Punta di Valrossa (2967 m) - Bike & Hike
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Dalla Val Bedretto al Piemonte con la bici per tentare la salita ad una cima costituita di scisti rossastri che danno il nome alla valle sottostante. La Punta di Valrossa mi aveva affascinato sin dalla prima volta che la ammirai dall’Helgenhorn, nondimeno vedendola dalla cima del Corno Gries.
Inizio dell’escursione: ore 6.50
Fine dell’escursione: ore 15.00
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1017 hPa
Temperatura alla partenza: 6°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3700 m
Temperatura al rientro: 18°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 6.00
Tramonto del sole: 21.03
Sveglia alle 3:55, partenza da casa alle 4:53, arrivo ad All’Acqua alle 6.28 dopo 113,8 km d’auto, compresa una sosta caffè di 10 min.
Per la terza volta in dieci giorni torno in Val Bedretto. Dopo aver scoperto la via migliore per raggiungere in bici il Passo San Giacomo e valutato il consumo della batteria, pianifico una gita bike & hike in Val Toggia.
Alle 6:50, con una temperatura dell’aria di soli 6°C, parto con la bici ed un pesante zaino sulle spalle in direzione del ponticello sul fiume Ticino. Al di là del ponte svolto a sinistra e dopo 270 m arrivo alla radura con un’azienda agricola detta Alla Baita (1624 m). Imbocco il bel sentiero già percorso in discesa quattro giorni fa e in un quarto d’ora pervengo al segnavia di Stabbiascio (1890 m). Da qui via, il percorso adatto alle mtb per me non ha più segreti. L’aria frescolina, anzi fredda, mi stimola a pedalare senza soste in direzione della dismessa stazione della teleferica “All’Acqua-Grandinagia”. In alcuni tornanti stretti sono costretto a mettere il piede a terra, anche perché con lo zaino pesante che mi grava sulle spalle il livello della tecnica, già non elevato, mi si abbassa ulteriormente.
Dopo 1 h e 20 min dalla partenza arrivo al Passo San Giacomo (2306 m). Scambio qualche parola con i muratori che stanno edificando il nuovo rifugio. Vengo a sapere che per quest’anno i lavori non si concluderanno: “piove spesso e ieri nevicava pure”. Dopo un quarto d’ora di pausa riprendo il mezzo e scendo nella Val Toggia, lungo la sterrata del versante destro della valle. All’altezza dell’Alpe Regina si elevano i suoni armoniosi dei campanacci delle mucche. Apprezzo molto questo romanticismo acustico, tant’è vero che mi fermo qualche istante per gustarlo meglio. Dopo la mungitura, le vacche sono accompagnate al pascolo da due pastori che decidono dove le bestie devono alimentarsi. Lo spostamento si compie con l’aiuto di un cane.
Lascio la bici nei pressi della casa dei guardiani della diga, all’ombra di un edificio, a circa 2200 m di quota. Alle 8:40, dopo un’ora e cinquanta di bici, inizia il tratto a piedi della gita. Superato il motto a nord-ovest della diga, vicino alla Baita Darioli (2235 m) trovo il sentiero demarcato in bianco-rosso che sale nella Valrossa. Passo di fianco ad una presa d’acqua e dopo una decina di minuti inizia una bellissima piana sulla quale il torrente si suddivide in numerosi rivoli. A circa 2330 m di quota li guado e mi porto sull’altro lato della valle. Là in alto svettano le imponenti cime che coronano la valle: la Punta di Elgio o Helgenhorn (2837 m), il Piccolo Helgenhorn (2769 m), la Punta di Valrossa (2968 m), il Corno Gries (2969 m), il Corno Brunni (2862 m) e il Corno Mutt (2782 m).
Il sentiero, ben segnalato, si sviluppa su sfasciumi e terriccio in un ambiente surreale. Bene ho fatto a calzare gli scarponcini da trekking e non gli scarponi: la loro leggerezza, in assenza di neve, mi agevola molto la salita. I bastoncini sono di grande aiuto sia in salita sia in discesa. Mi viene la tentazione di cercare minerali, ma non sono qui per questa attività. Sul fianco orientale del Corno Gries vedo un cristalliere che lavora di mazzuolo e punta.
A partire dai 2550 m di quota la pendenza aumenta considerevolmente, per raggiungere valori importanti dopo i 2800 m. In ogni caso non ci sono passaggi esposti. Nelle condizioni odierne la difficoltà escursionistica oscilla fra il T2 e il T3.
Una volta raggiunta la spalla sud, a circa 2900 m, risalgo facilmente l’erta finale in direzione nord. Dopo 4 h e 20 min dalla partenza da All’Acqua arrivo in vetta al Rotentalhorn (2968 m) o Punta di Valrossa.
Punta di Valrossa / Rotentalhorn (2968 m)
Che panorama, è uno spettacolo! Lascio parlare le foto.
Per il ritorno scelgo la stessa via di salita.
Boschi, alpeggi, torrenti, marmotte in grande quantità (soprattutto nella Val Toggia) in una natura esuberante e una cultura antica, fanno di queste terre sul confine fra la Val Bedretto e il Piemonte un interessante comprensorio turistico ma anche un’area di grande valore naturalistico. La mtb permette di raggiungere in tempi brevi il punto di partenza per cime molto interessanti o di compiere dei lunghi anelli transfrontalieri.
Tempo totale: 8 h 10 min
Salita: 4 h 20 min
Dislivello in salita: 1631 m
Sviluppo complessivo: 27,8 km
Difficoltà:
e-mtb: PD
A piedi: T3-
Coordinate Passo San Giacomo: 677'869 / 145'801
Coordinate Punta di Valrossa: 674'031 / 145'279
Quota massima: 2968 m
Quota minima: 1616 m
Consumo della batteria da 500 Wh fino al Passo San Giacomo: 58%
Consumo della batteria da 500 Wh fino alla Diga del Lago Toggia: 60%
Consumo della batteria da 500 Wh fino al Passo San Giacomo: 68%
Consumo complessivo della batteria da 500 Wh: 72%
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom, a partire dai 2600 m in su nessun segnale
Soccorso alpino CAS: 117
Soccorso REGA: 1414
Emergenza sanitaria in Italia: 118
Numero unico di emergenza europeo: 112.
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