Tòr 1921msm

Primo giro lungo e interessante della stagione. Scelgo il Tòr come meta, poiché la quota (1921msm) non è ancora elevatissima, e non abbiamo voglia di sprofondare negli ultimi, paltocciosi, centimetri di neve…

La posizione della vetta (ma è più che altro un pianoro erboso, molto, ma molto allettante per una sana pennichella) è notevole: essa è all’incontro di due valli laterali della Val Verzasca: la Val Pincascia e la Val d’Agro. È un po' il coccige della dorsale che parte dalla Cima di Bri. Non ne ho mai sentito parlare, ma è quel classico posto che vuoi vedere perché deduci, dalla cartina, che dev'essere particolare... così, ecci in viaggio!

La prima parte del percorso si snoda dalla località Cognera (raggiungibile in auto svoltando a destra dopo aver oltrepassato il ponte di Lavertezzo) fino alla località Forno, a Q824msm. Dopo quel nucleo di case, e dopo aver attraversato un bel ponticello, si arriva al bivio tra le due valli sopradescritte. Si prende a destra, e ci s’immette nella Val Pincascia. Rivivo con piacere quel sentiero ben battuto: circa un anno fa lo stavo percorrendo in senso inverso, più o meno correndo, dando fondo a quel che rimaneva delle mie energie dopo aver quasi ultimato la Lodrino-Lavertezzo. Il sentiero (massimo T2) è praticamente pianeggiante e notevolmente comodo, anche se decisamente monotono; giunto a Q1404msm cerco e trovo subito un bivio. Non mi aspettavo di incontrare un segnavia, e invece eccolo lì, in quello stile ormai vecchio ma sempre utile. Da qui si cambia decisamente registro: se fino a ora la camminata non ha offerto praticamente alcunché d'entusiasmante, ora ecco una salita mica da ridere, in un bellissimo bosco di faggi. Dopo diversi tornanti si arriva a un gomito esposto, e da lì, finalmente, ecco quello che immaginavo di vedere, almeno stando alla cartina: il Poncione Rosso, in tutto il suo splendore, è lì, proprio di fronte a noi! Foto d'obbligo, e ripresa fino all'Alpe Lavazzé, a Q1658msm. Da qui all’Alpe Cuneggio ci sono solo circa 100m di dislivello, che si liquidano in un attimo. Penso di aver ormai visto diversi bei panorami, nella mia bella Val Verzasca, ma quello che mi si para davanti è superlativo; l'alpe in sé, poi, è splendida, tenuta benissimo e molto curata. Ora la direzione è decisamente verso SO, ossia verso la convergenza delle due valli. Dall’Alpe Cuneggio alla sommità del Tòr, il sentiero non è visibilissimo, ma le vecchie segnalazioni (solo uno striscione rosso, strategicamente posizionato) aiutano. Si procede senza difficoltà, e in lontananza scorgiamo un grosso omino: finalmente! Qualche passo ancora ed ecco sbucare, da un'angolazione per me inedita, il Poncione d'Alnasca. Giunti alla meta, non possiamo che complimentarci per la scelta di aver deciso di proseguire malgrado la noia iniziale: tutto è maestoso, imprendibile. Voglio dire, riesco a fotografare una barca sul Lago Maggiore! Il pranzo è da signori, e ci gustiamo pure qualche minuto di ozio... preferiamo però non rimanere lì troppo: ci aspetta praticamente tutta la Val Pincascia, e le gambe cominciano a raffreddarsi.

Consigli particolari non ne ho: acqua ce n'è a barilate, e il percorso, almeno la prima parte, è bello ombreggiato. Direi solo di armarsi di pazienza: la prima parte dell'escurione mette un po' alla prova la pazienza, ma poi si è davvero ripagati! Per chi volesse, proprio alle spalle del Tòr c'è il Matarello, facilmente raggiungibile seguendo la dorsale. Noi abbiamo scelto di fermarci al Tòr poiché, alla nostra prima uscita un po' seria della stagione, siamo provati... :) sarà per la prossima!

Ritorno per la stessa via. Chi lasciasse l'auto a Lavertezzo, all'altezza della località Pincascia potrebbe, tanto per cambiare percorso, attraversare il ponticello e arrivare a Lavertezzo sull'altro versante.

(La scelta di T3 è dettata dalla salita impegnativa (non tecnica ma comunque... interessante!), che parte dal bivio a Q1404msm.)