Grazie Gruppo soccorso alpino della Vallemaggia (Gsav)!!
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Non avremmo mai pensato di scrivere una relazione di questo genere, invece siamo qui a raccontare un'esperienza che si è fortunatamente conclusa bene!
Fretta nell'organizzazione, errori di valutazione, meteo sbagliata, lettura errata delle mappe ci hanno portato in una situazione molto problematica risolta grazie all'intervento del Gruppo soccorso alpino della Vallemaggia (Gsav)
Ma andiamo con ordine: essendomi preso un giorno di vacanza sul lavoro decido all'ultimo momento di fare il weekend in Capanna e scelgo fra varie mete la Capanna Alzasca 1734m, situata in una zona che da tempo volevo visitare e avevo sempre lasciato indietro; guardo le mappe, leggo la relazione di
francesco e decido che è la meta ideale.
Cerco di contattare il guardiano per sapere la situazione neve, risponde sempre la segreteria, decido comunque che essendo sui 1700m non dovrebbero esserci grossi problemi: le cime intorno a noi imbiancate fino a 1500m settimana scorsa adesso sono belle pulite.
Decidiamo con Ewa di partire in mattinata con calma, cambiamo itinerario all'ultimo momento dopo una frettolosa guardata alla cartina: sentiero da Vergeletto, meno dislivello e meno tempo segnalato sul sito della Capanna, 3 ore e mezza contro 4 e mezza rispetto a quello da Someo; il tempo è nuvoloso ma sono previste ampie schiarite dal pomeriggio.
Perdiamo tempo senza rendercene conto lungo la strada per ammirare la Valle Onsernone avvolta nelle nebbie, a fotografare il Mulino di Loco e le cascate intorno e solo verso le 13,00 iniziamo il sentiero; in un paio d'ore arriviamo all'Alpe Doia 1737m, facciamo una piccola pausa per un panino e qui comincio ad avere dei dubbi: come è possibile che siamo già alla quota della Capanna e un'ora e mezza di cammino ancora?
Ricontrollo la piantina ... e solo adesso mi accorgo che c'è una bocchetta da superare a Q2057, cavolo come ho fatto a non accorgermene prima ... ma ormai siamo in ballo, abbiamo ancora un paio di ore di luce, andiamo!
Man mano che saliamo la neve aumenta, verso i 1900m mettiamo su le ciaspole, la visibilità diventa sempre peggiore fino a non farci piu trovare i segni sulle pietre; procediamo pianissimo salendo ripidamente fino a quando uno squarcio nella nebbia ci fa vedere proprio sopra di noi la palina segnavia della Bocchetta di Doia 2057m: sospiro di sollievo, ormai è fatta ...
L'euforia dura poco: il tempo di affacciarci dall'altra parte della bocchetta, un mare di nebbia ci copre la vista, vediamo solo la ripida discesa che ci aspetta e tanta neve fresca!
Andiamo, non pensiamoci troppo perchè abbiamo solo un'ora di luce ancora!
Scendiamo seguendo le tracce degli animali che seguono proprio il sentiero, riusciamo a vedere dei segni su un masso, affondiamo nelle neve alta anche 30 cm in alcuni punti, arriviamo in una valletta e teniamo la destra per evitare una collinetta che intravediamo davanti: grosso errore!
Comincia a nevicare, la visibilità è ormai scarsissima ma non tanto da impedirci di vedere che abbiamo preso la strada sbagliata: siamo sulla cresta di un precipizio, come è possibile ... ho sbagliato di nuovo a guardare la mappa?
La tiro fuori, ormai è fradicia, fa i miracoli per tenersi aperta: non ho sbagliato, dobbiamo andare verso destra ma dopo la collinetta... un bel pò di strada da rifare indietro e poi continuare ...
Sono le cinque meno un quarto, guardo Ewa e dico solo: "chiamo la Rega".
Mi risponde un'operatore da Zurigo che dopo un pò di spiegazioni capisce che siamo in Ticino, non in Italia e mi mette in contatto con Juanito, del Gruppo soccorso alpino della Vallemaggia (Gsav), da ora in poi il nostro angelo custode!
