed il ghiacciaio in ritirata del Careser.
Ora percorriamo la cresta seguendo gli ometti, ci lasciamo a dx la cima Mezzena e proseguiamo, la pendenza aumenta, ci aiutiamo con le mani in alcuni tratti, Pierluigi mi distacca di alcune centinaia di metri, alle 10,10 sono sulla cima.
Lo sguardo spazia a 360° su tutto ciò che di bello c'è da vedere, con Pierlu facciamo a gara ad identificare cime e se lui ha occhio per quello che c'è a est io mi ritrovo in vantaggio per l'ovest.
Riprendiamo la via del ritorno, sono le 11 ed abbiamo mangiato un panino, tagliamo per la Bocchetta di Saent, giù verso i laghetti in basso; è una discesa avventurosa su enormi cumuli dietritici e salti che ci costringono a variare in continuazione da direttrice di marcia.
Siamo al dorigoni alle 13, lì ci fermiamo per uno spuntino e per un'ora di riposo, poi integriamo gli zaini con quello che avevamo lasciato al rifugio ed alle 15 riprendiamo a scendere; ora facciamo tutto il 106, scendiamo per il sentiero degli alpini(fare un pò di attenzione), foto alle cascate alte del Saent e raggiungiamo il Pra del Saent, da lì arriviamo alla malga Stablasolo.
Ci attende il pulmann, gradito mezzo che ci consente di raggiungere in 5 minuti il parcheggio, lì piedi in acqua per il giusto refrigerio.....
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Amadeus

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