Cima di Sassello (1899m) e Sassariente (1768m)
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Oggi il meteo è eccezionale, un’escursione panoramica sul lago è il massimo. Decidiamo cosi per un giro (già fatto in senso opposto qualche anno fa) su Sassello e Sassariente, passando per il Muro dei Polacchi.
Oggi siamo io e la mia compagna, che non è allenata “da montagna”, ma oggi, con i suoi 1000m di dislivello, se l’è cavata proprio bene. Saliti in macchina fino a Monti della Motta, q1001, lasciamo la macchina nell’ampio spiazzo prima del divieto e seguiamo a piedi la strada asfaltata fino ai Monti della Gana q1286. Risaliamo oltre la Cappelletta di Santa Maria q1498 in direzione dell’Alpe di Sassello q1673 e poi fino alla Forcola q1709. Per arrivare qui basta seguire i cartelli per la Cap. Borgna.
A questo punto, senza più indicazioni, si piega nettamente a WSW seguendo l’evidente larga cresta che porterà in una ventina di minuti (occhio alle anticime ingannevoli) alla Cima di Sassello q1899. Fin qui nessuna difficoltà, T3 al massimo. Dopo una breve pausa panoramica (da paura) si riparte in discesa con un po’ di attenzione lungo il Muro dei Polacchi, oltrepassando a destra o a manca a seconda della comodità. Non c’è mai esposizione, solo ripidità e magari da usare le mani in qualche punto (T3+).
La neve è ben portante e non ghiacciata, le scarpe tengono perfettamente.
Man mano che inizia la risalita in direzione Sassariente è possibile notare la croce del suddetto. A questo punto si prosegue fino ad intersecare il sentiero ufficiale che sale dall’Alpe di Foppiana e si gira a sx in ovvia direzione del Sassariente. La vista di quella cresta nord ancora mi mette ansia!! Si perdono alcuni metri di dislivello e lo si aggira da sotto portandosi al suo lato Est. Qui, con l’ausilio di facili catene e passerelle (T3+) si arriva alla vetta del Sassariente q1768. Lunga pausa al sole con un panorama bellissimo.
Per la discesa chiudiamo l’anello sfiorando l’Alpe di Foppiana q1495, poi lungo traverso fino a Monti di Gola Secca q1296 e anche oggi un bel ravanage finale su sentiero non ufficiale ben ricco di rami marci coperti da fogliame malfermo. Arriviamo diretti alla macchina ai Monti della Motta senza ulteriori deviazioni.

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