Capito in quale punto siamo ci chiede di cercare di ritrovare la strada giusta nel frattempo che organizza i soccorsi: da ora in poi ogni 10/15 minuti siamo in contatto fino verso le 18 quando gli comunico che non riusciamo a trovare il passaggio verso il Lago d'Alzasca. Contatta la base Rega di Locarno, ci chiede se abbiamo una pila, vestiti in più per coprirci, viveri e ci dice che dovremo aspettare un pò.
Non fa freddo per fortuna ma continua a nevicare, non riusciamo a stare fermi, continuiamo a cercare il passaggio, a Ewa si stacca una ciaspola, cercando di rimetterla perde la pila ... calma ...i legacci sono gelati, dopo un pò di tentativi decide di levarle.
Sentiamo il motore dell'elicottero in avvicinamento, poi vediamo il faro, Juanito mi mette in contatto diretto con il pilota che però mi comunica che non può aiutarci, non ci sono condizioni di sicurezza: questa notizia ci lascia di stucco, tentiamo di capire i motivi, siamo arrivati in un luogo aperto proprio per facilitarli ... il nostro angelo sente dalle nostre voci che siamo al limite delle forze, ci dice di non preoccuparci che, vista la situazione sta partendo a piedi da Someo in quel momento, di avere pazienza ... è solo questione di tempo!
La sua voce pacata ci tranquillizza, l'adrenalina che cresce ci porta a continuare, unica luce il chiarore della neve: vado avanti io cercando di lasciare le impronte per Ewa, finalmente troviamo il passaggio e inizia una lunga discesa seguendo mentalmente il percorso visto sulla mappa, continue cadute in buche nascoste da massi ricoperti fino a quando ci rendiamo conto che siamo arrivati al lago: sono le 22, chiamo Juanito comunicandogli la posizione, ci comunica che sono quasi alla Capanna ....
Ancora una quarantina di minuti e vediamo le loro torce agitarsi nel bosco: arrivano Juanito e Cristian ... strette di mano, mi passano una frontale e giù verso l'Alzasca, è veramente infido anche l'ultimo pezzo, non un segno visibile e massi scivolosi....
In capanna fanno un breve spuntino con noi, discutiamo ed analizziamo i motivi che hanno portato a questa situazione, facciamo una foto, ci scambiamo le mail e poi ripartono in giù verso Someo.
GRAZIE JUANITO, GRAZIE CRISTIAN
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sà chi, perchè prima che tu nascessi, io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)
Fretta nell'organizzazione, errori di valutazione, meteo sbagliata, lettura errata delle mappe ci hanno portato in una situazione molto problematica risolta grazie all'intervento del Gruppo soccorso alpino della Vallemaggia (Gsav)
Ma andiamo con ordine: essendomi preso un giorno di vacanza sul lavoro decido all'ultimo momento di fare il weekend in Capanna e scelgo fra varie mete la Capanna Alzasca 1734m, situata in una zona che da tempo volevo visitare e avevo sempre lasciato indietro; guardo le mappe, leggo la relazione di

Cerco di contattare il guardiano per sapere la situazione neve, risponde sempre la segreteria, decido comunque che essendo sui 1700m non dovrebbero esserci grossi problemi: le cime intorno a noi imbiancate fino a 1500m settimana scorsa adesso sono belle pulite.
Decidiamo con Ewa di partire in mattinata con calma, cambiamo itinerario all'ultimo momento dopo una frettolosa guardata alla cartina: sentiero da Vergeletto, meno dislivello e meno tempo segnalato sul sito della Capanna, 3 ore e mezza contro 4 e mezza rispetto a quello da Someo; il tempo è nuvoloso ma sono previste ampie schiarite dal pomeriggio.
Perdiamo tempo senza rendercene conto lungo la strada per ammirare la Valle Onsernone avvolta nelle nebbie, a fotografare il Mulino di Loco e le cascate intorno e solo verso le 13,00 iniziamo il sentiero; in un paio d'ore arriviamo all'Alpe Doia 1737m, facciamo una piccola pausa per un panino e qui comincio ad avere dei dubbi: come è possibile che siamo già alla quota della Capanna e un'ora e mezza di cammino ancora?
Ricontrollo la piantina ... e solo adesso mi accorgo che c'è una bocchetta da superare a Q2057, cavolo come ho fatto a non accorgermene prima ... ma ormai siamo in ballo, abbiamo ancora un paio di ore di luce, andiamo!
