Pizzo di Claro(2727m) e Lago di Canèe(2198m) da Maruso
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Pizzo di Claro e Lago di Canèe da Maruso
Nella generale "Fuga dalla canicola" ognuno adotta le sue strategie: chi organizza un viaggio a latitudini australi, chi fa la vacanza in rifugio, chi al mare. Io, al momento, non voglio né posso fare molti chilometri e allora mi organizzo su monti vicini fidando nel fatto che la temperatura scende di 0,6°C ogni 100m e quindi anche il Pizzo di Claro offre una temperatura più che confortevole di 17°C in vetta quando in pianura si "gustano" i 33°C dovuti a quel simpaticone di anticiclone africano (che in Africa non dà alcun fastidio ma attraversando il Mar Mediterraneo e caricandosi di umidità arriva qui come "bolla" di caldo-umido che da diversi giorni ci opprime).
E allora mi sono organizzato per salirlo da una via che non avevo mai percorso: Maruso-Lago di Canèe-Vetta, in pratica lungo il versante Ovest. Anzi, veramente volevo iniziare la mia salita da Bens frazioncina appollaiata su un terrazzo che sovrasta Moncrino dato che appariva raggiungibile in auto. Inutile dire che la cosa mi sembrava improbabile dando la classica occhiata alla zona con Google Earth ma sia TomTom che Via Michelin promettevano questo. Avevo prudentemente previsto il piano B da Maruso e questa è stata la scelta quando, dopo aver percorso parte della strada a pedaggio (5 CHF) che inizia da Brogo, il navigatore auto mi diceva di svoltare verso Bens ma io vedevo solo un sentiero di 1m di larghezza!
Arrivati alla fine della strada si parcheggia e si sale in breve a Maruso, bella e curata frazioncina alpestre lasciando la quale con ripido percorso ci si porta prima all'Alpe Domas; di qui si toccano in successione l'Alpe Forcarid, l'Alpe Garerescio e l'Alpe Peurett con un percorso già descritto da molti, ad es.: Rel.Ivanbutti (ciao Ivan!), come un riposante saliscendi. All'Alpe Peurett iniziano i dolori, in senso figurato, per via della pendenza che per 3km si manterrà sul 30% e per me anche in senso reale dato che uno strappo nella zona ischio-crurale sx dovuto al troppo impeto mi accompagnerà per tutto il resto della gita facendomi spesso pensare alla ritirata. Di lì in breve, si fa per dire, si raggiunge la conca del bellissimo e celebrato Lago di Canèe circumnavigandolo da Ovest ad Est mentre si continua a salire per pietraia fino ad intravedere le due Croci della vetta Ovest (ecco: se la salita vi suggerisce, a ragione, il Golgota sappiate che l'unico vantaggio che avrete è che la Croce non occorre portarsela, è già in loco!). Lì ho fatto le foto di rito, preso un petit- déjeuner e poi ho iniziato una veloce discesa dal lato opposto, quello per me consueto. Altro versante altra pietraia. L'ho traversata tenendomi il più in alto possibile sul Pian Baitel fino a rimontare "in groppa" alla cresta che unisce il Pizzo di Claro con Piz de Molinera. L'ho seguita per un buon tratto verso la Capanna Brogoldone ma ad un certo punto l'ho abbandonata ed ho traversato ad Ovest scendendo all'Alpe Forcarid e di lì percorrendo a ritroso l'itinerario di andata e raggiungendo la mia auto che funge sempre da "capsula" dove si ritrovano panni asciutti, ristoro e il caldo ormai dimenticato.
Arrivederci Pizzo per una nuova via ancora!
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita 1932m ; discesa 1887m
Lunghezza totale 17,9 km
Pendenza max 30% per 3km
Tempo di salita netto 4h51'
Tempo di discesa netto 3h30'
Tempo totale netto 8h21'
Soste totali 32'

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