Pizzo di Bronzo dalla Cima di Meri - valle Antigorio
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Il pizzo di Bronzo è una sommità che si erge sulla cresta divisoria tra la valle Antigorio e la val Cravariola da dove si può salire più facilmente. Il mio percorso di salita prevede di raggiungere prima la Cima di Meri, una cima poco frequentata posta a ovest del p.zo di Bronzo e poi seguire la cresta fino alla sua sommità.
Sulla salita alla cima di Meri e sulla cresta fino al p.zo di Bronzo non si trovano tracce umane, non ci sono nè ometti nè segni, quindi necessita di un buon senso d'orientamento e intuito.(soprattutto la salita alla cima di Meri).
Sulla mappa Geo4map viene nominato P.zo di Aronzo mentre sulla CNS e IGM di Bronzo,( penso che sia un errore della Geo4map).
Parto da Cagiogno e seguo la bella mulattiera che conduce ad Aleccio. Passo per l'alpe Boschetto e giungo al bel pianoro dell'alpe Bee a 1297 m. dov'ero già passato a giugno quando ero andato all'alpe Forno. https://www.hikr.org/tour/post187449.html
Continuo arrivando al guado sul rio d'Alba dove alzando lo sguardo si può già vedere la cresta che dovrò raggiungere. Dall'altra parte arrivo ben presto all'alpe Aloro 1387 m dove lascio la comoda prosecuzione del sentiero, che qui diventa una strada sterrata verso Aleccio, per salire nel bosco in prossimità di alcuni ruderi. La salita è subito molto ripida, cerco di rimanere sulla dorsale che però non è ben definita. Più su ci sono fasce rocciose da aggirare e qui mi vengono d'aiuto tracce di animali che seguo e che si inoltrano tra le rocce riuscendo a trovare i passaggi con più facilità. Però alcune tracce vanno in altre direzioni e devo stare attento a non allontanarmi troppo dalla dorsale. Essendo nel bosco fitto immersi nella vegetazione non si ha visibilità sulla cima, poi si incontrano i rododendri che complicano la salita ma sui quali mi aggrappo e a volte ci nuoto in mezzo per avanzare. Verso i 2000 m il bosco si dirada e la dorsale assume una fisionomia più definita e in breve con un ultimo sforzo arrivo sulla cima di Meri 2115 m. dove c'è solo un paletto di legno e una croce incisa su una pietra. In realtà non è proprio una cima, ma l'inizio di una lunga cresta che la collega al P.zo di Bronzo di cui è l'estremità occidentale.
Da qui il panorama è già notevole sulla valle Antigorio. Ma non mi fermo troppo perchè ora inizia il tratto di cresta che si rivelerà piuttosto lungo rispetto a quel che sembra. Ora non ci sono più problemi di orientamento, la meta cioè il P.zo di Bronzo, è lì davanti che mi aspetta ma che mi farà sudare un bel pò. La cresta all'inizio è pianeggiante, e non presenta difficoltà. Eventuali tratti impegnativi e verticali li aggiro sulla destra per cenge erbose per poi risalire in cresta costituita da grossi blocchi rocciosi. In qualche passaggio mi aiuto con le mani per brevi arrampicate divertenti.
Giungo a un profondo intaglio dove inizia la parte finale, un ripidissimo pendio erboso che mi conduce alla sommità del P.zo di Bronzo 2502 m. dopo poco più di cinque ore dalla partenza.
Il panorama è bellissimo anche se è un pò nuvoloso. E' forte il contrasto tra il versante antigoriano più ripido impervio e selvaggio e il versante della val Cravariola costituito da dolci declivi erbosi dove pascolano le mucche. Si vede il bel lago di Matogno in basso.
