Monte Spalavera e quasi Zeda, con varianti


Publiziert von cai56 , 11. Juli 2023 um 16:23. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 6 Juli 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 983 m
Abstieg: 983 m
Strecke:parzialmente circolare 25,48 km

Il tempo sembra magnifico, ma nel pomeriggio viene indicata la probabilità al 50% che le nuvole aumentino e ci possa essere persino un po' di pioggia e qualche remoto temporale: il 50% è diventato 100% e pioggia e temporale sono stati ben concreti. Comunque grossomodo il giro prefissato l'abbiamo compiuto tutto, fatta eccezione, ahimè, per il raggiungimento della vetta del Monte Zeda: ma onestamente l'orientamento era diventato problematico nella nebbia, ed intraprendere una cresta a rischio fulmini non era un'idea troppo accattivante. E' mancato anche il percorso integrale della cresta fra Il Colle e la Zeda (praticamente manca il tratto del Monte Vadà), ma l'obiettivo di conoscere per intero il percorso carrozzabile militare, con visita a qualche rovina, è stato raggiunto. Ancora una volta è molto lo stupore per la complessità ed il livello tecnico costruttivo delle opere della Linea Cadorna.


Direttamente dal parcheggio dell'Alpe Colle si sale una scalinata che conduce a passare alle spalle di una villetta (Libreria del Colle: mostra-mercato di libri ed altri prodotti locali; aperta le domeniche estive) per poi proseguire con le caratteristiche di una mulattiera militare nel fitto bosco di betulle. I lunghi traversi a pendenza costante e la regolare sequenza di tornanti portano ad uscire dagli alberi e continuare attraverso i pascoli, che i decenni di abbandono hanno trasformato in estensioni di felci; nell'avvicinarsi al dosso culminante del Monte Spalavera, comincia ad apparire il complesso reticolo di trincee che percorrono con anelli interconnessi la cupola terminale. Sulla vetta una croce e due pannelli illustrativi delle cime all'orizzonte. Si prosegue sul crinale scendendo al primo tornante che si avvicina al bosco, dove, seminascosta dalle fronde, si trova l'indicazione per una fontana ed il Pian Puzzo; il sentiero dapprima traversa in piano nella faggeta, poi scende decisamente fino ad un livello di trincee, da cui si diparte anche - semiallagata - una galleria-bunker. La discesa prosegue poi, per attraversarla, fino alla distesa di felci che precede il congiungimento con la strada carrozzabile militare presso il Pian Puzzo, dove la maggior parte degli escursionisti parcheggia per iniziare la nostra stessa escursione. Qualche nuvola comincia ad addensarsi sulla Val Cannobina e quindi, non essendo sicuri di come possa evolvere nel breve la situazione, decidiamo comunque di seguire la carrarecia - tranquillità totale sotto ogni punto di vista - transitando per l'Alpe Archia ed il Passo Folungo, termine definitivo della percorribilità automobilistica. Continuiamo nel seguire la bellissima strada militare dove, aumentando la pendenza dei versanti, si presentano mirabili lavori di sostegno dell'area di passaggio tramite la costruzione di precisi muri a secco, canaline di scolo delle acque piovane ed intervallati tombini di drenaggio. Ormai camminiamo con una visibilità di 25/30 metri nelle folate di nuvole che risalgono la Valle Intrasca, mentre un temporale tuonante si addensa in Val Grande. Si raggiunge infine il piazzale a termine strada del Pian Vadà, da cui una scalinata accompagna fino alle due costruzioni sporastanti del rifugio e del bivacco. Si procede - a dire la verità con l'incertezza di farlo - lungo un sentiero pianeggiante in direzione del Monte Zeda: non ci accorgiamo nemmeno di camminare pochi metri sotto la linea di cresta e, all'altezza dei ruderi di un basamento di edificio militare, nei pressi di un incrocio di sentieri (Piè di Zeda?), acqua freddo e buonsenso ci inducono a tornare. Dopo un breve rifocillamento nel mini-locale del bivacco, che serve anche a lasciar passare il grosso del temporale, riprendiamo la discesa: la visibilità è sufficientemente migliorata (non sulla Zeda che sembra non esistere) e possiamo anche permetterci di abbandonare la mulattiera per seguire la cresta fino al Passo Folungo. Riprendiamo la vasta dorsale erbosa, a tratti ripida, percorsa - poco visibile nell'erba alta e folta - da una serie di trincee circolari, in pietra a secco, e da resti di postazioni, per raggiungere la vetta/altopiano del Monte Bavarione, incontrando - molto utili nella successiva discesa - i segnali della gara "Lago Maggiore Zipline trail". Oltrepassato un cippo commemorativo partigiano, in questa direzione la cresta è molto più sottile e, fra roccette ed una fitta vegetazione arbustiva, si arriva a raggiungere una vasta piazzola-appostamento (sostenuta da un alto muro a secco), che precede una serie di costruzioni blindate, all'aperto o in galleria, che costituiscono il nucleo del Pian Puzzo. Dal parcheggio ci dirigiamo a seguire per intero la strada carrozzabile che, sempre sterrata, arriva al Pian d'Arla, dopo aver affiancato le due interssanti costruzioni di una scuderia e di un ospedale. Il Pian d'Arla in aggiunta al notevole panorama sulla Valle Intrasca, oggi gode anche dei fasti della zipline del Lago Maggiore, che proprio qui trova la sua stazione di involo. Senza più nulla di interessante si prosegue lungo la carrozzabile fino a tornare al Colle.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 12. Juli 2023 um 20:51
Bell'ambiente suggestivo con la nebbia, con i temporali in quota meglio non tentare la sorte avete fatto bene a tornare indietro, bella gita!
ciao
Fabio

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. Juli 2023 um 17:53
La saggezza della rinuncia, però, qualche volta diventa un po' fastidiosa... ;-))


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