Sassariente (1768 m), Cima di Sassello (1899 m)
Prima di affrontare la gita in questione ero piuttosto scettico, avevo parecchie destinazioni in mente ma nessuna mi convinceva appieno, un po’ a causa dei dubbi relativi alla perturbazione del giorno precedente, un po’ per il solito desiderio di immergermi in un ambiente intatto. Alla fine posso dire di aver scelto benissimo, imbroccando un itinerario che con la neve caduta è risultato davvero meraviglioso e, per certi versi, indimenticabile!
Parto da Gordola dal parcheggio del cimitero. Contrariamente a quanto credessi (o forse le cose sono cambiate recentemente), tutti i parcheggi in zona sono a pagamento, sia quello vicino alla chiesa che questo; non avendo franchi con me e vedendo che tutte le auto parcheggiate (italiane e svizzere) sono senza biglietto, decido di rischiare la sanzione e non pagare (alla fine l’ho scampata). Il cartello alla partenza indica 5 ore per il Sassariente ed il sentiero è tutto ben segnato ed indicato ove necessario. Il Limidario imbiancato alle mie spalle mi accompagna fino ai Monti di Motti, dopodiché mi inoltro nella faggeta verso i Monti della Scesa, dove la presenza della bianca coltre comincia a farsi più consistente. Già all’Alpe di Foppiana l’ambiente si fa magico, ma è all’interno della successiva pecceta che lo spettacolo è totale: gli abeti, colmi di neve, scaricano continuamente, il sole brilla e gli scorci sul lago vanno ad impreziosire i contrasti cromatici tra il bianco della neve, l’azzurro del cielo, il verde degli abeti ed il giallo di qualche sparuta latifoglia dipinta d’autunno. Un autentico quadro di Madre Natura con un silenzio ovattato a completare il tutto, davvero un incanto! In breve, quasi senza accorgermene, sono in vista della croce. Raggiungo quindi il bivio prima della leggera discesa che porta all’attacco del sentiero per la cima, oggi immacolato: difficoltà particolari non ce ne sono, le passarelle sono cariche di neve fresca ma danno una sensazione di solidità ed i punti esposti sono tutti attrezzati con catene. In breve raggiungo la croce sulla vetta, dove la superba vista non può che destare meraviglia e colmare il cuore di serenità!
Dopo la doverosa sosta, ritorno poco prima del bivio precedente, nei pressi del famoso Muro dei Polacchi. Sarà forse per la presenza della neve, ma io non l’ho trovato facilmente percorribile, in quanto i tratti camminabili sono frequentemente interrotti da rocce irregolari che non consentono la prosecuzione sul filo. Per cui, dopo un paio di tentativi naufragati velocemente, decido di rimanere sul lato sinistro praticamente per tutto il percorso. La scelta si rivela indovinata ma la progressione comunque faticosa vista l’abbondanza di neve sul versante in ombra e la presenza di qualche cespuglio o roccetta a complicare le cose qua e là. Arrivo quindi a toccare la Cima di Sassello alle 13:30, in ritardo sulla tabella di marcia. Da qui in poi però non ci sono più problemi e posso abbassarmi al passo sottostante riuscendo persino ad individuare il tracciato del sentiero estivo. Ignorato un primo bivio a destra, ne imbocco un secondo, sempre a destra e sempre non segnalato, che mi conduce all’Alpe di Sassello, dove mi aspetta la meritata sosta pranzo. Scendo quindi ai Monti della Gana, e qui il fumo da qualche comignolo mi segnala le prime ed uniche presenze umane della giornata. La strada asfaltata fino ai Monti di Ditto è piuttosto lunga ma molto ben curata e, viste anche le ottime condizioni meteo, piacevolmente percorribile. Ai Monti della Motta mi inoltro nel bosco (unico taglio possibile) in modo da riprendere la strada più in basso e risparmiarmi un bel tratto di asfalto. Poco oltre, approfitto della gentilezza di un local che mi offre un passaggio in auto fino ai Monti di Ditto, dove decido di scendere per proseguire su sentiero. Rieccomi quindi nel bosco, a seguire le indicazioni prima per Peross e poi per Montedato. Raggiunta la borgata, non mi resta che procedere su asfalto e, dopo un paio di chilometri, rientrare così a Gordola e all’auto al termine di questa splendida giornata.

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