Monte Palanzone 1436 (Sentiero dei Cepp)
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Le previsioni catastrofiche per il ponte del 1° Maggio danno poca speranza per cui domenica sera andiamo a dormire con la convinzione che il giorno dopo saremmo andati in ufficio.
Ore 5.50 suona la sveglia, sento gli uccellini che cantano, ma quelli cantano sempre la mattina anche sotto l’acqua, come fossero sotto la doccia. Mi trascino in bagno, alzo la tapparella, OPS mi sembra sereno, di corsa in cucina, dove si vede meglio, uellà è proprio sereno…
Marcooooo è sereno…non ci crede e viene a vedere…
Bene niente ufficio, forse almeno mezza giornata ce la manda buona.
Facciamo di corsa gli zaini e intanto pensiamo a dove andare, il posto non ha molta importanza basta stare all’aria aperta, decidiamo quindi per il Palanzone.
Andiamo a Erba, dove lasciamo la macchina al cimitero dove parte la strada per l’Eremo di San Salvatore.
Raggiunto l’Eremo e guardando la cartina decidiamo di percorrere il “Sentiero dei Cepp” che avevo adocchiato un po’ di tempo, fa che arriva alla Capanna Mara.
Dopo un bel tratto a mezza costa il sentiero comincia a salire ripido nei pressi del Monte Panigas che raggiungiamo seguendo una traccia, scendiamo poi al bivio per la salita al Monte Puscio che evitiamo prendendo il sentiero a sx che rimanendo sopra la Val Bova arriva alla Capanna Mara. Sosta acqua saliamo quindi alla santella alle spalle del rifugio e prendendo la traccia a dx andiamo a riprendere il sentiero/strada, intanto le nuvole avanzano inesorabili….
Saliamo al Pizzo dell’Asino e scendendo troviamo appunto un bel gruppo di asini che oziano sulla piazzola dell’elicottero.
Saliamo al Palanzone, breve sosta perchè tra aria e nuvoloni ormai immaginiamo di non aver ancora molto tempo prima che cominci a piovere. Scendiamo sul versante opposto rientro al Riella dove sta arrivando un po’ di gente. Torniamo quindi alla Capanna Mara dove facciamo sosta pranzo e cerchiamo di decidere da dove scendere.
Comincia a gocciolare per cui scartiamo l’idea di scendere a Caslino, rimangono la diretta per il Monte Puscio oppure il Buco del Piombo, mentre decidiamo comincia a piovere in maniera più convinta per cui non ci resta che prendere la via più breve.
Sulla dorsale del Monte Puscio siamo spazzolati ben bene da acqua e vento ma nel bosco le cose migliorano un poco. Gli ultimi venti minuti saranno di pioggia battente e nonostante l’ombrellino arriviamo alla macchina zuppi come pulcini, cambiarsi in una Smart non è impresa da poco ma dopo varie contorsioni ce la facciamo.
Poiché siamo in zona ne approfittiamo per andare a trovare
heliS che ci offre un buon quanto appropriato te caldo che dopo l’acquazzone non può che essere graditissimo.
DATI GPS
Dislivello 1333 m – 20,24 km
Ore 5.50 suona la sveglia, sento gli uccellini che cantano, ma quelli cantano sempre la mattina anche sotto l’acqua, come fossero sotto la doccia. Mi trascino in bagno, alzo la tapparella, OPS mi sembra sereno, di corsa in cucina, dove si vede meglio, uellà è proprio sereno…
Marcooooo è sereno…non ci crede e viene a vedere…
Bene niente ufficio, forse almeno mezza giornata ce la manda buona.
Facciamo di corsa gli zaini e intanto pensiamo a dove andare, il posto non ha molta importanza basta stare all’aria aperta, decidiamo quindi per il Palanzone.
Andiamo a Erba, dove lasciamo la macchina al cimitero dove parte la strada per l’Eremo di San Salvatore.
Raggiunto l’Eremo e guardando la cartina decidiamo di percorrere il “Sentiero dei Cepp” che avevo adocchiato un po’ di tempo, fa che arriva alla Capanna Mara.
Dopo un bel tratto a mezza costa il sentiero comincia a salire ripido nei pressi del Monte Panigas che raggiungiamo seguendo una traccia, scendiamo poi al bivio per la salita al Monte Puscio che evitiamo prendendo il sentiero a sx che rimanendo sopra la Val Bova arriva alla Capanna Mara. Sosta acqua saliamo quindi alla santella alle spalle del rifugio e prendendo la traccia a dx andiamo a riprendere il sentiero/strada, intanto le nuvole avanzano inesorabili….
Saliamo al Pizzo dell’Asino e scendendo troviamo appunto un bel gruppo di asini che oziano sulla piazzola dell’elicottero.
Saliamo al Palanzone, breve sosta perchè tra aria e nuvoloni ormai immaginiamo di non aver ancora molto tempo prima che cominci a piovere. Scendiamo sul versante opposto rientro al Riella dove sta arrivando un po’ di gente. Torniamo quindi alla Capanna Mara dove facciamo sosta pranzo e cerchiamo di decidere da dove scendere.
Comincia a gocciolare per cui scartiamo l’idea di scendere a Caslino, rimangono la diretta per il Monte Puscio oppure il Buco del Piombo, mentre decidiamo comincia a piovere in maniera più convinta per cui non ci resta che prendere la via più breve.
Sulla dorsale del Monte Puscio siamo spazzolati ben bene da acqua e vento ma nel bosco le cose migliorano un poco. Gli ultimi venti minuti saranno di pioggia battente e nonostante l’ombrellino arriviamo alla macchina zuppi come pulcini, cambiarsi in una Smart non è impresa da poco ma dopo varie contorsioni ce la facciamo.
Poiché siamo in zona ne approfittiamo per andare a trovare

DATI GPS
Dislivello 1333 m – 20,24 km
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