Val Ravella
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Canzo e i suoi dintorni sono sede tradizionale di villeggiatura da almeno un paio di secoli e la presenza di una fonte per l'idroterapia ha confermato questa attitudine fino a pochi decenni fa. Ad est dell'abitato si sviluppa nei fitti boschi la Val Ravella, compresa fra le pendici dei Corni di Canzo (nord) e il versante settentrionale del Cornizzolo (sud); la valle è sempre stata sede di attività forestali e i tre alpeggi presenti sono uniti da una bella carrareccia acciottolata. Attualmente la Prima Alpe Grasso è sede del Centro Visitatori della "Foresta Regionale dei Corni di Canzo", la Seconda Alpe è ridotta a ruderi e la Terz'Alpe Piotti ospita un ben noto e frequentato agriturismo. Questo breve tragitto - peraltro piacevole nella bella stagione - presenta due alternative che si prestano ad un'interessante escursione ad anello. Contrariamente al solito e nonostante il rischio di scivolare sul terreno sdrucciolevole, si consiglia di effettuare questa gita dopo copiose piogge: lo spettacolo del torrente, delle cascate e delle sorgenti accessorie assume caratteristiche di coreografia e fotogenicità inimmaginabili in altre condizioni.
Dal piazzale presso la Fonte di Gajum 483m si imbocca - lungo la salita di sinistra - l'acciottolata Via delle Alpi; dopo poche abitazioni isolate, la strada prende a salire ripidamente con larghe curve nel bosco fino a spianarsi nei pressi della imponente costruzione della Prim'Alpe Grasso 718m. Una breve deviazione a destra permette di raggiungere un terrazzo panoramico sul fondovalle, il Monte Rai, il Monte Cornizzolo e la piccola chiesa di San Miro. A valle di una bella fontana-abbeveratoio si nota una curiosa struttura di tronchi accatastati ordinatamente: qui inizia il percorso del sentiero "Spirito del Bosco". La traccia si addentra fra alberi e cespugli, scende in buie vallette percorse da torrenti temporanei, serpeggia lungo passerelle, si infila in un tunnel e si aggira in un labirinto: qua e là numerosissime sculture ricavate nei tronchi attirano l'attenzione rappresentando folletti, streghe, insetti e animali più o meno di fantasia. Su terrazzi nel bosco anticamente usati dai carbonai si presentano anche installazioni di land-art. Dopo il lungo saliscendi, una breve gradinata porta a tornare sulla pista forestale delle Alpi proprio a ridosso della costruzione della Terz'Alpe 800m. Trascurando i numerosi sentieri che salgono ai vari percorsi per i Corni di Canzo, si scende la ripida gradinata compresa fra bosco e prati che si dirige al sentiero geologico "Giorgio Achermann". La traccia segue da vicino il fondovalle del torrente Ravella, permettendo di osservare diversi tipi di roccia, fenomeni di erosione (marmitta dei giganti) e di carsismo (sorgenti pietrificanti), oltre a numerosi massi erratici qui abbandonati dal ritirarsi della glaciazione quaternaria. Dopo ripetuti attraversamenti del torrente principale e facili guadi delle sorgenti secondarie si arriva ad una nuova larga strada acciottolata: una breve deviazione verso monte permette di raggiungere la chiesa di San Miro 606m. Proseguendo invece verso valle, affiancando una rassegna di rocce lombarde illustrate da appositi pannelli, si raggiunge una monumentale stazione dell'acquedotto e - in pochi passi - si torna alla Fonte di Gajum.
Dal piazzale presso la Fonte di Gajum 483m si imbocca - lungo la salita di sinistra - l'acciottolata Via delle Alpi; dopo poche abitazioni isolate, la strada prende a salire ripidamente con larghe curve nel bosco fino a spianarsi nei pressi della imponente costruzione della Prim'Alpe Grasso 718m. Una breve deviazione a destra permette di raggiungere un terrazzo panoramico sul fondovalle, il Monte Rai, il Monte Cornizzolo e la piccola chiesa di San Miro. A valle di una bella fontana-abbeveratoio si nota una curiosa struttura di tronchi accatastati ordinatamente: qui inizia il percorso del sentiero "Spirito del Bosco". La traccia si addentra fra alberi e cespugli, scende in buie vallette percorse da torrenti temporanei, serpeggia lungo passerelle, si infila in un tunnel e si aggira in un labirinto: qua e là numerosissime sculture ricavate nei tronchi attirano l'attenzione rappresentando folletti, streghe, insetti e animali più o meno di fantasia. Su terrazzi nel bosco anticamente usati dai carbonai si presentano anche installazioni di land-art. Dopo il lungo saliscendi, una breve gradinata porta a tornare sulla pista forestale delle Alpi proprio a ridosso della costruzione della Terz'Alpe 800m. Trascurando i numerosi sentieri che salgono ai vari percorsi per i Corni di Canzo, si scende la ripida gradinata compresa fra bosco e prati che si dirige al sentiero geologico "Giorgio Achermann". La traccia segue da vicino il fondovalle del torrente Ravella, permettendo di osservare diversi tipi di roccia, fenomeni di erosione (marmitta dei giganti) e di carsismo (sorgenti pietrificanti), oltre a numerosi massi erratici qui abbandonati dal ritirarsi della glaciazione quaternaria. Dopo ripetuti attraversamenti del torrente principale e facili guadi delle sorgenti secondarie si arriva ad una nuova larga strada acciottolata: una breve deviazione verso monte permette di raggiungere la chiesa di San Miro 606m. Proseguendo invece verso valle, affiancando una rassegna di rocce lombarde illustrate da appositi pannelli, si raggiunge una monumentale stazione dell'acquedotto e - in pochi passi - si torna alla Fonte di Gajum.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare