Nadelhorn 4327mt da Mischabelhütte
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Escursione di media difficoltà con tutto il percorso ancora in ottime condizioni: crepacci chiusi o facilmente evitabili sull'Hohbalmgletscher (uno solo molto ampio ma si supera con un passo lungo), pendio per il Windjoch ben innevato, cresta innevata con buona traccia e slo qualche roccia affiorante, roccette sommitali intorno al II grado sono più sicure rispetto al canalino che presenta sfasciume e ghiaccio. Sentiero attrezzato per il rifugio mai troppo difficile e interamente sgombro da neve.
1* giorno
Dal parcheggio a Saas-Fee (1806mt), si attraversa tutto il paese seguendo i cartelli che indicano la capanna fino a che non si entra nel bosco seguendo il percorso di uno skilift. Si attraversa un muraglione grazie a un sottopasso e si sbuca su un prato con cartello che indica la capanna a 4h. Il sentiero risale il versante erboso e ripido con numerosi tornanti e incrocia il sentiero basso e quello alto che provengono dall'arrio della funivia di Hannig (opzione per risparmiare 500mt di dislivello). Seguendo sempre l'unico sentiero si passa sotto le cime dell'Unteres e Oberes Distelhorn fino a sbucare sulla cresta rocciosa che scende dal Lenzspitze e su cui è posto anche il rifugio (2850mt circa; 2h). Da qui parte un sentiero attrezzato con staffe, cavi e una scala a pioli (definirlo ferrata è comunque molto esagerato), spesso inutili, che risale tutta la cresta rocciosa, per lo più rimanendo sul filo o abbassandosi leggermente sulla sinistra. In breve si raggiunge quindi il rifugio (3336mt; 2h50min dal parcheggio).
2* giorno
Partenza alle 4.30, proseguendo sulla cresta rocciosa che parte dietro il rifugio ancora in parte attrezzata con cavi, staffe e una seconda scala. Poco prima della vetta dello Schwarzhorn, ci si lega in cordata e si mette piede sul plateau dell'Hohbalmgletscher (accesso al ghiacciaio con un passaggio facile su roccia, altre tracce invitavano a scendere sul ghiacciaio più in basso) (3560mt circa; 30min dal rifugio). Il ghiacciaio è ancora in ottime condizioni e i pochi crepacci (uno medio-grande) si evitano facilmente. Si compie quindi un semicerchio verso sinistra per raggiungere la base del pendio nevoso più ripido che scende dal Windjoch. Il pendio è ben innevato, senza ghiaccio vivo e si risale inizialmente salendo verticali per poi traversare verso sinistra e raggiungere il passo (3847mt; 1h25min dal rifugio). Da qui inizia la cresta NE, ben tracciata, mai troppo aerea o esposta che porta fin sotto le roccette sommitali. Sulla cresta c'è solo qualche roccetta affiorante e lo sperone roccioso situato poco oltre la metà si riesce ad aggirare abbassandosi sul ghiacciaio a destra (ben gradinato; in caso di ghiaccio vivo occorre superarlo direttamente immagino). In salita, decidiamo di portarci alla base del canalino che scende dalla vetta e lo risaliamo direttamente: anche se un po' sfasciumoso, ci sono solo brevi passaggi di I. Quindi restando sul filo di cresta si raggiunge la croce di vetta con facili passaggi di I-II (4327mt; 2h20min dal rifugio).
Per la discesa si segue lo stesso itinerario di salita. Per scendere dalla vetta rimaniamo però sulle rocce a destra di quest'ultima che offrono una discesa più agevole e rapida (i-II sempre).
1* giorno
Dal parcheggio a Saas-Fee (1806mt), si attraversa tutto il paese seguendo i cartelli che indicano la capanna fino a che non si entra nel bosco seguendo il percorso di uno skilift. Si attraversa un muraglione grazie a un sottopasso e si sbuca su un prato con cartello che indica la capanna a 4h. Il sentiero risale il versante erboso e ripido con numerosi tornanti e incrocia il sentiero basso e quello alto che provengono dall'arrio della funivia di Hannig (opzione per risparmiare 500mt di dislivello). Seguendo sempre l'unico sentiero si passa sotto le cime dell'Unteres e Oberes Distelhorn fino a sbucare sulla cresta rocciosa che scende dal Lenzspitze e su cui è posto anche il rifugio (2850mt circa; 2h). Da qui parte un sentiero attrezzato con staffe, cavi e una scala a pioli (definirlo ferrata è comunque molto esagerato), spesso inutili, che risale tutta la cresta rocciosa, per lo più rimanendo sul filo o abbassandosi leggermente sulla sinistra. In breve si raggiunge quindi il rifugio (3336mt; 2h50min dal parcheggio).
2* giorno
Partenza alle 4.30, proseguendo sulla cresta rocciosa che parte dietro il rifugio ancora in parte attrezzata con cavi, staffe e una seconda scala. Poco prima della vetta dello Schwarzhorn, ci si lega in cordata e si mette piede sul plateau dell'Hohbalmgletscher (accesso al ghiacciaio con un passaggio facile su roccia, altre tracce invitavano a scendere sul ghiacciaio più in basso) (3560mt circa; 30min dal rifugio). Il ghiacciaio è ancora in ottime condizioni e i pochi crepacci (uno medio-grande) si evitano facilmente. Si compie quindi un semicerchio verso sinistra per raggiungere la base del pendio nevoso più ripido che scende dal Windjoch. Il pendio è ben innevato, senza ghiaccio vivo e si risale inizialmente salendo verticali per poi traversare verso sinistra e raggiungere il passo (3847mt; 1h25min dal rifugio). Da qui inizia la cresta NE, ben tracciata, mai troppo aerea o esposta che porta fin sotto le roccette sommitali. Sulla cresta c'è solo qualche roccetta affiorante e lo sperone roccioso situato poco oltre la metà si riesce ad aggirare abbassandosi sul ghiacciaio a destra (ben gradinato; in caso di ghiaccio vivo occorre superarlo direttamente immagino). In salita, decidiamo di portarci alla base del canalino che scende dalla vetta e lo risaliamo direttamente: anche se un po' sfasciumoso, ci sono solo brevi passaggi di I. Quindi restando sul filo di cresta si raggiunge la croce di vetta con facili passaggi di I-II (4327mt; 2h20min dal rifugio).
Per la discesa si segue lo stesso itinerario di salita. Per scendere dalla vetta rimaniamo però sulle rocce a destra di quest'ultima che offrono una discesa più agevole e rapida (i-II sempre).
Tourengänger:
ro19

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