Pizzo Claro - Via Lumino
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Riuscendo a non perderci nelle viuzze di Claro, troviamo la strada per Maruso e troviamo anche la sbarra che si apre dolcemente con l'inserimento di .... 10 franchi (!!!) ... o 10 euro ... nell'apposita macchinetta. Superato questo piccolo trauma arriviamo al parcheggio e partiamo sprintosi verso Maruso, da qui deviamo verso Domas dove troviamo un'indicazione per Motto più diretta che ci evita di passare da Foscarid.
Raggiungiamo l'Alpe di Gagem (anche questa dotata di un locale sempre aperto) e poi su verso il Passo dove il sole ci accoglie in quest'altra stupenda giornata di cielo azzurro. Seguiamo la dorsale fino a portarci sotto i contrafforti del Pizzo Claro, dove inizia la Via Lumino, ben indicata da dei bolli bianchi.
Il tratto più tecnico, una sorta di alto gradino roccioso, lo si affronta poco dopo l'inizio della via, una volta superato uno spigolo un pochino esposto. Per il resto la via si sviluppa su ripidi pratoni e qualche brevissimo tratto di roccette non difficili. Volendo in qualche punto ci si può divertire un po' di più arrampicando sulle rocce piuttosto che seguire la traccia nell'erba.
Arrivati alle due croci di vetta è quasi d'obbligo calcare anche la vicina seconda vetta di poco più alta ... quindi dal mio punto di vista la vera cima di oggi.
Tornati alle croci, dobbiamo affrontare la discesa per il versante nord, con la presenza di neve dura. Indossiamo per la prima volta i ramponcini, con qualche dubbio sulla loro tenuta. Comunque se non ci dovessero convincere, facciamo sempre in tempo a tornare indietro e scendere dal versante sud. I primi passi sono rassicuranti e scendiamo con cautela ma senza problemi anche se resto ancora dubbioso sulla effettiva utilità del ramponcino paragonata agli ormai moderni e leggeri ramponi.
Di nuovi su terreno asciutto possiamo ammirare con più tranquillità l'incredibile contrasto del ghiacciato lago di Canee e dei dintorni ... senza un filo di neve. Transitiamo dalle rovine dell'Alpe di Canee, poi da Peurett (anche questa con locale sempre aperto) e decidiamo di rientrare a Maruso passando dal sentiero dell'Alpe di Provei, per fare un giro "più" ad anello.
Scendiamo quindi verso Bens-Moncrino fino ad una baita a quota 1274 dove imbocchiamo il sentiero di rientro. Questo non è bollato ma è visibile sul terreno, effettua qualche sali-scendi e rimane leggermente esposto nella prima parte fino a Provei poi migliora e passando da un fantastico bosco riporta poco sopra a Monti di Maruso. L'unico punto in cui bisogna fare attenzione lo si affronta (prima dell'Alpe Provei) nell'attraversare un'affascinante gola: una volta passato il torrentello il sentiero non prosegue in quota ma bisogna alzarsi di una ventina di metri sul fianco del corso d'acqua per ritrovare la giusta via.
Giungiamo quindi a Maruso, soddisfatti della giornata, con le ultime luci del giorno, contenti anche di aver condiviso una piccola avventura insieme, come non accadeva da un po' di tempo.
Raggiungiamo l'Alpe di Gagem (anche questa dotata di un locale sempre aperto) e poi su verso il Passo dove il sole ci accoglie in quest'altra stupenda giornata di cielo azzurro. Seguiamo la dorsale fino a portarci sotto i contrafforti del Pizzo Claro, dove inizia la Via Lumino, ben indicata da dei bolli bianchi.
Il tratto più tecnico, una sorta di alto gradino roccioso, lo si affronta poco dopo l'inizio della via, una volta superato uno spigolo un pochino esposto. Per il resto la via si sviluppa su ripidi pratoni e qualche brevissimo tratto di roccette non difficili. Volendo in qualche punto ci si può divertire un po' di più arrampicando sulle rocce piuttosto che seguire la traccia nell'erba.
Arrivati alle due croci di vetta è quasi d'obbligo calcare anche la vicina seconda vetta di poco più alta ... quindi dal mio punto di vista la vera cima di oggi.
Tornati alle croci, dobbiamo affrontare la discesa per il versante nord, con la presenza di neve dura. Indossiamo per la prima volta i ramponcini, con qualche dubbio sulla loro tenuta. Comunque se non ci dovessero convincere, facciamo sempre in tempo a tornare indietro e scendere dal versante sud. I primi passi sono rassicuranti e scendiamo con cautela ma senza problemi anche se resto ancora dubbioso sulla effettiva utilità del ramponcino paragonata agli ormai moderni e leggeri ramponi.
Di nuovi su terreno asciutto possiamo ammirare con più tranquillità l'incredibile contrasto del ghiacciato lago di Canee e dei dintorni ... senza un filo di neve. Transitiamo dalle rovine dell'Alpe di Canee, poi da Peurett (anche questa con locale sempre aperto) e decidiamo di rientrare a Maruso passando dal sentiero dell'Alpe di Provei, per fare un giro "più" ad anello.
Scendiamo quindi verso Bens-Moncrino fino ad una baita a quota 1274 dove imbocchiamo il sentiero di rientro. Questo non è bollato ma è visibile sul terreno, effettua qualche sali-scendi e rimane leggermente esposto nella prima parte fino a Provei poi migliora e passando da un fantastico bosco riporta poco sopra a Monti di Maruso. L'unico punto in cui bisogna fare attenzione lo si affronta (prima dell'Alpe Provei) nell'attraversare un'affascinante gola: una volta passato il torrentello il sentiero non prosegue in quota ma bisogna alzarsi di una ventina di metri sul fianco del corso d'acqua per ritrovare la giusta via.
Giungiamo quindi a Maruso, soddisfatti della giornata, con le ultime luci del giorno, contenti anche di aver condiviso una piccola avventura insieme, come non accadeva da un po' di tempo.
Tourengänger:
Andrea!

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