Fojorina 1809 m - Skitouring
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Uscita molto breve sulle montagne di casa con
Marc73.
La Cima di Fojorina per noi locali è un'ottima soluzione se si ha poco tempo.
In questi giorni (inizio marzo 2024) le condizioni della neve a Sud delle Alpi sono complesse a causa delle ingenti nevicate avvenute a più riprese con periodi intermedi più caldi e bagnati. Il grado di pericolo valanghe resta elevato anche nel Sottoceneri.
Decidiamo per il Fojorina a 36 ore dalla fine delle nevicate. Troveremo tantissima neve in alto e contrastanti condizioni primaverili poche centinaia di metri più in basso.
La scelta va per una montagna che il mio amico conosce bene ma sia chiaro che il Fojorina non è esente da rischi.
Il Fojorina visto dai prati sopra Cimadera

Breve descrizione
Partiamo con tutta tranquillità da Cimadera alle 11.00 del mattino. Il sole è altissimo in cielo. Percorriamo a piedi i pratoni sopra il paese fino a raggiungere la sterrata del Pairolo. Questa la lasciamo immediatamente per seguire un sentiero in mezzacosta verso sud-est, ovvero verso la nostra meta.
Indossiamo gli sci e progrediamo nel bosco. Ci sono molti rami secchi caduti dalle piante che intralciano il passaggio e che rimuoviamo man mano.
Presto usciamo dal bosco e ci ritroviamo davanti al Fojorina. La neve è ingente rispetto a quella delle quote inferiori ai 1400 m.
Sotto il Fojorina (intorno a quota 1500 m)

Risaliamo i pendii sotto la vetta per poi eseguire un traverso fino alla bocchetta. È un punto delicato che svolgiamo con prudenza. Ci sono stati già alcuni distacchi.
La Bocchetta è posta ad ovest della cima ed è quotata 1720 m.
Quando la raggiungiamo dobbiamo vestirci perchè tira un'aria gelida.
Affrontiamo ora la cresta. Da ovest ad est. Teniamo il sentiero svizzero.
Bocchetta a quota 1720 m (posta ad ovest della cima)

Man mano che procediamo la neve si fa sempre più alta. Dobbiamo avanzare a piedi. Presto devo tracciare in 150 cm o più di neve accumulata. Ci sono un paio di punti con cumuli notevoli. Nel secondo di questi due punti mi trovo in difficoltà perché, a causa della pendenza, non riesco a salire. Continuo a scivolare in dietro con gli scarponi. Trovo un modo per guadagnare terreno utilizzando alcuni cespugli alla mia destra come appigli.
La parte finale della cresta la percorriamo nuovamente con gli sci ai piedi.
Raggiungiamo quindi la panoramica vetta dove ci fermiamo per la pausa.
Tratto in pendenza con neve accumulata - qui uso i rami dei cespugli

Per la discesa evitiamo di sciare dalla cima (lato svizzero). C'è troppo rischio valanghe. Inoltre resta da vedere se io sarei capace. Evitiamo anche di ripercorrere la cresta. Scendiamo sul lato italiano e sciamo su pendenze moderate (che per me sono "finamai") tra gli alberi fino alla bocchetta. Da qui ripercorriamo la traccia dell'andata.
Sciamo il traverso, il pendio e il bosco fino a Cimadera. Siamo alla macchina dopo un breve portage alle 14.30.
Video
[/drive.google.com/file/d/1kswEshOYAGkAz9ne7pSuxIdB1dp96Zim/v...]
[/www.instagram.com/reel/C4bapo4N6HK/?igsh=MXJpeXk3Y3pvdTN6aw...]

La Cima di Fojorina per noi locali è un'ottima soluzione se si ha poco tempo.
In questi giorni (inizio marzo 2024) le condizioni della neve a Sud delle Alpi sono complesse a causa delle ingenti nevicate avvenute a più riprese con periodi intermedi più caldi e bagnati. Il grado di pericolo valanghe resta elevato anche nel Sottoceneri.
Decidiamo per il Fojorina a 36 ore dalla fine delle nevicate. Troveremo tantissima neve in alto e contrastanti condizioni primaverili poche centinaia di metri più in basso.
La scelta va per una montagna che il mio amico conosce bene ma sia chiaro che il Fojorina non è esente da rischi.
Il Fojorina visto dai prati sopra Cimadera

Breve descrizione
Partiamo con tutta tranquillità da Cimadera alle 11.00 del mattino. Il sole è altissimo in cielo. Percorriamo a piedi i pratoni sopra il paese fino a raggiungere la sterrata del Pairolo. Questa la lasciamo immediatamente per seguire un sentiero in mezzacosta verso sud-est, ovvero verso la nostra meta.
Indossiamo gli sci e progrediamo nel bosco. Ci sono molti rami secchi caduti dalle piante che intralciano il passaggio e che rimuoviamo man mano.
Presto usciamo dal bosco e ci ritroviamo davanti al Fojorina. La neve è ingente rispetto a quella delle quote inferiori ai 1400 m.
Sotto il Fojorina (intorno a quota 1500 m)

Risaliamo i pendii sotto la vetta per poi eseguire un traverso fino alla bocchetta. È un punto delicato che svolgiamo con prudenza. Ci sono stati già alcuni distacchi.
La Bocchetta è posta ad ovest della cima ed è quotata 1720 m.
Quando la raggiungiamo dobbiamo vestirci perchè tira un'aria gelida.
Affrontiamo ora la cresta. Da ovest ad est. Teniamo il sentiero svizzero.
Bocchetta a quota 1720 m (posta ad ovest della cima)

Man mano che procediamo la neve si fa sempre più alta. Dobbiamo avanzare a piedi. Presto devo tracciare in 150 cm o più di neve accumulata. Ci sono un paio di punti con cumuli notevoli. Nel secondo di questi due punti mi trovo in difficoltà perché, a causa della pendenza, non riesco a salire. Continuo a scivolare in dietro con gli scarponi. Trovo un modo per guadagnare terreno utilizzando alcuni cespugli alla mia destra come appigli.
La parte finale della cresta la percorriamo nuovamente con gli sci ai piedi.
Raggiungiamo quindi la panoramica vetta dove ci fermiamo per la pausa.
Tratto in pendenza con neve accumulata - qui uso i rami dei cespugli

Per la discesa evitiamo di sciare dalla cima (lato svizzero). C'è troppo rischio valanghe. Inoltre resta da vedere se io sarei capace. Evitiamo anche di ripercorrere la cresta. Scendiamo sul lato italiano e sciamo su pendenze moderate (che per me sono "finamai") tra gli alberi fino alla bocchetta. Da qui ripercorriamo la traccia dell'andata.
Sciamo il traverso, il pendio e il bosco fino a Cimadera. Siamo alla macchina dopo un breve portage alle 14.30.
Video
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