Mesenzana: Trekking Penne Nere
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Escursione dedicata agli alpini organizzata dal CAI Laveno Mombello in collaborazione con l'assessorato alle rimembranze storiche del Comune di Mesenzana.
Il comune di Mesenzana, in particolar modo nella figura del sindaco Alberto Rossi, dedica particolare attenzione alla cura e valorizzazione dei sentieri nel suo territorio dove assumono importanza storica e culturale le fortificazioni della Frontiera Nord ed il villaggio di origine celtica di Cavojasca. Il sindaco ci aveva già accompagnato lo scorso anno su questo percorso nell'escursione dei "mercoledì da mufloni", ora ci propone anche il pranzo a base di polenta e salsiccia nel forte di Vallalta. Per gestire in sicurezza questo evento abbiamo concordato un limite al numero di partecipanti.
Ci ritroviamo in 33 all'appuntamento davanti al municipio di Mesenzana. Alberto ci ospita nella sala consigliare dove espone i fatti storici che hanno portato alla prima Guerra Mondiale e dello svolgimento del confitto per un doveroso ricordo nella giornata dove si commemora la fine della guerra nel ricordo dei caduti per la patria. Iniziamo il cammino seguendo Alberto che ci farà da guida. Oggi ci avvaliamo anche della presenza di Edoardo, esperto speleologo e geologo che, lungo il percorso, ci fornirà informazioni sulla formazione e tipologia delle rocce che osserviamo. Percorriamo la strada asfaltata che, attraversato il ponte sul Gesone, esce dal paese. Superata una sbarra saliamo lungo la strada acciottolata che prosegue su sentiero. Superati alcuni terrazzamenti arriviamo ai ruderi di Cavojasca, importante nucleo di probabile origine celtica abitato fino al 1943 ed illustrato da pannello didattico. Proseguiamo la marcia lungo la strada dei Mojanchi (via delle terre umide), pista forestale risultante anche sulle mappe del 1700. Su ripido sentiero saliamo nel bosco fino alla piazzola della carbonaia. Un pannello illustra le caratteristiche di questa tecnica per produrre carbone dal legname del bosco. Visti inumerosi partecipanti, di tanto in tanto, ci fermiamo per ricompattare il gruppo. I sentieri nei boschi, durante questo periodo dell'anno, sono pieni di foglie cadute che rendono problematica la percorrenza ma quelli di oggi sono stati puliti col soffiatore appositamente per la nostra uscita.Dalla carbonaia prendiamo un sentiero che taglia la costa ed attraversa alcune trincee e postazioni militari e risale a prendere la strada militare proveniente da San Michele. Dopo un tratto pianeggiante di strada arriviamo al pannello che indica l'inizio del percorso didattico della Frontiera Nord. Ci sono due scalinate parallele che scendono il pendio: una originale di pietra e l'altra forestale con gradini di legno. Come ci spiega Alberto la seconda è stata costruita per preservare la prima che si sarebbe deteriorata a causa dei tanti passaggi. Scesi un centinaio di metri di quota indossiamo le pile frontali per imboccare una galleria.In realtà l'entrata è stata occlusa da una frana per cui si entra da una postazione di mitragliatrice. Dalla galleria usciamo in una stretta valle da cui si accede alla seconda galleria.Usciti dalla galleria risaliamo al cancelletto di una trincea dove c'è il piccolo locale con la ricostruzione del posto di comando. Tra ripide scalinate e strette trincee risaliamo alle postazioni di mitragliatrici e di artiglieria e, attraversata la strada militare, saliamo verso l'entrata del forte Vallalta. Percorriamo il periplo del colle che ospita le caverne del forte su una via non ancora tracciata che conduce al punto panoramico dove è stato installato il pennone e il pulpito con i nomi dei monti che si vedono. Sul pulpito è scolpito "O u rump o u moeur", motto del battaglione Alpini Intra cui è dedicato questo punto. Torniamo sul lato opposto del colle ed entriamo nel forte dove, nelle ampie sale della batteria in caverna, ci attendono gli amici di Mesenzana per il pranzo con salame, polenta, salsiccia, torta e caffè accompagnato da vino ed acqua. Consumato il pasto in allegra compagnia ringraziamo chi ha lavorato per lo svolgimento di questo evento ed usciamo all'aperto. Normalmente i cancelli del forte sono chiusi e le chiavi sono in comune a Mesenzana. Dopo le foto di gruppo, prima di riprendere il cammino davanti al monumento dedicato ai caduti di Mesenzana dedichiamo una preghiera ed un commosso ricordo per i giovani caduti in difesa della patria. Sulla strada