Cima Lunga (2488 m)
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Questa escursione, programmata da settimane ma lasciata in aspettativa a causa della meteo infelice di questo mese di giugno, trova l’ispirazione nel potere magnetico del Poncione Rosso. Infatti, per poterlo ammirare opportunamente, è necessaria una certa distanza minima, requisito, questo, che nella gita odierna viene pienamente soddisfatto. Anzi, dirò di più, la Cima Lunga risulterebbe perfetta anche per un’ottima visuale sulla cima gemella del P.Rosso, la Cima di Bri, dal nome un po’ meno altisonante ma dalla forma altrettanto fascinosa rispetto al blasonato gemello. In realtà però la meteo odierna non mi ha concesso il doppio privilegio, ma solo il singolo, verso il Poncione Rosso, il che comunque non è poco!
Tralascio la descrizione del tragitto fino a Fümegna perché già citata nella mia relazione sul P.Rosso. Da Fümegna salgo seguendo la VAV in direzione Efra fino ad arrivare a toccare le placche terminali (grigie, non quelle rosse a sud) del versante NO del P.Rosso. Qui bisogna usare le mani, ancorché l’arrampicata sia sempre agevole. La vera difficoltà sta nei passaggi aerei, oltre a qualche placca resa umida dallo stillicidio dell’acqua (il sole arriva molto tardi, visto che la cima del Poncione lo copre). Quindi, niente vertigini e passo fermo in questo tratto! Guadagno così la Bassa (2233 m), più o meno a metà strada tra la cima del P.Rosso e la Cima Lunga, e da qui, mantenendomi in cresta, con ancora qualche facile passaggio di arrampicata raggiungo in breve la vetta della Cima Lunga (2488 m). Il panorama è parzialmente offuscato dai famosi “cumuli sui rilievi” di balestrieriana memoria (secondo la sua previsione della sera prima…). Comunque almeno la C.di Rierna, la C.di Gagnone, la C.d’Efra e il Basal si vedono… non è molto ma è già qualcosa! Tutta la zona dalla Cima di Bri fin verso Lavertezzo (Matarello, Tòr, Föpia) è invece perennemente incappucciata, con un nebbione spesso due dita. Mi consolo con le mie vettovaglie ed intanto, quando la nebbia lo permette, scruto il versante opposto a quello di salita per vedere di trovare una via di discesa alternativa.
La trovo, in effetti, anche se è molto ripida e viaggia in parte su erba ed in parte su sfasciumi, oltre a qualche pietrone. Arrivato su di un bel dosso mi accorgo che da qui in avanti le alternative sono due: continuare in direzione sud-ovest per raggiungere in qualche modo l’Alpe Cuneggio, oppure infilarmi in direzione sud in un corridoio molto ripido contornato a destra da rocce verticali e a sinistra da affioramenti continui, con obiettivo la quota 1978 del Fornale, dove vi sono alcune attrezzature per l’allevamento dei bovini. Opto per questa seconda variante, scendendo con molta attenzione. In breve sono alla stalla del fornale e da qui seguo il facile tratto di VAV fino a Fümegna, da cui poi, con lungo sentiero attraverso Pincascia, Forno e Cognera, raggiungo l’auto a Pian Vaccaresc.
Anche con il grigiore che mi ha accompagnato per buona parte della giornata, l’escursione alla Cima Lunga è stata davvero una bella emozione.
Parziali: Pian Vaccaresc – Cima Lunga: 5 ore
Cima Lunga – Fornaa (q 1978): 1 ora e mezza
Fornaa (q 1978)– Pian Vaccaresc: 2 ore e mezza

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