Monte Grona 1736 da Codogna di Grandola e Uniti
Partiamo da Codogna 450 m circa, prendiamo il sentiero in discesa per la Vecchia Chioderia sul fondo della Val Sanagra.
Da qui parte la mulattiera lastricata che passa dalla Pietra Pendula, ma che più che pendula lo chiamerei "Masso Incastrato", sospeso come è al di sopra di una forra. Transitiamo poi da una cappella non curata che ha visto tempi migliori, dato che è piena di ex voto per grazia ricevuta.
Arriviamo al paesino di Barna 563 m, il cui centro è la Piazza del Tavolo, e infatti in un angolo si vede ancora una grande pietra piatta che evidentemente fungeva da tavolo una volta.
Usciamo dal villaggio in salita verso nord fino ad arrivare in piano su una strada sterrata che aggira a nord la cimetta chiamata "Il Castello", qui sotto le rocce vi è la baita di Pianca delle Rane e più avanti si arriva all'ampio agglomerato di baite di La Piazza 760 m, saliamo per la strada a Prato Stella e più sopra a Piazza Cuca, poco oltre riprenderemo il sentiero che ci porterà direttamente al Rifugio Menaggio 1373 m ( chiuso in questo momento ).
Andando una decina di metri sopra il rifugio, parte verso sinistra la direttissima, che dopo un traverso, sale fiancheggiando la via ferrata, la fortuna aiuta gli audaci e non troviamo neve, se non quando arriviamo alla sella finale, qui per fortuna è attrezzato con cavetti e riusciamo a salire senza calzare i ramponi nella neve dura.
Panorama spaziale visto la giornata soleggiata.
Volendo tornare dalla cresta mettiamo i ramponi, e dopo la sella rimaniamo fedelmente di cresta, con anche delle risalite, ambiente himalaiano, bisogna scendere con molta cautela. Evitiamo la variante che passa sotto cresta a nord, e scendiamo finalmente alla Forcoletta 1611 m, qui svoltiamo a destra e scendiamo ancora per un pò ramponati, per poi dopo averli tolti, per poi giungere rapidamente al Rifugio. Per la discesa scenderemo sotto la teleferica, per poi traversare verso sinistra e attraversare il torrente di Valle Miro e approdare su una sterrata pianeggiante che poco dopo arriva al parcheggio, poi seguendo il sentiero che intercetta e a volte percorre la sterrata passiamo da La Gomba e dai Monti di Breglia. Qui vediamo un bell'esemplare di cervo femmina.
Poi dopo essere passati dalla partenza della teleferica per il rifugio, arriviamo a Breglia e traversando il paese verso sinistra, passiamo dal rione Maggino.
Ora riprendendo ancora la Via dei Monte Lariani, andiamo ad attraversare la Valle del Torrente Miro su di un ponticello, appena sotto vi è la sorgente Troi dell'acqua minerale Chiarella, che meritava una sbirciata. Poi con un lungo traverso prevalentemente in salita arriviamo alla località Barì, e poco dopo a Prato Stella dove chiudiamo il lungo anello.
Il resto della discesa sarà uguale all'andata, passando da La Piazza, Barna, e già al buio giù alla Vecchia Chioderia e poi la salita finale a Codogna.
Da qui parte la mulattiera lastricata che passa dalla Pietra Pendula, ma che più che pendula lo chiamerei "Masso Incastrato", sospeso come è al di sopra di una forra. Transitiamo poi da una cappella non curata che ha visto tempi migliori, dato che è piena di ex voto per grazia ricevuta.
Arriviamo al paesino di Barna 563 m, il cui centro è la Piazza del Tavolo, e infatti in un angolo si vede ancora una grande pietra piatta che evidentemente fungeva da tavolo una volta.
Usciamo dal villaggio in salita verso nord fino ad arrivare in piano su una strada sterrata che aggira a nord la cimetta chiamata "Il Castello", qui sotto le rocce vi è la baita di Pianca delle Rane e più avanti si arriva all'ampio agglomerato di baite di La Piazza 760 m, saliamo per la strada a Prato Stella e più sopra a Piazza Cuca, poco oltre riprenderemo il sentiero che ci porterà direttamente al Rifugio Menaggio 1373 m ( chiuso in questo momento ).
Andando una decina di metri sopra il rifugio, parte verso sinistra la direttissima, che dopo un traverso, sale fiancheggiando la via ferrata, la fortuna aiuta gli audaci e non troviamo neve, se non quando arriviamo alla sella finale, qui per fortuna è attrezzato con cavetti e riusciamo a salire senza calzare i ramponi nella neve dura.
Panorama spaziale visto la giornata soleggiata.
Volendo tornare dalla cresta mettiamo i ramponi, e dopo la sella rimaniamo fedelmente di cresta, con anche delle risalite, ambiente himalaiano, bisogna scendere con molta cautela. Evitiamo la variante che passa sotto cresta a nord, e scendiamo finalmente alla Forcoletta 1611 m, qui svoltiamo a destra e scendiamo ancora per un pò ramponati, per poi dopo averli tolti, per poi giungere rapidamente al Rifugio. Per la discesa scenderemo sotto la teleferica, per poi traversare verso sinistra e attraversare il torrente di Valle Miro e approdare su una sterrata pianeggiante che poco dopo arriva al parcheggio, poi seguendo il sentiero che intercetta e a volte percorre la sterrata passiamo da La Gomba e dai Monti di Breglia. Qui vediamo un bell'esemplare di cervo femmina.
Poi dopo essere passati dalla partenza della teleferica per il rifugio, arriviamo a Breglia e traversando il paese verso sinistra, passiamo dal rione Maggino.
Ora riprendendo ancora la Via dei Monte Lariani, andiamo ad attraversare la Valle del Torrente Miro su di un ponticello, appena sotto vi è la sorgente Troi dell'acqua minerale Chiarella, che meritava una sbirciata. Poi con un lungo traverso prevalentemente in salita arriviamo alla località Barì, e poco dopo a Prato Stella dove chiudiamo il lungo anello.
Il resto della discesa sarà uguale all'andata, passando da La Piazza, Barna, e già al buio giù alla Vecchia Chioderia e poi la salita finale a Codogna.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


Communities: Hikr in italiano, Ul Lâch püsè bel del mund
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (5)