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Ci siamo tolti un BEL SASSELLO dalla scarpa
Vista da Giorgio - ( giorgio59m)
La salita alla Cima di Sassello è per noi un'incompiuta del 2015 (marzo 2015), un vero e proprio sassolino (o Sassello) da togliere dai nostri scarponi.
E' un periodo difficile per scegliere escursioni, la presenza di neve e ghiaccio sia sulle cime che sulle vie d'accesso limitano molto la scelta delle possibili destinazioni. Paolo propone la salita al Sassello, sono un pò incerto vista la situazione stagionale, ma con l'aiuto dei ramponcini ci si può almeno riprovare.
Secondo problema, la via più semplice per accedere sia al Sassello che al Sassariente sarebbe dai Monti della Gana, ma la strada è interdetta ai non residenti, è una lunga storia questa, un tempo si poteva almeno raggiungere il comodo e largo parcheggio dei Monti della Motta Q1101, ma anche questo tratto è stato chiuso al traffico dal bivio per i Monti di Motti.
Quindi parcheggio e partenza dai Monti di Motti, accessibili forse per la presenza di un ristorante.
Partiamo alle 8:00 seguendo la strada asfaltata che porta al Mottarone (chiusa al traffico), raggiunta la piana con la cappelletta ci accorgiamo di aver sbagliato percorso, con l'intento di fare un percorso almeno in parte, diverso dal solito abbiamo pensato di salire alle baite di Gana, quindi ritorniamo di poco indietro perdendo poco più di 5min, svoltando su sentiero indicato con una freccia GANA.
Seguiamo questo bel sentiero che si inoltra nel bosco di faggi, non ci sono bollature ma è un bel sentiero, non ci si perde. Sale piuttosto ripido con alcuni strappi importanti fino alla bella area prativa di Gana a Q1320.
E' un bel nucleo di baite in posizione panoramica stupenda verso il Lago Maggiore, ma a quest'ora è ancora in ombra. Pochi minuti per osservare le belle baite tutte ben sistemate e proseguiamo alle spalle della baita più alta dove inizia un lungo e tranquillo traverso che ci porta all'Alpe Foppiana Q1495, dove incrociamo il solito e normale sentiero per il Sassariente.
Un lungo traverso ci porta al tratto molto ripido di circa 120mt di dislivello, lo ricordo ripidissimo e con stretti zig-zag, ma il sentiero è stato bene sistemato, i tornanti sono più lunghi anche se resta un bel tratto ripido. Sbuchiamo alla bocchetta a Q1715 dove inizia il muro dei Polacchi (per la storia leggere la sempre dettagliata descrizione dell'amico siso), qui abbiamo sempre incontrato la neve, ci si affaccia sulla Val Porta e sul versante esposto a Nord. Facciamo una breve pausa, e qui calziamo i ramponcini, è evidente che il percorso fino alla vetta è con poca neve ma dura e ghiacciata.
Ripartiamo in salita per arrivare al bivio per il Sassariente, non ci interessa per oggi, seguiamo ora le indicazioni per il Sassello con il percorso che segue il muro dei Polacchi.
Prima parte semplice anche se da fare con attenzione per la poca neve ma ghiacciata e sul fianco molto ripido. Superato il dosso Q1784 si scende per una quarantina di metri per risalire l'ultimo tratto della dorsale.

Il sentiero passa un pò a destra ed un pò a sinistra del muro, e nell'ultimo tratto è bello impegnativo, ci sono un paio di strappi importanti e dei passaggi con l'uso delle mani, in un punto per aggirare una roccia ci sono appoggi in ferro per i piedi e per afferrare con le mani per issarsi, niente di difficile.
Alle 11:10, sempre ultimo sono in cima al Sassello, grazie alla giornata piuttosto limpida la vista è spaziale in ogni direzione.
La sottostante Val Porta con le cime del Vogorno, del Madone e poco oltre della Cima dell'Uomo, la conca della Capanna Borgna, la Verzasca con il lago di Vogorno, verso sud il Lago Maggiore con Ascona e le isolette, il Gridone, sull'altra sponda il Tamaro e verso SE il Camoghè.

Ci fermiamo una ventina di minuti, il programma prevede di pranzare all'Alpe Sassello, quindi discesa rapida sul lato opposto, decisamente più docile e meno impegnativo, anche se c'è sempre un pò di neve ghiacciata. Ci sono vari sentieri che scendono all'Alpe Sassello, scegliamo quello a Q1770 che con qualche tornante ci porta alla bella e soleggiata Alpe Sassello per mezzogiorno in punto.
Purtroppo l'acqua è già stata chiusa, ma tavoloni e panche sono l'ideale per la nostra pausa pranzo.
Ci fermiamo per 2h e 15m godendo del sole, di un silenzio stupendo come dei bei panorami.
Alle 14:15 lasciamo il desco e scendiamo veloci, anche troppo, verso i Monti della Gana, e visto che siamo anche in anticipo con l'appuntamento ci fermiamo 10min alla Cappella di Santa Maria, un angolo panoramico che ci è sempre piaciuto.
Alle 15:00 siamo ai Monti della Gana a casa di un amico di Paolo, che ormai conosciamo bene anche noi. Fabio non solo ci offre una ottima birra ma si è offerto di accompagnarci in auto al parcheggio ai Monti di Motti, il ritorno sui sentieri al parcheggio sarebbe lungo e noioso, quasi improbabile da fare nelle stagioni di poca luce.
Grazie al passaggio di Fabio abbiamo goduto la traversata del Sassello, direi proprio bella ed impegnativa in alcuni tratti, per nulla banale soprattutto per la presenza del ghiaccio.
Felici e contenti per esserci tolto questo sassolino (leggi Sassello) della scarpa (leggi Scarponi).

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