Pizzo del Motto (2373msm)
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Fidandoci delle previsioni meteo, decidiamo di ritentare un'incompiuta, e ci rechiamo, guarda caso, in Val Verzasca. Si tratta di salire sul Pizzo del Motto, vetta decisamente poco frequentata, ma non per questo non degna di particolari attenzioni. È vero, ci sono alcuni colossi, attorno ad essa - Poncione d'Alnasca e Cima di Gagnone, per esempio -, che la fanno forse apparire come una "au cas où", ma per noi non c'è distinzione: ogni montagna merita di essere apprezzata, soprattutto se per raggiungerla siamo baciati da condizioni climatiche spettacolari!
L'idea iniziale era quella di riprendere il discorso lasciato in sospeso quando salimmo al Mazèr, ma poi, facendo qualche calcolo, e decidendo per un percorso più panoramico, abbiamo scelto (e scopriremo d'aver fatto benissimo) per l'ascesa da Gerra, già compiuta anni fa in occasione della salita sullo Scaiee. Per la prima variante avremmo infatti dovuto percorrere tutta la Val d'Agro e poi salire. Per quanto splendida, quella laterale, ci spiaceva un po' percorrere buona parte del percorso in un fondovalle. Scegliendo invece di salire da Gerra, come si vedrà, tutto si svolge in ampi spazi, con panorami mozzafiato.
Si giunge quindi senza difficoltà fino al bivio poco sopra la Q2336: è una salita impegnativa fisicamente, ma assolutamente facile e ben segnalata. Consiglio di fare quella salita solo a stagione inoltrata, quando le gambe e il fiato sono un po' allenati: dal primo passo, non dà tregua un momento! Comunque sia, raggiunti a quel bivio, puntiamo in direzione S sul bel sentiero che percorremmo, ma in senso inverso, in occasione della traversata Alnasca - Capanna Efra. Questo tracciato è davvero una perla: è quasi pianeggiante, e permette di passeggiare sotto la cresta della Cima di Gagnone (gli Spalloni) in un ambiente unico, ricco di terrazzoni inaspettati.
Arriviamo alla Bassa di Motto, il valico che permette la traversata dalla Val Mött alla Val d'Agro. A questo punto, abbandoniamo il sentiero: il Pizzo del Motto è proprio lì vicino, a novantanove metri giusti sopra di noi. Per raggiungerlo si potrebbe, anche se a guardarla da lì fa un po' impressione, salire dalla cresta. Noi scegliamo invece di aggirarlo e di salire seguendo il pendio erboso. Qui non c'è alcuna traccia né s'intravede un sentierino, ma la vetta è ben visibile sopra le nostre teste. L'entusiasmo di essere quasi arrivati ci fa però scegliere per la via più diretta, quasi in verticale... una mazzata tremenda!
Giunti in vetta, come sempre, eccoci a guardarci in giro a bocca aperta. La vista è assolutamente notevole, soprattutto verso S. Davanti a noi ecco la doppia gobba dei Pizzi del Rabbioso, e davanti a loro, più imponente, il cocuzzolone del Poncione d'Alnasca. La giornata è talmente limpida che riusciamo a scorgere il Lago Maggiore! Non nascondo che un occhio di riguardo lo riservo ad alcuni dei luoghi raggiunti questa stagione: so che molto probabilmente, almeno per quest'anno, dovrò accontentarmi di rimirarli nelle mie foto!
Per la discesa dal cocuzzolo, decido di non ricalcare i nostri passi: quel pendio è davvero troppo ripido. Guardo meglio la forma del pizzo, e mi accorgo che facendo un giro largo (cf. questo dettaglio) la discesa è decisamente più agevole. C'incamminiamo e dopo circa venti minuti eccoci alla Bassa di Motto, dove finalmente mangiamo!
Ci fermiamo per un bel po' lassù, estasiati da quanto ci è dato di vedere... a malincuore, alla fine ci prepariamo e torniamo sul sentiero sotto gli Spalloni.
