Piz Settember (2728 m) – Bike & Hike
|
||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Gita nel Parco Naturale Beverin, nei territori comunali di Ferrera, Surses e Andeer.
Dopo aver visitato la Val Ferrera soprattutto con gli sci da escursionismo, oggi mi porto la mtb: mi permetterà di raggiungere Cresta (1660 m) velocemente, ciò che rappresenta un vantaggio in previsione del lungo anello che desidero compiere.
Inizio dell’escursione: ore 7.35
Fine dell’escursione: ore 18.40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa
Velocità media del vento: 5 km/h
Temperatura alla partenza: 12,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 4000 m
Temperatura al rientro: 23,5°C
Sorgere del sole: 5.55
Tramonto del sole: 21.01
Sveglia alle 4:30, partenza da casa alle 5:30, arrivo al parcheggio di Ausserferrera (1310 m) alle 7:20, dopo 126,0 km d’auto, compresa una sosta caffè di 15 min.
La località grigionese di Ausserferrera è nota internazionalmente soprattutto per il bouldering (sassismo). All’entrata del paese, l’area Magic Wood è considerata, infatti, una delle più straordinarie al mondo. Tuttavia, il villaggio offre anche innumerevoli itinerari escursionistici.
Alle 7:35 monto in sella alla mia e-mtb e mi avvio sulla strada forestale per Cresta, che inizia poco sotto la chiesetta riformata. Mi bastano 17 minuti per raggiungere la grande fontana nel nucleo del monte. Lego la bici ad un acero montano e continuo la gita a piedi sulla stradina forestale denominata Prada Sura. Passo nei pressi dell’Alp Sut Fuina (1873 m) sotto lo sguardo pungente di due cani da pastore maremmani abruzzesi. Per mia fortuna non escono dal recinto dell’alpeggio. Tiro dritto fino alla baita Planets (2007 m), che raggiungo in circa un’ora di cammino da Cresta. Devo ora superare la gola del’Aua da Mulegn. Il sentiero supera il gradino con alcuni tornanti, quindi mi immette nell’ampia piana dell’Alp Mos (2245 m). È un concerto di fischi di marmotte e man mano mi avvicino alle baite dell’alpeggio sento anche i campanacci delle bovine che pascolano nella piana umida, un po’ più a sud.
Il paesaggio diventa maestoso. Attirano l’attenzione il massiccio calcareo del Piz digl Grischus, dalla parte opposta il Piz Grisch e in mezzo la mia meta. Seguo il sentiero, che prosegue in direzione est, ancora per 550 m, quindi lo abbandono e comincio a risalire il ripido pendio ai piedi del Piz Settember, puntando alla dorsale a sud della meta. Sfrutto le peste delle vacche e compio frequenti inversioni per sollecitare in ugual misura gli arti. I bastoncini telescopici mi sono di grande aiuto. In tre quarti d’ora raggiungo la cresta a circa 2605 m di quota e in ulteriori 17 minuti risalgo la ripida dorsale fino all’omino di vetta: il Piz Settember (2728 m) è nel carniere.
Sorprendentemente c’è pure un libro di vetta. Deduco che la cima non è molto frequentata, anzi!
Le condizioni meteo invitano a scattare foto. Impressiona il Piz Forbesch (3262 m); sembra proprio la punta di un paio di forbici.
Tornato alla sella, a 2600 m di quota, decido di affrontare la lunga traversa sul pendio occidentale del Piz Settember su sfasciumi incoerenti e molto instabili. È una grande faticaccia della durata di ben 50 min, fino all’arrivo al laghetto senza nome quotato 2503 m. Sul percorso devo infatti superare anche diversi valloncelli, i cui argini di terriccio non permettono di ancorarsi a qualcosa di stabile.

Il Piz Settember (2728 m) e il laghetto senza nome ai suoi piedi
Nei pressi del laghetto imbocco di nuovo il sentiero, che in dodici minuti mi conduce al Pass da Schmorras (2564 m). In ulteriori 45 min, attraversando anche dei nevai, pervengo alla Furcletta dil Capeder (2703 m), detta anche Furcletta dil Garpeder. Il paesaggio è molto suggestivo: sembra di essere “fuori dal mondo”. Un sentiero marcato in bianco/rosso scende in direzione nord su sfasciumi e nevai, nei pressi del torrente Ual da Lambegn. Più volte perdo i bolli, tuttavia, nelle condizioni odierne non è un problema. Posso ammirare il versante orientale del Nolla (2639 m), elevazione che ho raggiunto con gli sci sei mesi fa, il 27.01.2024. Passo dapprima da una baita recintata, a quota 2249 m, e dopo ulteriori 1400 m, in zone umide, pervengo all’Alp Lambegn (2060 m). Finalmente mi posso dissetare: sono riarso dalla sete. Per l’Alp Andies devo imboccare un sentiero in salita. Al primo scollinamento compio un errore. Tento, infatti, di raggiungere la sterrata per Cresta scendendo direttamente lungo il costone del pascolo dell’Alp Tobel. Morale della favola, mi imbosco in un luogo impervio, per cui sono costretto a risalire di nuovo per 160 m di dislivello, perdendo mezz’ora. La segnaletica non è impeccabile. Dai ruderi dell’Alp Andies (2195 m), forte dell’esperienza maturata in gennaio, trovo abbastanza facilmente la via corretta che passando da Tgavgia mi conduce di nuovo a Cresta, dove finalmente mi posso dissetare con acqua freschissima. Si sono fatte le 18:30. La discesa finale in bici verso Ausserferrera dura meno di un quarto ora. Dopo ben 11 h e 05 min l’escursione ad anello fino al Piz Settember è terminata.
Lunga escursione nell’incantevole paesaggio del Parco Naturale Beverin, fino ad una cima per niente banale, dal nome molto intrigante. La mia curiosità si accende: perché l’avranno chiamato così?
Tempo totale: 11 h 05 min
Tempi parziali:
Ausserferrera (1310 m) – Cresta (1660 m: 17 min (bike)
Cresta (1660 m) – Alp Mos (2245 m): 1 h 42 min
Alp Mos (2245 m) – Piz Settember (2728 m): 1 h 30 min
Piz Settember (2728 m) – Laghetto (2503 m): 1 h 10 min
Laghetto (1503 m) – Furcletta dil Capeder (2703 m): 50 min
Furcletta dil Capeder (2703 m) – Alp Lambegn (2060 m): 1 h 40 min
Alp Lambegn (2060 m) – Cresta (1660 m): 2 h 20 min (più mezz’ora di pascolata)
Cresta (1660 m) – Ausserferrera (1310 m): 14 min (bike)
Dislivello in salita: 1935 m
Sviluppo complessivo: 26,10 km
Quota massima: 2744 m
Quota minima: 1299 m
Difficoltà: T4
Coordinate Piz Settember: 758.025 / 157.306
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Soccorso Rega: 1414
Soccorso alpino europeo: 112
Libro di vetta: sì.

Kommentare