Grandinagia – Bocchetta a quota 2380 m
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Bella camminata di sette ore all’Alpe di Formazzora e all’Alpe di Valleggia, sul versante destro della Val Bedretto.
L’intenzione era di valicare la bocchetta a quota 2380 m e di scendere nella Val Cavagnolo, ma il ripido versante orientale ancora innevato e gelato mi ha indotto a rinunciare.
Inizio dell’escursione: ore 7:15
Fine dell’escursione: ore 14:15
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Temperatura alla partenza: 10,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3900 m
Temperatura al rientro: 23°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 5.35
Oggi sono il primo a parcheggiare al posteggio Cacciatori di All’Acqua. Parto alle alle 7:15 dall’edificio che costituiva la stazione di partenza della teleferica All’Acqua – Grandinagia, con un bel sole e cielo sereno.
Superato il fiume Ticino su una passerella di legno, pervengo in cinque minuti allo chalet denominato Alla Baita (1624 m). Il segnavia indica per la prossima tappa, ossia Stabbiascio, 50 min di cammino. Il bel sentiero, pur sviluppandosi nel lariceto, mi offre delle bellissime vedute sulle meravigliose montagne del versante sinistro della Val Bedretto.
Dopo un’ora dalla partenza pervengo al corte Stabbiascio (1914 m), un alpeggio appartenente all’Alpe di Formazzora. I romici mi arrivano all’altezza dell’anca: bene ho fatto a mettermi dei pantaloni da escursionismo lunghi. Mi trovo nella Val Cavagnolo, valle percorsa più volte, soprattutto con la neve, e raggiunta tuttavia, almeno finora, sempre lungo il versante orografico sinistro del Ri Val Cavagnolo.
Non è ancora stato caricato, ma credo che sia questione di giorni. Il colpo d’occhio che si gode dal piazzale dell’edificio è spettacolare. È un quadro paradisiaco per tutti gli amanti della montagna o semplicemente per gli amanti della fotografia. Trovo strano che nessun fotografo professionista abbia mai prodotto delle cartoline con queste montagne della Val Bedretto. L’era delle cartoline cartacee non è per niente terminata: ai chioschi dei passi alpini se ne trovano parecchie, ma spesso sono banali e propongono il cane San Bernardo con la borraccia, le solite vecchiette con la pipa o le sciatrici nude riprese dal lato B.
Alle 8:20 riprendo il cammino in direzione ovest. Dopo 125 m vedo la Baracca militare Stabbiascio (2122 m) e poco dopo devo superare il nevaio che occupa il fondovalle. Il sentiero sale verso la stazione a monte della teleferica All’Acqua–Grandinagia, forse dismessa. Su questo poggio c’è pure il Forte di artiglieria Grandinagia (2128 m), quasi completamente sotterraneo. Edificato nel 1937, si rese indispensabile in seguito alla costruzione della strada carrozzabile sul versante italiano del Passo San Giacomo. I fortini di fanteria e d’artiglieria erano disposti sia sui due versanti della valle, sia sul fondovalle. Attualmente è una tappa di un sentiero tematico sulle fortificazioni ticinesi.
Mi trovo ora sul versante della Val d’Olgia - San Giacomo, bacino dominato dal Pizzo San Giacomo (2924 m). Proseguo sui nevai, senza allontanarmi troppo dal versante occidentale della cresta. Seguendo un percorso logico, a partire da circa 2140 m di quota, risalgo il pendio verso il crinale che separa questa valle dalla Val Cavagnolo. Dopo 2 h e 45 min di cammino pervengo così alla Bocchetta a quota 2380 m.
Grandinagia - Bocchetta a quota 2380 m
L’intenzione era di scendere nella Val Cavagnolo da questa sella senza nome. Purtroppo il ripido versante orientale è ancora completamente innevato. Benché abbia portato la piccozza, decido per prudenza di rinunciare, in quanto una scivolata avrebbe delle conseguenze catastrofiche.
Osservo la cima sciistica del Grandinagia (2700 m). È a un tiro si schioppo: potrebbe essere una meta per la prossima stagione.
Una volta tornato a Stabbiascio, seguendo il percorso di salita, decido di visitare anche l’alpeggio Val Piana (1935 m), un corte dell’Alpe di Valleggia.
Il sentiero per raggiungerlo non è ideale da percorrere con il rampichino, in compenso è pregevole per fiori, piante, biotopi e panorami.
Anche a Val Piana non ci sono animali da pascolo; arriveranno a metà agosto, dopo aver trascorso 15 giorni a Valleggia e altrettanti a Folcra di Mezzo.
Una volta raggiunto la Val Valleggia, mi immetto sulla sterrata già percorsa quattro giorni fa con il rampichino. La lascio in località Bosco Signoi (1592 m), per rientrare ad All’Acqua lungo il Sentiero dei Solchi.
Escursione molto piacevole in valli laterali della Val Bedretto, che normalmente frequento con la neve. Per la prima volta ho visitato l’alpeggio Val Piana e il crinale a nord del Pizzo Grandinagia. In sette ore di cammino ho incontrato un solo escursionista, francofono, impegnato lungo la Via Alpina. La regione è infatti un intreccio di sentieri tematici e non, anche internazionali, che offrono innumerevoli possibilità agli amanti dell’escursionismo.
Tempo totale: 7 h
Tempo di salita: 2 h 45 min
Tempi parziali
All’Acqua (1614 m) – Stabbiascio (1914 m): 1 h
Stabbiascio (1914 m) – Bocchetta a quota 2380 m: 1 h 45 min
Bocchetta a quota 2380 m – Stabbiascio (1914 m): 1 h 40 min
Stabbiascio (1914 m) – Val Piana (1935 m): 1 h 5 min
Val Piana (1935 m) – Alpe di Valleggia di sotto (1674 m): 1 h 40 min
Alpe di Valleggia di sotto (1674 m) – All’Acqua (1614 m): 45 min
Dislivello in salita: 941 m
Sviluppo complessivo: 15,6 km
Difficoltà: T3
Coordinate Bocchetta a quota 2380 m: 679'868 / 146'999
Copertura della rete cellulare: Swisscom sufficiente
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