militare saliamo ai ruderi di Villa San Giuseppe (già caserma Cadorna) per deviare sulla pista forestale che porta al pozzo del Buco del Diavolo, osservatorio del forte. Il pozzo, per motivi di sicurezza, ora è chiuso da una grata metallica con lucchetto. Abbiamo la chiave e parte del gruppo scende nelle salette sottostanti per risalire dal pozzo. Torniamo al forte dal sentiero diretto recuperato di recente. Ricompattato il gruppo ci prepariamo per la discesa in galleria indossando le pile frontali. Lo scorso anno con importanti opere di scavo è stata recuperata l'entrata originaria della galleria sotto il forte rimasta occlusa dalla Seconda Guerra Mondiale. In precedenza si entrava da un ingresso laterale dal problematico accesso. Con la messa in sicurezza di questa galleria gli accessi sono stati chiusi da cancelli che necessitano della chiave. Scendiamo nella galleria su ripide scalinate e con varie aperture laterali. L'uscita sbuca nella "piazza d'armi", stretta valle chiusa da alte pareti ma qualche vandalo ha forzato il cancello bloccandolo per cui dobbiamo risalire all'uscita precedente che sbuca nella parte alta della valle. Su scalinata risaliamo per uscire dalla valle e scendiamo su sentiero alla base di una parete di roccia. Lo scorso 13 ottobre, su questa parete è stata inaugurata la ferrata "Sottotenente Bellotti Agostino". Proseguiamo il cammino su un tracciato, non ancora mappato, che scende nel bosco e sbuca sulla strada alla fontana Madonnina degli Ammalati, poi riprende la discesa nel bosco si immette sulla strada asfaltata per l'ultimo tratto che riporta al municipio di Mesenzana.
Ci salutiamo ringraziando il sindaco per la bella ed istruttiva escursione su un percorso ben tenuto e valorizzato da numerosi interventi e migliorie.
Partecipanti 33: Alberto (guida), Dario e Andrea (organizzatori), Edoardo (geologo), Adolf, Maurizio, Emilio, Domenico, Luigi, Fabio, Franco, Angelo M, Angelo G, Alberto, Elena, Lilli, Dina, Isa, Francesca, Betta, Mauro, Antonio, Paolo, Davide, Enrico, Regina, Katia, Cinzia, Michael, Luca, Mariù, ecc.
Tempi di percorrenza: salita al forte 3h00' comprese la varie soste, pausa pranzo e giro del buco del diavolo 3h00', discesa dal forte 1h40'.
Meteo: bello, limpido, fresco in quanto il percorso è, in prevalenza, all'ombra.
Il comune di Mesenzana, in particolar modo nella figura del sindaco Alberto Rossi, dedica particolare attenzione alla cura e valorizzazione dei sentieri nel suo territorio dove assumono importanza storica e culturale le fortificazioni della Frontiera Nord ed il villaggio di origine celtica di Cavojasca. Il sindaco ci aveva già accompagnato lo scorso anno su questo percorso nell'escursione dei "mercoledì da mufloni", ora ci propone anche il pranzo a base di polenta e salsiccia nel forte di Vallalta. Per gestire in sicurezza questo evento abbiamo concordato un limite al numero di partecipanti.
Ci ritroviamo in 33 all'appuntamento davanti al municipio di Mesenzana. Alberto ci ospita nella sala consigliare dove espone i fatti storici che hanno portato alla prima Guerra Mondiale e dello svolgimento del confitto per un doveroso ricordo nella giornata dove si commemora la fine della guerra nel ricordo dei caduti per la patria. Iniziamo il cammino seguendo Alberto che ci farà da guida. Oggi ci avvaliamo anche della presenza di Edoardo, esperto speleologo e geologo che, lungo il percorso, ci fornirà informazioni sulla formazione e tipologia delle rocce che osserviamo. Percorriamo la strada asfaltata che, attraversato il ponte sul Gesone, esce dal paese. Superata una sbarra saliamo lungo la strada acciottolata che prosegue su sentiero. Superati alcuni terrazzamenti arriviamo ai ruderi di Cavojasca, importante nucleo di probabile origine celtica abitato fino al 1943 ed illustrato da pannello didattico. Proseguiamo la marcia lungo la strada dei Mojanchi (via delle terre umide), pista forestale risultante anche sulle mappe del 1700. Su ripido sentiero saliamo nel bosco fino alla piazzola della carbonaia. Un pannello illustra le caratteristiche di questa tecnica per produrre carbone dal legname del bosco. Visti inumerosi partecipanti, di tanto in tanto, ci fermiamo per ricompattare il gruppo. I sentieri nei boschi, durante questo periodo dell'anno, sono pieni di foglie cadute che rendono problematica la percorrenza ma quelli di oggi sono stati puliti col soffiatore appositamente per la nostra uscita.Dalla carbonaia prendiamo un sentiero che taglia la costa