Che dire, d'altro... meta facile (con le dovute attenzioni negli ultimi cento metri di dislivello), ma che richiede una buona preparazione fisica, almeno salendo da Gerra. Acqua praticamente inesistente (cosa davvero strana, in Val Verzasca!), ma panorami unici. Consigliata a chiunque voglia vedere luoghi selvaggi e incredibili.
Salita: 4ore e 15minuti
Discesa: 2ore e 30minuti
L'idea iniziale era quella di riprendere il discorso lasciato in sospeso quando salimmo al Mazèr, ma poi, facendo qualche calcolo, e decidendo per un percorso più panoramico, abbiamo scelto (e scopriremo d'aver fatto benissimo) per l'ascesa da Gerra, già compiuta anni fa in occasione della salita sullo Scaiee. Per la prima variante avremmo infatti dovuto percorrere tutta la Val d'Agro e poi salire. Per quanto splendida, quella laterale, ci spiaceva un po' percorrere buona parte del percorso in un fondovalle. Scegliendo invece di salire da Gerra, come si vedrà, tutto si svolge in ampi spazi, con panorami mozzafiato.
Si giunge quindi senza difficoltà fino al bivio poco sopra la Q2336: è una salita impegnativa fisicamente, ma assolutamente facile e ben segnalata. Consiglio di fare quella salita solo a stagione inoltrata, quando le gambe e il fiato sono un po' allenati: dal primo passo, non dà tregua un momento! Comunque sia, raggiunti a quel bivio, puntiamo in direzione S sul bel sentiero che percorremmo, ma in senso inverso, in occasione della traversata Alnasca - Capanna Efra. Questo tracciato è davvero una perla: è quasi pianeggiante, e permette di passeggiare sotto la cresta della Cima di Gagnone (gli Spalloni) in un ambiente unico, ricco di terrazzoni inaspettati.
Arriviamo alla Bassa di Motto, il valico che permette la traversata dalla Val Mött alla Val d'Agro. A questo punto, abbandoniamo il sentiero: il Pizzo del Motto è proprio lì vicino, a novantanove metri giusti sopra di noi. Per raggiungerlo si potrebbe, anche se a guardarla da lì fa un po' impressione, salire dalla cresta. Noi scegliamo invece di aggirarlo e di salire seguendo il pendio erboso. Qui non c'è alcuna traccia né s'intravede un sentierino, ma la vetta è ben visibile sopra le nostre teste. L'entusiasmo di essere quasi arrivati ci fa però scegliere per la via più diretta, quasi in verticale... una mazzata tremenda!
Giunti in vetta, come sempre, eccoci a guardarci in giro a bocca aperta. La vista è assolutamente notevole, soprattutto verso S. Davanti a noi ecco la doppia gobba dei Pizzi del Rabbioso, e davanti a loro, più imponente, il cocuzzolone del Poncione d'Alnasca. La giornata è talmente limpida che riusciamo a scorgere il Lago Maggiore! Non nascondo che un occhio di riguardo lo riservo ad alcuni dei luoghi raggiunti questa stagione: so che molto probabilmente, almeno per quest'anno, dovrò accontentarmi di rimirarli nelle mie foto!
Per la discesa dal cocuzzolo, decido di non ricalcare i nostri passi: quel pendio è davvero troppo ripido. Guardo meglio la forma del pizzo, e mi accorgo che facendo un giro largo (cf. questo dettaglio) la discesa è decisamente più agevole. C'incamminiamo e dopo circa venti minuti eccoci alla Bassa di Motto, dove finalmente mangiamo!
Ci fermiamo per un bel po' lassù, estasiati da quanto ci è dato di vedere... a malincuore, alla fine ci prepariamo e torniamo sul sentiero sotto gli Spalloni.
Che dire, d'altro... meta facile (con le dovute attenzioni negli ultimi cento metri di dislivello), ma che richiede una buona preparazione fisica, almeno salendo da Gerra. Acqua praticamente inesistente (cosa davvero strana, in Val Verzasca!), ma panorami unici. Consigliata a chiunque voglia vedere luoghi selvaggi e incredibili.
Salita: 4ore e 15minuti
Discesa: 2ore e 30minuti
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