Sui passi di Giuseppe Zan Zanini nella Valle di Foioi


Publiziert von Zanna , 2. Juni 2012 um 16:13.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:29 Mai 2012
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Castello 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1800 m
Abstieg: 1800 m
Strecke:Sonlert (808m) - Serta (778m) - Terasc (1276m) - Foioi, Corte di Fondo (1718m) - Foioi, Corte di Mezzo (ca. 1880m) - Foioi, Corte di Cima (ca. 2060m) - Foioi, Corte di Mezzo (ca. 1880m) - Cupol (2231m) - Foioi, Corte di Mezzo (ca. 1880m) - Foioi, Corte di Fondo (1718m) - Terasc (1276m) - Sonlert (808m)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Locarno seguire la strada della Vallemaggia fino a Bignasco. Qui prendere per Cavergno / Valle Bavona e dopo 1.5 km circa svoltare a sinistra in direzione Bavona - S. Carlo. Seguire ora la strada fino a Sonlert.
Kartennummer:CN

Due anni fa ero salito in piena estate fino al Corte di Fondo di Foioi. Dati il gran caldo e la fitta vegetazione avevo deciso di non andare oltre, pensando di tornare un'altra volta quando la vegetazione fosse meno fastidiosa e il caldo meno opprimente.
La primavera è un'ottima stagione per andare alla ricerca di sentieri abbandonati, in quanto le giornate sono lunghe, non fa troppo caldo e la vegetazione è ancora scarsamente sviluppata favorendo orientamento e spostamenti fuori dai sentieri.
La storia e gli itinerari relativi a questa aspra valle sono molto ben descritti da Giuseppe Brenna, nella sua opera dal titolo "Giuseppe Zan Zanini e la valle di Foioi" pubblicata nell'estate del 2010 quale primo libro della collana intitolata "sui sentieri dei padri".

Parto da Sonlert di buon mattino e imbocco sotto il pesino il sentiero della valle in direzione di Faed.  Il sentiero attraversa la Bavona, giunge presto al caseggiato di Serta e entra nel bosco. Poco prima di attraversare il Ri di Foioi, una traccia poco visibile si diparte a destra. Qui inizia il sentiero della Valle di Foioi.
Dapprima il sentierino si alza dolcemente verso l'imbocco della valle. Dopo una prima scaletta in sasso, un breve tratto non c'è più in quanto spazzato via dal Ri di Foioi in piena. Si evita il tratto mancante per qualche metro a sinistra e si prosegue sempre verso la valle. Dopo un breve tratto pianeggiante, il sentiero inizia a salire più decisamente fino a giungere alla grande scala accanto alla quale si trova la scritta di Giovanni Zan Zanini datata del 1833, resa famosa dal grande scrittore Plinio Martini nel suo romanzo "il fondo del sacco".
Si risale la scala spettacolare. Il sentierino prosegue verso nord uscendo quindi dalla valle di Foioi. Dopo un po', la traccia si divide. Questa deviazione situata a circa 1000m non è molto evidente e bisogna stare attenti per non mancarla. Quindi guardare bene a destra (sopra il sentiero) fino a scorgere un grosso muro (barbacane).  Pochi metri dopo averlo visto, dopo un tornante che volta a sinistra si trova la deviazione sulla destra.
Il sentierino ora si sposta verso sud giungendo dopo pochi metri a un passaggio esposto che si trova proprio sopra il muro appena descritto. Superato il passaggio dove c'è anche una vecchia fune, il sentierino ora segnato con qualche riga rossa e bolli rosa si alza verso sudest e poi a est lungo la fascia ben visibile sulla CN, superando anche qualche passo un po' "alto". Si giunge così alla cascina del Terasc, dove c'è anche uno sprügh.
Da qui il sentiero prosegue in diagonale addentrandosi ulteriormente nella valle attraversando un bosco di faggi, superando alcune belle scale e attraversando alcuni valloncelli con qualche tratto un po' aereo. Il primo vallone si attraversa grazie all'aiuto di un muro (passaggio della Conscèda), più in là si supera in leggera discesa una grande piodata. Prima di salire al Corte di Fondo si taglia a quota 1500 metri circa una piodata grazie al passaggio scolpito nella roccia quasi 200 anni or sono da Giuseppe Zan Zanini. Attraversato quest'ultimo vallone, ci si trova sotto la verticale della torba del Corte di Fondo, che si raggiunge percorrendo anche alcune scale ormai divorate dal bosco. Fin qui il sentiero è bollato. Malgado siano in parte sbiaditi, questi segni aiutano notevolmente a non perdere la giusta via.
La torba di quota 1716 è semplicemente un'opera d'arte muratoria per eccellenza: una costruzione in pietra e tronchi di larice e ancora in ottimo stato malgrado l'età, l'aspra natura di questi monti e l'abbandono. Attorno alla cascina sono stati recentemente tagliati alcuni alberi; che sia questo un primo segno di una possibile rinascita di questo luogo ?

