Quasi Malga Campelli m.1572
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Finalmente in settimana è caduta un po' di neve e questa è per Mauro l'occasione di fare la prima "scialpinistica" della stagione, una gita tranquilla, senza rischi, giusto per iniziare....
Lo accompagno volentieri, ma con le ciaspole, gli sci li ho abbandonati ormai da un paio d'anni.
La zona dei Campelli è un posto che piace molto ad entrambi e in inverno riusciamo sempre a farci una capatina.....
"C.......o! Ho lasciato a casa gli scarponi................."
Mauro se ne accorge non appena apre il baule dell'auto.
E qui vi risparmio le altre imprecazioni.
E' un bel guaio, ma ormai siamo qui e non ci resta che andare, io con i miei bei scarponi da ghiaccio e lui con i mocassini che usa normalmente per andare in giro in paese.
Percorsi una cinquantina di metri ci accorgiamo di aver lasciato in macchina i bastoncini....
"Vado a prenderli?"
"Ma no, la neve è buona, non sono poi così indispensabili....!
Se il buongiorno si vede dal mattino......
E così imbocchiamo la strada perfettamente innevata che porta fino alla Malga Campelli, abbandonandola spesso per seguire delle scorciatoie ben tracciate dal passaggio di altri scialpinisti ed escursionisti.
E' mercoledì e c'è in giro un sacco di gente.
Ci aspettavamo di trovare il sole e invece il tempo è bigio e fosco.
Amo questo posto, ha un che di dolomitico e la neve, che finalmente ha disteso il suo bianco mantello sopra ogni cosa, ne esalta la bellezza, nascondendo qualsiasi bruttura o stonatura.
Magie della neve .......!!
E' persino capace di cancellare i colori, mostrandoci quest'oggi un mondo monocromatico dove si passa dal nero, in tutte le sue sfumature, al bianco, essenza del non-colore.
In breve arriviamo al Rifugio Bagozza, ma qui la situazione cambia perchè lo strato di neve diventa più spesso e soffice.
Io non ho problemi, calzo le ciaspole e anche senza bastoncini procedo tranquillamente, ma ben presto le scarpe di Mauro si infradiciano....
Siamo nelle immediate vicinanze della Malga Campelli quando decidiamo, a malincuore, di tornare indietro.
Il freddo è pungente, ma lo spettacolo del Cimon della Bagozza e delle cime circostanti, spruzzate di bianco, è sempre notevole.
Ci fermiamo al Rifugio per riscaldarci un po' e ci lasciamo ammaliare dal richiamo della polenta cucinata dalla rifugista.
E poi via ....... verso casa ........ con l'intenzione di ritornare presto a riconquistare il Campioncino!
Lo accompagno volentieri, ma con le ciaspole, gli sci li ho abbandonati ormai da un paio d'anni.
La zona dei Campelli è un posto che piace molto ad entrambi e in inverno riusciamo sempre a farci una capatina.....
"C.......o! Ho lasciato a casa gli scarponi................."
Mauro se ne accorge non appena apre il baule dell'auto.
E qui vi risparmio le altre imprecazioni.
E' un bel guaio, ma ormai siamo qui e non ci resta che andare, io con i miei bei scarponi da ghiaccio e lui con i mocassini che usa normalmente per andare in giro in paese.
Percorsi una cinquantina di metri ci accorgiamo di aver lasciato in macchina i bastoncini....
"Vado a prenderli?"
"Ma no, la neve è buona, non sono poi così indispensabili....!
Se il buongiorno si vede dal mattino......
E così imbocchiamo la strada perfettamente innevata che porta fino alla Malga Campelli, abbandonandola spesso per seguire delle scorciatoie ben tracciate dal passaggio di altri scialpinisti ed escursionisti.
E' mercoledì e c'è in giro un sacco di gente.
Ci aspettavamo di trovare il sole e invece il tempo è bigio e fosco.
Amo questo posto, ha un che di dolomitico e la neve, che finalmente ha disteso il suo bianco mantello sopra ogni cosa, ne esalta la bellezza, nascondendo qualsiasi bruttura o stonatura.
Magie della neve .......!!
E' persino capace di cancellare i colori, mostrandoci quest'oggi un mondo monocromatico dove si passa dal nero, in tutte le sue sfumature, al bianco, essenza del non-colore.
In breve arriviamo al Rifugio Bagozza, ma qui la situazione cambia perchè lo strato di neve diventa più spesso e soffice.
Io non ho problemi, calzo le ciaspole e anche senza bastoncini procedo tranquillamente, ma ben presto le scarpe di Mauro si infradiciano....
Siamo nelle immediate vicinanze della Malga Campelli quando decidiamo, a malincuore, di tornare indietro.
Il freddo è pungente, ma lo spettacolo del Cimon della Bagozza e delle cime circostanti, spruzzate di bianco, è sempre notevole.
Ci fermiamo al Rifugio per riscaldarci un po' e ci lasciamo ammaliare dal richiamo della polenta cucinata dalla rifugista.
E poi via ....... verso casa ........ con l'intenzione di ritornare presto a riconquistare il Campioncino!
Tourengänger:
patripoli

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