Ferrata 25° Corno di Canzo Occidentale
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Prima giornata di primavera “reale” e conseguente risveglio dal letargo di tutti i camminatori da montagna. Oggi ritentiamo la ferrata 25° del Corno Occidentale di Canzo, fallita qualche mese fa per via delle temperature di una freddissima giornata d’inverno. Oggi siamo in 5: Io, Filo, Fede, Andrea e Bruno.
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Partiamo tardi e alle 10 non si arriva già più a Gajum Q485, la strada è già chiusa all’altezza del parcheggio del cimitero di Canzo (circa Q400). Poco male, sono 20’ di camminata in più. Come si osserva dal GPS è possibile evitare diversi tratti di strada normale e puntare direttamente a Prim’Alpe Q721 senza passare dalla Fonte di Gajum.----------------------------------------------------------------------------------------------------
A Prim’Alpe è già pieno di gente. Passata Second’Alpe velocemente (fontanella aperta) raggiungiamo Terz’Alpe Q793 dove anche qui c’è già un po’ di gente (altra fontanella). Da Terz’Alpe fino all’attacco della ferrata sono 40’ di tosto sentiero “grignesco” che non da’ mai tregua. Giunti all’attacco attendiamo il resto del gruppo. Bruno opta per fare la via normale fino alla cima e Andrea lo segue perché senza casco non si fida della ferrata. Saliremo Io, Filo e Fede. L'attacco è circa a Q1192.
Suddividerei la ferrata in 4 sezioni: Placcone iniziale, Traverso, Scala, Torrione finale.

Sbucati sopra questa prima parte di placca, la ferrata prosegue piegando a destra risalendo una sorta di canalino protetto (facile) e, scavalcato un albero, un successivo canalino verticale appena più impegnativo.


Prendo fiducia dal fatto che la neofita davanti a me riesca a salire senza paura. Mi metto in coda a debita distanza ed inizio la salita.. davanti a me solo la roccia a 30cm dal mio naso.. per tutta la salita non ho guardato altrove, solo davanti e sopra di me (per controllare la distanza dal tizio). E’ servita molta concentrazione ed autocontrollo per tenere a bada un paio di attacchi di panico, un passo alla volta, aggancio, un passo, aggancio, ecc.. Alla fine ne siamo usciti, ed ecco un gradevole balconcino erboso per 3’ di relax.

Una volta finite le catene non resta che seguire la cresta verso Dx passando in piccolo punto esposto (consiglio di valicarlo tenendosi a sx, è meno esposto e più sicuro) per giungere alla croce di vetta del Corno Occidentale Q1373. Bruno e Andrea non ci sono, ci aspettano da un’altra parte.
Scendiamo il ripido canalino a N-E (ancora a tratti innevato e scivoloso) per rifocillarci brevemente al Rifugio SEV. Dopodichè prendiamo il sentiero che aggira il Corno Occidentale da Nord (molta neve ancora) e ci riagganciamo con Bruno e Andrea. Discesa di corsa fino a Terz’Alpe dove ci uniamo in chiacchiericcio ad una coppia di belle fanciulle fino al raggiungimento della macchina passando per il Sentiero Geologico.
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Ferrata carina, come giudizio personale non l’ho trovata entusiasmante, vuoi per la grossa catena che impediva un fluido scorrimento del kit, vuoi per il traverso un po’ monotono, vuoi per l’odiosa scala verticale. Per il resto invece divertente, grandi paesaggi, un ottimo meteo e tanti escursionisti.Scendiamo il ripido canalino a N-E (ancora a tratti innevato e scivoloso) per rifocillarci brevemente al Rifugio SEV. Dopodichè prendiamo il sentiero che aggira il Corno Occidentale da Nord (molta neve ancora) e ci riagganciamo con Bruno e Andrea. Discesa di corsa fino a Terz’Alpe dove ci uniamo in chiacchiericcio ad una coppia di belle fanciulle fino al raggiungimento della macchina passando per il Sentiero Geologico.
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