ed attraversa alcune trincee e postazioni militari e risale a prendere la strada militare proveniente da San Michele. Dopo un tratto pianeggiante di strada arriviamo al pannello che indica l'inizio del percorso didattico della Frontiera Nord. Ci sono due scalinate parallele che scendono il pendio: una originale di pietra e l'altra forestale con gradini di legno. Come ci spiega Alberto la seconda è stata costruita per preservare la prima che si sarebbe deteriorata a causa dei tanti passaggi. Scesi un centinaio di metri di quota indossiamo le pile frontali per imboccare una galleria.In realtà l'entrata è stata occlusa da una frana per cui si entra da una postazione di mitragliatrice. Dalla galleria usciamo in una stretta valle da cui si accede alla seconda galleria.Usciti dalla galleria risaliamo al cancelletto di una trincea dove c'è il piccolo locale con la ricostruzione del posto di comando. Tra ripide scalinate e strette trincee risaliamo alle postazioni di mitragliatrici e di artiglieria e, attraversata la strada militare, saliamo verso l'entrata del forte Vallalta. Percorriamo il periplo del colle che ospita le caverne del forte su una via non ancora tracciata che conduce al punto panoramico dove è stato installato il pennone e il pulpito con i nomi dei monti che si vedono. Sul pulpito è scolpito "O u rump o u moeur", motto del battaglione Alpini Intra cui è dedicato questo punto. Torniamo sul lato opposto del colle ed entriamo nel forte dove, nelle ampie sale della batteria in caverna, ci attendono gli amici di Mesenzana per il pranzo con salame, polenta, salsiccia, torta e caffè accompagnato da vino ed acqua. Consumato il pasto in allegra compagnia ringraziamo chi ha lavorato per lo svolgimento di questo evento ed usciamo all'aperto. Normalmente i cancelli del forte sono chiusi e le chiavi sono in comune a Mesenzana. Dopo le foto di gruppo, prima di riprendere il cammino davanti al monumento dedicato ai caduti di Mesenzana dedichiamo una preghiera ed un commosso ricordo per i giovani caduti in difesa della patria. Sulla strada militare saliamo ai ruderi di Villa San Giuseppe (già caserma Cadorna) per deviare sulla pista forestale che porta al pozzo del Buco del Diavolo, osservatorio del forte. Il pozzo, per motivi di sicurezza, ora è chiuso da una grata metallica con lucchetto. Abbiamo la chiave e parte del gruppo scende nelle salette sottostanti per risalire dal pozzo. Torniamo al forte dal sentiero diretto recuperato di recente. Ricompattato il gruppo ci prepariamo per la discesa in galleria indossando le pile frontali. Lo scorso anno con importanti opere di scavo è stata recuperata l'entrata originaria della galleria sotto il forte rimasta occlusa dalla Seconda Guerra Mondiale. In precedenza si entrava da un ingresso laterale dal problematico accesso. Con la messa in sicurezza di questa galleria gli accessi sono stati chiusi da cancelli che necessitano della chiave. Scendiamo nella galleria su ripide scalinate e con varie aperture laterali. L'uscita sbuca nella "piazza d'armi", stretta valle chiusa da alte pareti ma qualche vandalo ha forzato il cancello bloccandolo per cui dobbiamo risalire all'uscita precedente che sbuca nella parte alta della valle. Su scalinata risaliamo per uscire dalla valle e scendiamo su sentiero alla base di una parete di roccia. Lo scorso 13 ottobre, su questa parete è stata inaugurata la ferrata "Sottotenente Bellotti Agostino". Proseguiamo il cammino su un tracciato, non ancora mappato, che scende nel bosco e sbuca sulla strada alla fontana Madonnina degli Ammalati, poi riprende la discesa nel bosco si immette sulla strada asfaltata per l'ultimo tratto che riporta al municipio di Mesenzana.
Ci salutiamo ringraziando il sindaco per la bella ed istruttiva escursione su un percorso ben tenuto e valorizzato da numerosi interventi e migliorie.
Partecipanti 33: Alberto (guida), Dario e Andrea (organizzatori), Edoardo (geologo), Adolf, Maurizio, Emilio, Domenico, Luigi, Fabio, Franco, Angelo M, Angelo G, Alberto, Elena, Lilli, Dina, Isa, Francesca, Betta, Mauro, Antonio, Paolo, Davide, Enrico, Regina, Katia, Cinzia, Michael, Luca, Mariù, ecc.
Tempi di percorrenza: salita al forte 3h00' comprese la varie soste, pausa pranzo e giro del buco del diavolo 3h00', discesa dal forte 1h40'.
Meteo: bello, limpido, fresco in quanto il percorso è, in prevalenza, all'ombra.
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morgan

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