Cima Pomodoro (1976 m), Mottone di Giumello (2027 m) e altre vette sulla cresta CH - I
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Visto che la zona occidentale del Ticino la frequento con assiduità, oggi vorrei provare a spostarmi nella zona opposta, che conosco solo marginalmente. La stagione mi sembra ottimale: la neve si è assestata ultimamente attorno ai 2000 metri (con esposizione S…), quindi l’occasione sembra favorevole per una gita autunnale senza fastidi. Quando l’innevamento sarà effettivamente invernale, cadranno a fagiolo altre valutazioni, ma in questo caso preferisco astenermi da ciò che non è né carne né pesce.
Parto dunque dai Monti di Ruscada (1021 m) e mi dirigo verso l’Alpe di Giumello (1594 m). Qui, nonostante le mie aspettative di assenza di neve, comincio a calpestarla, e questa operazione andrà avanti per quasi tutto il resto della giornata. Comunque, seguendo il sentiero che coincide in questo tratto con la Via del Ferro, arrivo alla Bocchetta di Sommafiume (1925 m), che è anche il punto di partenza della via di cresta che mi sono ripromesso di percorrere come obiettivo di giornata. La neve fortunatamente è portante: fino alla Bocchetta non vengo raggiunto da nessun raggio di sole, quindi trovo una bella crosta che cede giusto quei 2 millimetri per poter essere giudicata piacevole. Da qua in avanti, per tutta le cresta che seguirò, troverò il versante italiano soleggiato (del resto l’Italia è il paese del sole…), mentre quello ticinese resterà sempre in ombra.
Quasi subito mi si para davanti la Cima Pomodoro (1976 m), che richiede qualche breve passo d’arrampicata (T4 - I), almeno sul suo versante SW, soleggiato. La corda fissa che vi si trova è abbstanza datata, se pensiamo che veniva già menzionata nella guida del CAS di Ermes Borioli, edita nel 1973 (e comunque non è necessario servirsene). La discesa è invece elementare, anche se, a differenza della salita, si svolge su terreno innevato. La cresta prosegue con vari saliscendi, tra cui la cima quotata 1941, prima di giungere alla Bocchetta di Albano (1898 m), che permette una fantastica vista sulla Valle Albano, e su una piccola porzione dell’Alto Lario (visibile comunque l'istmo con l’Abbazia di Piona).
Da qui salgo verso il Mottone di Giumello (2027 m), detto anche Monte Albano, dove una piccola pausa si impone. Scendo poi verso la Bocchetta di Nembruno (1878 m) e da lì proseguo il mio cammino toccando ancora la cima 1988 (ed evitando le quattro gobbe attorno alla quota 1922: scelta infelice, visto che mi tocca recuperare più dislivello di quanto mi sarebbe toccato rimanendo in cresta), prima di pervenire all’ennesima bocchetta di giornata, il Passo della Traversa (1976 m). Da qui, altra piccola elevazione quotata 2029 m, che poi sale fino alla quota di 2040 m, sulla quale è presente una grande croce di legno ed una cappelletta. Con lieve discesa in un attimo raggiungo il Passo San Jorio (2012 m) dove, in pieno Sud e sferzato da forti raffiche di vento (come del resto per tutta la giornata) mi concedo una birretta e un po’ di cibo, prima di passare alla discesa, sempre su neve.
Non mi resta che attraversare gli assolati pendii in direzione del bivio di Giggione (1800 m) e di scendere poi verso Giggio (1678 m), dove fortunatamente la copertura nevosa scema un po’. Continuo poi sul sentiero di fondovalle, che mi porta infine ai Monti di Ruscada.
Escursione godibile anche in questa stagione, sebbene disturbata non poco dal vento. La scarsa copertura nevosa non ha invece influito sulla fattibilità dell’escursione. Ambiente arioso, quello di cresta, e bei boschi alle quote inferiori.
Tempi di percorrenza: 8 ore e 45’. Dettaglio:
Monti di Ruscada – Bocchetta di Sommafiume: 3 ore e 15’
Bocchetta di Sommafiume – Mottone di Giumello: 1 ora e 45’
Mottone di Giumello – Passo San Jorio: 1 ora e 45’
Passo San Jorio – Monti di Ruscada: 2 ore

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