Ferrata del 25° al Corno Occidentale di Canzo
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Ferrata del 25° al Corno Occidentale di Canzo
Questa neve non mi convince…. Qui, sotto casa, non ce n’è ancora; leggendo le relazioni di coloro che sono andati a cercarla salendo di quota e di latitudine sento più spesso parlare di neve non portante, molto farinosa, insomma una faticaccia procedere e l’insuccesso è sempre in agguato. E allora che fare? Mi prendo una pausa di riflessione e chiudo la mia serie delle ferrate di quest’anno provando la Ferrata del 25° al Corno W di Canzo che farà da contralto all’altra che ho fatto sul Corno Rat e Corno Orientale di Canzo.
L’ottima descrizione fatta da Luca Calvi su Vie Ferrate è davvero precisa ed è un buon riferimento anche per le fotografie che l’accompagnano. Parcheggiata l’auto alle Fonti di Gajum ho preferito effettuare l’avvicinamento (comunque dell’ordine di ca. 3,5 km) tramite il sentiero n. 2 altrimenti detto Sentiero Geologico che corre lungo il Torrente Ravella. Il percorso, molto suggestivo e illustrato da numerosi cartelli merita da solo una visita “slow walking” ma i miei tempi e i -3 °C misurati alla partenza mi spingevano ad affrettarmi. Dopo ca. 50’ arrivavo al Rifugio Terz’alpe dove da una porta aperta uscivano abbaiando due bei cani. Fatta amicizia, si “auto-arruolavano” nella mia piccola spedizione e da allora mi hanno accompagnato per tutta l’escursione. Per tutta? … chiederà qualcuno. Proprio così! Arrivati alla base della ferrata li salutavo distribuendo loro pezzetti di parmigiano che venivano molto apprezzati, convinto che lì ci saremmo separati. Difatti innalzandomi lungo la prima placca li vedevo ancora sdraiati sull’erba alla base della parete. Lasciamoli lì a riposare e parliamo un po’ di questa ferrata: la valuterei non difficile ma molto godibile perché anche nei rari momenti di difficoltà la roccia lavorata dagli elementi atmosferici consente di arrampicare sfruttando numerosi e naturali appigli e appoggi. Nei rari punti dove ciò è arduo perché ci si trova su placche lisce o piccoli strapiombi aggettanti i tracciatori del nuovo allestimento hanno collocato qualche piolo o scalino o addirittura (molto bello) dei piccoli appigli artificiali prominenti ma di roccia essi stessi o semplicemente scavati senza alterare troppo il naturale aspetto della parete. Come leggerete su Vie ferrate dopo la prima sezione difficilotta su placca e spigoli che consente di innalzarsi alquanto, c’è un lungo traverso che porta alla base dell’unica scala che adduce sotto il torrione finale. Davvero bello arrampicare su questa ferrata.
E qui ritroviamo i nostri eroi: già perché salendo lungo l’ultima catena, guardando in alto mi vedo osservato dalla mia amica Peluche (la femmina, grigia) che con la sua simpatica espressione sembra dirmi “Era ora! Quanto ci hai messo!”. Questi bravi animaletti in realtà conoscono quei luoghi come io le mie tasche e sapevano benissimo che salendo in vetta per il sentiero “normale” avrebbero rivisto il simpatico distributore di parmigiano. Allora ci siamo scambiati un po’ di tenerezze, ho preso qualche foto e abbiamo festeggiato con pane e salame visto che il parmigiano era finito. Poi ci siamo calati lungo un canalino di I grado piuttosto esposto che io ho disceso con circospezione mentre loro lo hanno percorso con grande disinvoltura.
Avevo previsto il ritorno lungo i sentieri n.8 e 5 che dal Rifugio S.E.V. riportano alla Prim’alpe ma ero preoccupato per i cani. Così ho deciso di tornare con loro alla Terz’alpe dove li ho consegnati alla loro proprietaria per nulla in pensiero perché abituata alle loro scorribande. Dopo il commiato, ho seguito l’ultracomodo sentiero, meglio larga mulattiera, n.8 che collega le tre Alpi alle Fonti di Gajum in compagnia di una gentile signora accompagnata dai suoi due bassottini (era la giornata del cane, evidentemente!) fino all’auto dove la temperatura si era alzata fino a ben +1 °C. Le Fonti sono in realtà un posto freddo per la loro posizione perché poco più in basso trovavo finalmente piacevoli 10°C.
Riflessione: osservando come questi due animaletti si prendevano cura di me aspettandomi se mi vedevano attardato, marciando al mio fianco quasi a voler sorvegliare la sicurezza del mio passo ho ripensato a quanto debba mancare a nano il suo Tycho recentemente scomparso. Coraggio Giuliano!
In chiusura di relazione voglio augurare a tutti quelli che conosco e a tutti coloro che non conosco ma che leggono le nostre avventure su Hikr un Buon Natale intendendo con ciò la festa dei buoni sentimenti delle persone che amano le montagne, gli animali, la natura e, perché no (anche se è più difficile) gli uomini. (Oooopst! Dimenticavo: anche le donne, che è già più facile…)
I tempi:
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Parcheggio (Fonti di Gajum) |
0 |
0 |
Terz’alpe |
0:50 |
0:50 |
Attacco Ferrata |
0:48 |
1:38 |
Sosta e vestizione imbrago |
0:15 |
1:53 |
Ferrata |
1:06 |
2:59 |
Sosta e svestizione imbrago |
0:16 |
3:15 |
Terz’alpe |
0:59 |
4:14 |
Parcheggio (Fonti di Gajum) |
0:54 |
5:08 |
I numeri:
Dislivello totale percorso 921m
Lunghezza percorso 9,1 km
Tempo totale lordo 5h08’
Tempo totale netto 4h37’
Soste totali 31'

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