Pizzo del Forno da Crego con discesa nel vallone del Rio degli Orti - Valle Antigorio


Publiziert von antrobi , 18. September 2024 um 17:47.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:15 September 2024
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 10:00
Aufstieg: 2000 m
Strecke:Crego-Aleccio-P.so della Forcoletta-P.zo di Bronzo-P.zo del Forno-Satta del Forno-Pianezza-Diogna-Boschetto-Cagiogno-Crego

Qualche giorno fa ero salito sul Pizzo di Bronzo dalla Cima di Meri per un bel percorso impegnativo (https://www.hikr.org/tour/post189790.html) ma una volta in vetta, con il Pizzo del Forno a portata di mano, ero troppo stanco per salirlo ripromettendomi però che sarei tornato a breve. Ed eccomi qui con un giro che oltre a toccare la cima del Forno prevede di tornare per il vallone del Rio degli Orti scendendo dalla Satta del Forno per compiere un bel giro ad anello di grande respiro.
La discesa nel vallone del Rio degli Orti è impegnativa e richiede buona visibilità per individuare il giusto percorso (il T 5 è riferito solo a questo tratto, il resto T 3 e T 4 tra il P.zo di Bronzo e il Forno.).

Questa volta parto da Crego per salire un pò più brevemente al passo della Forcoletta. L'inconveniente è che il ritorno,( se riuscirò a scendere dalla Satta del Forno), è previsto a Cagiogno e quindi poi dovrò tornare a Crego per il sentiero di fondovalle. Si può anche partire da Cagiogno ma c'è da considerare una mezz'oretta in più di cammino per il P.so della Forcoletta.

Poco dopo le 7 di mattina sono già in cammino e in un'ora e mezza sono ad Aleccio. Procedo sul sentiero superando l'alpe La Colla, l'alpe più alto di Aleccio, ed entro nel vallone che porta al passo della Forcoletta e qui incontro dei cacciatori appostati i cui spari mi fanno sobbalzare e preoccupare così salgo più velocemente e arrivo al passo dopo tre ore dalla partenza.
Salgo di nuovo al Pizzo di Bronzo rivedendo il mio percorso della Cima di Meri di qualche giorno fa e senza indugi proseguo sulla crestina verso il Pizzo del Forno. Scendo di poco dove dovrebbe esserci il passo Camella e risalgo per ripidi pendii erbosi e pietraie al Pizzo del Forno 2695 m. dove arrivo dopo circa 30 minuti dal Bronzo. 4 ore totali dalla partenza.

Oggi è una giornata magnifica serena e la vista è a dir poco stupenda impossibile descriverla. Oggi ho incontrato un'altro escursionista su queste cime poco frequentate salito da Crodo. 

Dopo una mezz'oretta di pausa ammirando il panorama scendo verso il passo della Fria e poco prima, a circa 2500 m., vedo sulla sinistra un ometto e dei segni rossi che mi fanno scendere in un canalino ripido che mi deposita sul fornale ai piedi delle rocce verticali del versante nord del P.zo del Forno. Più in basso si vede l'uscita della galleria costruita per agevolare il transito del bestiame in val Cravariola.
Proseguo traversando sempre a quota 2500 m. giungendo in breve alla Satta del Forno a 2507 m.
Questa è una larga depressione tra il P.zo del Forno e il P.zo di Pioda.

Qui vicino al punto di discesa nel vallone del rio degli Orti, trovo la lapide con i nomi e le foto che ricorda gli otto uomini rimasti uccisi dalla valanga nel vallone del Forno il 10 Gennaio del 1933. Sulla lapide c'è anche una bella e commovente poesia a riguardo. Mi ero già recato in giugno all'alpe Forno luogo della tragedia dove è presente un'altra lapide commemorativa.(https://www.hikr.org/tour/post187449.html), un altro luogo remoto e di difficile accesso che si trova vicino al rio degli Orti a quota di circa 1800 m. nel vallone che sto per scendere.

Il vallone si presenta molto ripido e impegnativo e prima di scendere faccio una pausa di riflessione su come doveva essere la vita quasi cent'anni fa se in pieno inverno degli uomini, alcuni poco più che ragazzi (il più giovane aveva 17 anni), rischiavano la vita per poterla migliorare (come scritto sulla lapide all'alpe Forno) 
in questi luoghi impervi e pericolosi soprattutto d'inverno per recarsi oltre frontiera.

Scendo a destra del canale principale per un pendio erboso misto a roccette molto ripido, poi traverso un pò a destra scendendo in un altro canalino che mi sembra meno ripido ma che poi presenta dei salti verticali, quindi ripasso nell'altro canale e con un passaggio delicato traverso nel canale principale del Rio degli Orti proprio ai piedi di un bel torrione che si stacca dal versante nord del Pizzo del Forno. Fino a qui la discesa è da fare con attenzione ci sono alcuni passaggi esposti e il terreno è molto ripido e un pò franoso. L'ambiente però è di una bellezza e fascino unico con le pareti rocciose verticali del P.zo del Forno incombenti, il selvaggio vallone del rio degli Orti che si getta praticamente giù nel fondovalle, la sensazione di isolamento è massima.

Ora il pendio diventa meno ripido e mi dirigo verso l'alpe Pianezza, che conosco già essendoci stato proveniente dall'alpe Forno, e che si trova oltre il bosco che si vede al di sotto delle pareti verticali in basso a destra. La discesa comunque anche se meno ripida è comunque faticosa svolgendosi su un terreno di rododendri, ontanelli e pietraie. Traverso spostandomi progressivamente verso destra e intorno ai 1700 m. di quota trovo con un pò di difficoltà il sentiero che con un bel passaggio a fianco delle rocce mi porta senza più problemi al bel poggio dell'alpe Pianezza a 1666 m. 

Questo alpe con diverse baite ancora in buono stato si trova proprio su un poggio molto panoramico che poi precipita verticale. Su alcune travi si possono leggere date incise che risalgono al 1781. 
Qui mi fermo un bel pò a riposare conoscendo già la discesa. Bella la vista sul Gorio e sul Cistella.

Poi scendo al nucleo inferiore dell'alpe, giungo ai ruderi di  Corte della Satta 1535 m., e con un sentiero in cui bisogna sempre prestare attenzione per non perderlo, anche se è segnato con bolli rossi e tagli, data la scarsa frequentazione e quindi la traccia a volte di difficile individuazione, giungo alle baite di Diogna dove al bivio prendo a sinistra per Cagiogno. Guado il rio d'Alba in un luogo molto bello, e dopo l'alpe Boschetto mi immetto nella bella mulattiera che mi porta a Cagiogno. Ora non mi resta che seguire il sentiero che passando alla base della bella cascata del Rio d'Alba, con un'ultima salita che porta il dislivello totale a 2000 metri, mi fa giungere, stanco ma soddisfatto, a Crego con la sua bella chiesa dove concludo questa appagante e impegnativa escursione.

Tourengänger: antrobi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 23. September 2024 um 20:16
Bellissimo giro, molto selvaggio e solitario!! complimenti!!!
Fabio

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. September 2024 um 18:49
Grazie Fabio
È stato proprio un bel giro come dici tu selvaggio e solitario soprattutto scendere nel vallone del rio degli Orti.


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