Man mano che saliamo la neve aumenta, verso i 1900m mettiamo su le ciaspole, la visibilità diventa sempre peggiore fino a non farci piu trovare i segni sulle pietre; procediamo pianissimo salendo ripidamente fino a quando uno squarcio nella nebbia ci fa vedere proprio sopra di noi la palina segnavia della Bocchetta di Doia 2057m: sospiro di sollievo, ormai è fatta ...
L'euforia dura poco: il tempo di affacciarci dall'altra parte della bocchetta, un mare di nebbia ci copre la vista, vediamo solo la ripida discesa che ci aspetta e tanta neve fresca!
Andiamo, non pensiamoci troppo perchè abbiamo solo un'ora di luce ancora!
Scendiamo seguendo le tracce degli animali che seguono proprio il sentiero, riusciamo a vedere dei segni su un masso, affondiamo nelle neve alta anche 30 cm in alcuni punti, arriviamo in una valletta e teniamo la destra per evitare una collinetta che intravediamo davanti: grosso errore!
Comincia a nevicare, la visibilità è ormai scarsissima ma non tanto da impedirci di vedere che abbiamo preso la strada sbagliata: siamo sulla cresta di un precipizio, come è possibile ... ho sbagliato di nuovo a guardare la mappa?
La tiro fuori, ormai è fradicia, fa i miracoli per tenersi aperta: non ho sbagliato, dobbiamo andare verso destra ma dopo la collinetta... un bel pò di strada da rifare indietro e poi continuare ...
Sono le cinque meno un quarto, guardo Ewa e dico solo: "chiamo la Rega".
Mi risponde un'operatore da Zurigo che dopo un pò di spiegazioni capisce che siamo in Ticino, non in Italia e mi mette in contatto con Juanito, del Gruppo soccorso alpino della Vallemaggia (Gsav), da ora in poi il nostro angelo custode!
Capito in quale punto siamo ci chiede di cercare di ritrovare la strada giusta nel frattempo che organizza i soccorsi: da ora in poi ogni 10/15 minuti siamo in contatto fino verso le 18 quando gli comunico che non riusciamo a trovare il passaggio verso il Lago d'Alzasca. Contatta la base Rega di Locarno, ci chiede se abbiamo una pila, vestiti in più per coprirci, viveri e ci dice che dovremo aspettare un pò.
Non fa freddo per fortuna ma continua a nevicare, non riusciamo a stare fermi, continuiamo a cercare il passaggio, a Ewa si stacca una ciaspola, cercando di rimetterla perde la pila ... calma ...i legacci sono gelati, dopo un pò di tentativi decide di levarle.
Sentiamo il motore dell'elicottero in avvicinamento, poi vediamo il faro, Juanito mi mette in contatto diretto con il pilota che però mi comunica che non può aiutarci, non ci sono condizioni di sicurezza: questa notizia ci lascia di stucco, tentiamo di capire i motivi, siamo arrivati in un luogo aperto proprio per facilitarli ... il nostro angelo sente dalle nostre voci che siamo al limite delle forze, ci dice di non preoccuparci che, vista la situazione sta partendo a piedi da Someo in quel momento, di avere pazienza ... è solo questione di tempo!
La sua voce pacata ci tranquillizza, l'adrenalina che cresce ci porta a continuare, unica luce il chiarore della neve: vado avanti io cercando di lasciare le impronte per Ewa, finalmente troviamo il passaggio e inizia una lunga discesa seguendo mentalmente il percorso visto sulla mappa, continue cadute in buche nascoste da massi ricoperti fino a quando ci rendiamo conto che siamo arrivati al lago: sono le 22, chiamo Juanito comunicandogli la posizione, ci comunica che sono quasi alla Capanna ....
Ancora una quarantina di minuti e vediamo le loro torce agitarsi nel bosco: arrivano Juanito e Cristian ... strette di mano, mi passano una frontale e giù verso l'Alzasca, è veramente infido anche l'ultimo pezzo, non un segno visibile e massi scivolosi....
In capanna fanno un breve spuntino con noi, discutiamo ed analizziamo i motivi che hanno portato a questa situazione, facciamo una foto, ci scambiamo le mail e poi ripartono in giù verso Someo.
GRAZIE JUANITO, GRAZIE CRISTIAN
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sà chi, perchè prima che tu nascessi, io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò (La Montagna)
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