Rimango in cima quasi un'ora a riposare e a godere del panorama anche perchè sono abbastanza distrutto e rinuncio a salire il P.zo del Forno che è lì a due passi per scendere al passo della Forcoletta per poi seguire il bel sentiero che giunge alla piana d'Aleccio e dopo un tratto di strada giungo di nuovo all'alpe Aloro per poi ritornare a Cagiogno.
Sulla salita alla cima di Meri e sulla cresta fino al p.zo di Bronzo non si trovano tracce umane, non ci sono nè ometti nè segni, quindi necessita di un buon senso d'orientamento e intuito.(soprattutto la salita alla cima di Meri).
Sulla mappa Geo4map viene nominato P.zo di Aronzo mentre sulla CNS e IGM di Bronzo,( penso che sia un errore della Geo4map).
Parto da Cagiogno e seguo la bella mulattiera che conduce ad Aleccio. Passo per l'alpe Boschetto e giungo al bel pianoro dell'alpe Bee a 1297 m. dov'ero già passato a giugno quando ero andato all'alpe Forno. https://www.hikr.org/tour/post187449.html
Continuo arrivando al guado sul rio d'Alba dove alzando lo sguardo si può già vedere la cresta che dovrò raggiungere. Dall'altra parte arrivo ben presto all'alpe Aloro 1387 m dove lascio la comoda prosecuzione del sentiero, che qui diventa una strada sterrata verso Aleccio, per salire nel bosco in prossimità di alcuni ruderi. La salita è subito molto ripida, cerco di rimanere sulla dorsale che però non è ben definita. Più su ci sono fasce rocciose da aggirare e qui mi vengono d'aiuto tracce di animali che seguo e che si inoltrano tra le rocce riuscendo a trovare i passaggi con più facilità. Però alcune tracce vanno in altre direzioni e devo stare attento a non allontanarmi troppo dalla dorsale. Essendo nel bosco fitto immersi nella vegetazione non si ha visibilità sulla cima, poi si incontrano i rododendri che complicano la salita ma sui quali mi aggrappo e a volte ci nuoto in mezzo per avanzare. Verso i 2000 m il bosco si dirada e la dorsale assume una fisionomia più definita e in breve con un ultimo sforzo arrivo sulla cima di Meri 2115 m. dove c'è solo un paletto di legno e una croce incisa su una pietra. In realtà non è proprio una cima, ma l'inizio di una lunga cresta che la collega al P.zo di Bronzo di cui è l'estremità occidentale.
Da qui il panorama è già notevole sulla valle Antigorio. Ma non mi fermo troppo perchè ora inizia il tratto di cresta che si rivelerà piuttosto lungo rispetto a quel che sembra. Ora non ci sono più problemi di orientamento, la meta cioè il P.zo di Bronzo, è lì davanti che mi aspetta ma che mi farà sudare un bel pò. La cresta all'inizio è pianeggiante, e non presenta difficoltà. Eventuali tratti impegnativi e verticali li aggiro sulla destra per cenge erbose per poi risalire in cresta costituita da grossi blocchi rocciosi. In qualche passaggio mi aiuto con le mani per brevi arrampicate divertenti.
Giungo a un profondo intaglio dove inizia la parte finale, un ripidissimo pendio erboso che mi conduce alla sommità del P.zo di Bronzo 2502 m. dopo poco più di cinque ore dalla partenza.
Il panorama è bellissimo anche se è un pò nuvoloso. E' forte il contrasto tra il versante antigoriano più ripido impervio e selvaggio e il versante della val Cravariola costituito da dolci declivi erbosi dove pascolano le mucche. Si vede il bel lago di Matogno in basso.
Rimango in cima quasi un'ora a riposare e a godere del panorama anche perchè sono abbastanza distrutto e rinuncio a salire il P.zo del Forno che è lì a due passi per scendere al passo della Forcoletta per poi seguire il bel sentiero che giunge alla piana d'Aleccio e dopo un tratto di strada giungo di nuovo all'alpe Aloro per poi ritornare a Cagiogno.
Tourengänger:
antrobi

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