Cima di Bresciana (2390 m) & Capanna Adula UTOE (2393 m): escursione a „Y“
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Una novità per gli Hikrs di lingua italiana: invece dei tanto amati “giri ad anello” ecco qui un’escursione a forma di Y. Il lungo sentiero della Valle Carassina costituisce il gambo della Y; i due bracci, che si congiungono alla Cappella di Termine, procedono opposti l’uno all’altro, l’uno in direzione della Cap.Adula UTOE e l’altro verso la Cima di Bresciana. Questa introduzione mi dà anche l’opportunità di precisare che per una volta, nell’indicazione dei tempi, mi attengo alla regola generale dei tempi globali (non avrebbe senso indicare solo i tempi della prima méta o solo della seconda). Tanto poi in fondo ci sarà ugualmente lo specchietto riassuntivo.
Esaurite le premesse veniamo alla gita odierna. Lascio l’auto ai Prati di Compietto, in prossimità della fontana che dà avvio alla salita al Sosto. Salgo e supero la diga, poi, in successione, l’Alpe della Bolla Carassina, l’Alpe Cassimoi, l’Alpe Bresciana, e alla Cappella di Termine, distratto da un gregge di capre, supero anche il ruscello ed inizio a salire fuori sentiero. A circa metà strada tra la predetta Cappella e la Capanna riguadagno il segnalatissimo sentiero ed in breve sono alla C.Adula UTOE (2393 m). Ho tanto sentito parlare degli abissi della Val Soi, per cui procedo ancora un po’, in leggera salita, evitando delle lingue di neve, fino alla quota 2429, attratto irrimediabilmente dalla solenne visione della Nord della Cima di Gana Bianca. Arrivato al limite del precipizio rimango davvero intimorito sia dalla stessa Val Soi, a picco sotto di me, sia dalle placche del P.Forca e della Gana Bianca: incutono davvero rispetto! Dopo una breve fermata alla riguadagnata Capanna Adula, ridiscendo verso la seconda Capanna Adula (quella del CAS) per intraprendere poi la salita al secondo obiettivo di giornata, la Cima di Bresciana. Il sentiero è abbastanza evidente, anche se non segnalato. Infatti corre quasi sempre sul filo di cresta, o, come sarebbe meglio dire, sul filo del baratro, a picco sulla Valle di Blenio, e precisamente sulla verticale dei paesi di Dangio e Torre. In due occasioni si devono usare le mani (a meno di perdite di quota sensibili) e l’attenzione deve sempre essere rivolta alla distanza di sicurezza rispetto alle pareti verticali che poco più a sinistra esprimono selvaggiamente la loro potenza. Con percorso intuitivo si arriva in vetta (2390 m), dove un bell’omone di pietra fa bella mostra di sé. Il paesaggio è di prim’ordine a 360°: anche l’Adula, che precedentemente era rimasto nascosto, esce allo scoperto, bianco come non mai. La corona di 3000 lascia senza parole. Dalla parte opposta, il Molare nasconde l’altro gigante ticinese, il Basodino, altrimenti la collezione sarebbe quasi al completo (naturalmente, invece, la triade del Campo Tencia pare lì da prendere). Un panino innaffiato da un’ottima birra e poi ridiscendo per la via di salita (sarebbe stato più efficiente inventarsi una discesa verso sinistra in modo da raccorciare il sentiero della Val Carassino, ma visto che gli affioramenti rocciosi sono parecchi, evito di cacciarmi nei guai e ripercorro la traccia dell’andata). Alla Cappella di Termine riprendo la lunga via della Valle Carassina e dopo sei ore globali di cammino sono di nuovo all’auto. Tunnel strettissimo, strada con pendenza ragguardevole e passaggio all'interno della diga del Luzzone danno quel tocco di esotico ad una gita molto bella, in cui si respira l’aria delle grandi montagne. A Ghirone, poi, una fontanella discosta sembra invitare a dare una bella rinfrescata ai piedi, all’ombra (si fa per dire…) del lato boscoso del Sosto.
Escursione rilassante in una valle, la Carassina, che è un vero paradiso.
Dettaglio tempi:
Prati di Compietto – Cappella di Termine: 1 ora e 30’ (1 ora e 20’ per il percorso inverso)
Cappella di Termine – Capanna Adula UTOE: 1 ora (35’ per il percorso inverso)
Cappella di Termine – Cima di Bresciana: 1 ora (30’ per il percorso inverso)

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