Surettahorn (Punta Nera) 3027mt.
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Oggi levataccia alle ore 3:30 per una meta che ho inseguito anni fa ma senza mai tentarla per via delle condizioni meteo avverse, dopodichè l'avevo quasi, si fa per dire, dimenticata.
Mi ritrovo con Silvia alle 5:00 a Bione e poi via fino a Montespluga e più su fino quasi alla dogana in quanto la strada è stata da poco sgombrata dalla neve, ma solo sul versante Italiano.
Tenteremo di salire dal versante nord, ossia dalla via normale Svizzera e ridiscendere dal versante sud dalla normale Italiana passando a visitare il bivacco Suretta.
Riusciamo ad essere pronti e a partire all'incirca alle 7:00, equipaggiati di ramponi, piccozza, bastoncini telescopici, imbrago, moschettoni ed una corda da 20mt. per eventuali problemi soprattutto in discesa notoriamente più difficile che non la salita.
Oggi dopo un periodo di caldo veramente eccezionale per il periodo siamo tornati nella norma ed anzi fa piuttosto freddo, con circa 4° sottozero alla partenza.
Dopo un primo tratto con sentiero pulito e perfettamente asciutto, forse anche per via dei venti che hanno spazzato via tutto, incontriamo la prima neve perfettamente trasformata, tant'è che, dopo aver calzato i ramponi, si procede benissimo su una salita piuttosto ripida che ci conduce in breve al Bergseeli 2311mt.
Da qui, dopo un falsopiano si risale ancora in direzione est sud-est, dopodichè in leggera discesa e lungo un traverso non esposto si perde un po' di quota e si giunge nel vallone proprio sotto al Surettajoch 2851mt. che si guadagna in ripida risalita.
Dal passo il mio sguardo è letteralmente calamitato dalla parete est del Suretta, oggi in condizioni prettamente invernali: sicuramente è caduta un po' di neve nuova negli ultimi giorni e, grazie al freddo intenso, si è creato uno scenario da incorniciare.
Qui incontriamo anche alcuni scialpinisti con cui scambiamo quattro chiacchere e consigli sul prosieguo della salita.
Per arrivare alla cresta nord nord-est del Suretta, che in verità percorreremo solo per l'ultimissimo tratto quasi in cima, abbiamo opportunamente percorso un traverso sul Surettagletscher piuttosto insidioso ma necessario per aggirare lo sbarramento roccioso verso la cresta.
Dopo il traverso abbiamo risalito la parete puntando in direzione della massima pendenza, che tocca i 50°, sbucando sulla cresta nord nord-est a pochi metri dalla vetta di Punta Nera 3027mt., che abbiamo in breve raggiunto ormai terminate le difficoltà tecniche.
In cima, con un freddo veramente pungente, abbiamo colloquiato con alcuni amici scialpinisti ed in particolare con un ragazzo, aspirante guida alpina, che ci ha gentilmente scattato un paio di foto di vetta.
Dalla cima lo sguardo in direzione della parete sud non era particolarmente invitante, pendenze non inferiori rispetto al versante appena salito e nessuno che giungeva in vetta da lì.
Soltanto un gruppetto di persone che però arrivato sotto la parete erano spariti alla nostra vista.
A questo punto ho "convinto" Silvia, che optava per tornare dalla stessa via (in realtà non mi sono dovuto impegnare più di tanto...) a ridiscendere da sud per compiere così la traversata completa del Suretta.
Per via dei "tiri" di corda che abbiamo fatto, per sicurezza, fino alla base della parete sud, la discesa fino al Bivacco è stata veramente interminabile, ma comunque tutto è andato per il meglio.
Tra l'altro ci siamo poi accorti, anche se l'avevamo già intuito, che la via normale un po' meno ripida da quel lato era un canale sulla destra, ossia verso sud ovest guardando da quella parte.
Dopo una breve visita al Bivacco Suretta che si raggiunge risalendo per una quarantina di mt., siamo infine scesi fino al lago di Montespluga, tralasciando la traccia sulla destra che ci avrebbe riportati al Bergseeli.
A Montespluga, mentre Silvia mi attendeva lì ed io mi accingevo ad andare a piedi a recuperare la macchina, mi hanno insperatamente dato un passaggio in auto fino al passo Spluga due gentilissimi ragazzi.
E' stata una fantastica escursione e con una giornata meteo eccezionale, ringrazio per tutto ciò la Montagna che ci offre queste emozioni indimenticabili e Silvia per la compagnia.
Vista da

Il Suretta … era da un po' che ne stavo meditando la salita e non mi sono lasciata scappare la prima occasione per provarci.
Luca è stato davvero un signore a raccontare la gita, ha omesso che ho brontolato parecchio quando ho capito che ci eravamo spostati troppo a destra dovendo poi tornare verso il colle.
Ha omesso di dire che in salita, sulla parete che ci ha condotto alla vetta, lo spronavo … si, ma ad aspettarmi!
Ha omesso di dire che io non ero proprio per nulla convinta di scendere dal lato sud, ma lui ci teneva cosi tanto …
Ha omesso di dire che io volevo scendere faccia a monte e lui continuava a dirmi di non farlo fino a che non ho fatto di testa mia.
Ha omesso di dire che mi ha proposto di farmi sicura in discesa … se no non so quanto tempo ci avremmo impiegato! Già cosi è stata infinita!
Alla fine ne è uscita una signora gita, direi la migliore, per adesso, di quest'anno …
Grazie Luca, e non sono per esserti offerto (ed aver insistito) per andare tu a prendere la macchina!
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)
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