Capanna Gariss - Anello Valle di Moleno
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Partenza con

- Note della giornata: Sono tornato dopo quasi cinque anni a fare questa bella escursione (in autunno riserva dei colori della vegetazione a dir poco splendidi come si può vedere dalla foto di confronto di ottobre 2006), durante la salita abbiamo incontrato un runner con il cane che aveva trascorso la Pasqua all'Alpe di Visghed (1721 m s.l.m.) e poi, al ponte di Alpe Ripiano, una famiglia con una bella bimba portata sulle spalle!! Ma l'incontro più interessante è stato con un simpatico ticinese residente a Dino accompagnato da .......uno splendido esemplare di lupo cecoslovacco, impressionante quando l'abbiamo visto sul sentiero, ma decisamente ben ammaestrato e mansueto!!! Da Cher e dalla discesa verso Preonzo si segnala la possibilità di vedere (sul tratto di versante immediatamente a Sud) gli "effetti" della frana, monitorata, del Valegion che incombe sui capannoni industriali di Preonzo; immediatamente a monte si può osservare la piazza di deposito realizzata per contenere una parte del possibile franamento (il volume dela frana è stimato tra 700.000 e 1.000.000 metri cubi!!) .
Testo e foto tratti da "Wikipedia" alla voce "Preonzo"
Sopra la zona industriale di Preonzo, a 1517 metri di altitudine vi è una frana detta nel dialetto locale "Valegion".
Il toponimo stesso, che significa frana, depositi di detriti, cumulo di sassi denota l'area come soggetta a precedenti eventi di questo tipo. Nella ricerca storica sui comuni di Preonzo e Lodrino, basata su documenti catalogati negli archivi parrocchiali e comunali, emerge in modo inequivocabile che tra la fine del 1600 e la prima metà del 1700 nella zona Sgrüssa (Sgrussòra), Mondiràl, Métt si verificarono diversi eventi naturali parossistici. In data non precisata, ma prima del mese di maggio 1697, in un documento conservato nell'Archivio comunale è nominata la fuoriuscita di un riale (flusso di detrito) in zona Sgussòra che provocò molti danni, con allagamento di "casamenti", di buona parte di fondi e vigna e un pericolo per l'Oratorio della Madonna della Cintura, (edificio religioso che ora non è più presente) ubicato dove ora sorge la cappella di Mondiràl. Nel mese di febbraio 1702, dopo diversi giorni di eventi di crolli di roccia, il 22 febbraio si ebbe il collasso di un'importante massa rocciosa, che seppellì vigne, castagneti e il citato Oratorio dedicato alla Madonna della Cintura. Essendoci stata, nei giorni precedenti il crollo di massa, un'intensa attività di caduta di massi, non vi furono vittime e verosimilmente la maggior parte dell'accumulo si ebbe nella zona dell'apice del conoide di deiezione, mentre solo una parte dei detriti (di maggiori dimensioni) raggiunse il fondovalle, distruggendo appunto l'oratorio. Il 22 agosto del 1725 un flusso di detrito scese nuovamente dal Valegion, che a seguito del crollo del 1702 aveva subito un'importante cambiamento della morfologia dell'ambiente. Questo evento causò la morte di 17 persone e la distruzione di numerose case. Infine durante l'alluvione del 1747, si verificò verosimilmente un ulteriore distacco di un ammasso di roccia sotto l'Alpe di Roscero che, sottoforma di flusso di detrito, transitò all'altezza del Monte Teid per riversarsi forse lungo l'asta del riale Pian Perdasc. Sulla base dei toponimi Sgrüssa e Mett, di una plausibile direzione di espandimento della frana da crollo dalla zona dell'Alpe di Roscero (el Purscì), dell' ubicazione dei sondaggi hanno rilevato la presenza di depositi di frana di circa 5 metri di spessore (da Wikipedia alla voce "Preonzo").
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