Dopo aver visitato ampiamente la cascina, mi avvio verso il Corte di Mezzo. Il sentierino ora non più marcato, ma a tratti visibile, si alza in diagonale verso un primo valloncello che si lascia oltrepassare facilmente. Si prosegue sempre in salita diagonale e si attraversa un secondo vallone a quota 1800 m circa. Alcune strisce di plastica fissate sui larici mi confermano di essere sulla strada giusta. Si prosegue verso nordest, e attraversato il terzo vallone sotto una cascata si piega a sinistra per salire ai resti del Corte di Mezzo.
Deposito il sacco per salire a visitare i ruderi del corte di cima. Per raggiungerlo, bisogna attraversare due valloni. Visto che il primo è ancora pieno di neve, lo attraverso a quota 1860m circa per poi salire - dopo aver attraveesato un secondo riale - al Corte di Cima. In discesa opto per una traversata più alta, che permette di attraversare più facilmente il vallone posto appena a est del Corte di Mezzo già a quota 2000 m circa.
Dal Corte di Mezzo salgo in diagonale verso il Cupol. Il primo vallone lo attraverso a 1920m circa. Qui correva un tempo la via dell'Alpe proveniente da S. Carlo. Il ripido pendio è a tratti ricoperto di ontani e altri sterpi. Per raggiungere il Cupol (P. 2231) conviene alzarsi subito di circa 100 metri verso la zona segnata sulla CN 1:25'000 tra la "e" e la "F" di "Alpe Foioi" e iniziare solo in seguito la salita in diagonale verso la zona sopra la "l" di "Alpe Foioi". Giunti al "pianoro" soprastante, il pendio è un po' meno ripido e più agevole.
Mi gusto al Cupol, dove c'è anche un grande omino di sassi, il grandioso panorama che spazia su tutta l'alta Bavona con i suoi alpi abbarbicati ai ripidisimi pendii. Un pensiero agli alpigiani che prima di Giuseppe Zan Zanini raggiungevano l'Alpe Foioi partendo da San Carlo passando da qui è d'obbligo.
Ritorno seguendo lo stesso percorso. La discesa, dopo il corte di Fondo dell'Alpe di Foioi è molto delicata a causa dell'abbondante presenza di fogliame di faggio sul sentiero, che lo rende particolarmente sdrucciolevole.
Massima concentrazione, attenzione e passo sicuro sono in questi luoghi una "condicio sine qua non"!

Questo luogo, malgrado aspro e impervio è sempre molto attraente. È riservato però a persone dotate di passo sicuro, assenza di vertigini, ottimo orientamento e una buona preparazione fisica, come lo erano - in misura naturalmente superiore alla nostra -  i veri montanari che sulle pendici di queste aspre montagne hanno saputo sfruttare ogni filo d'erba per sopravvivere.


Tourengänger: Zanna


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