Z E D A - Tour panoramico dal Monte Spalavera 1534 m al Monte Zeda 2156 m
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Vista da
michea82
Il Monte Zeda per me è sempre stato il fratello minore del Gridone.
Si trova a pochi chilometri a sud dello stesso, oltre la Val Cannobina, sul bordo orientale della Val Grande e ad ovest del Lago Maggiore.
Domina Verbania e si affaccia direttamente sulle Alpi del Mischabel e del Weissmies.
La sua lunga cresta est è ben visibile da molte cime ticinesi, soprattutto da quelle dell'area tra Bosco Gurin e la Valle Vergeletto.
È proprio dalle nostre montagne ticinesi che ho scoperto il Monte Zeda. In primis dal Gridone. Ma successivamente da molte altre cime.
In questa escursione ho raggiunto il Monte Zeda da est. Altri accessi sono possibili da sud o da nord.
Partendo da il Colle, dove si arriva in auto, si possono concatenare diverse cime (come nel nostro caso), oppure si segue la facile traccia, che in circa 13 km, conduce al Monte Zeda.
Seguire le cime accorcia leggermente lo sviluppo, aumenta il dislivello e regala grandi panorami.
Per svolgere un'escursione completa abbiamo deciso di toccare tutte le cime all'andata e di tornare utilizzando il sentiero. Questa scelta ci ha permesso di "rilassarci" al ritorno e di salire tutte le montagne. Difatti il mio ragionamento è stato: "se puntiamo subito al Monte Zeda le altre cime non le facciamo più". Pertanto abbiamo tenuto la meta principale come ultima tappa, da svolgere dopo aver toccato tutte le cime minori.
Il nostro gruppo ai piedi del Monte Zeda (cresta est)

Da il Colle abbiamo risalito in primis il Monte Spalavera. Dapprima tramite sentiero poi tagliando gli ultimi 100 metri lungo la dorsale sud-ovest.
Poncione mi ha seguito, o meglio, ha assecondato il mio progetto guidandomi in montagne che già conosceva.
Con noi ci sono anche mio figlio
eidan, un vecchio amico dei tempi del liceo, Umberto, le formidabili donne del gruppetto di
jpbg, Bettina, Liesje, Mara ed, infine, due amici di Eidan, già presenti in altre mie gite, come al Grignone, Ryan e Filip.
Dalla vetta del Monte Spalavera il panorama è vasto e il Monte Zeda appare molto lontano. La strada per raggiungerlo sembra tuttavia gradevolmente dolce. Facili colline intercalate da ampie forcelle, interamente erbose.
Vista dal Monte Spalavera verso il Monte Zeda

Discendiamo verso Pian Puzzo (la depressione tra questa e la successiva cima) perdendo oltre 250 m. La discesa è nel bosco e seguiamo l'ampia dorsale occidentale che proprio per la sua ampiezza non è lineare. Verso metà discesa, dopo aver attraversato qualche cespuglio, troviamo i segni di un sentiero che swisstopo (1/50000), ma anche altre mappe, non indicano.
Da Pian Puzzo in poco tempo saliamo sul Monte Bavarione. L'ultimo tratto spezza il fiato.
Proseguiamo verso il Passo Folungo avvicinandoci gradualmente al Monte Zeda.
Dopo il Monte Bavarionee scendendo verso il Passo Folungo

Dal Passo Folungo risaliamo la cresta orientale del Monte Vadà. Essa s'impenna decisamente nell'ultima parte, laddove sono presenti alcune catene in un singolo passaggio. La difficoltà non supera il T3. Non c'è una particolare esposizione.
Questa cima è quella che impone il maggiore dislivello (quasi 500 m).
Eidan, essendo stanco, aggira il Monte Vada passando dal Bivacco. Si serve del sentiero diretto per il Monte Zeda, quello che utilizzeremo al ritorno.
Il Monte Vada ha due cime distinte: la prima che tocchiamo è quella nord-orientale. La seconda è quella principale. Ci fermiamo su quest'ultima pochi istanti, giusto per scattare qualche foto.
Monte Vadà (cima nord-orientale) - Vista verso la cima principale e lo Zeda

Dal Bavarione avevamo perso ulteriori 150 metri. Ora dobbiamo perderne soltanto una sessantina.
Raggiungiamo Eidan ai piedi della cresta est del Monte Zeda che risaliamo tutti insieme fino alla vetta. La salita è ripida ma sempre piuttosto facile. Bisogna prestare attenzione a non scivolare sul terreno che si fa più sassoso.
Ci prendiamo una lunga pausa in vetta. La giornata è calda, limpida e senza vento. Direi perfetta. I quattromila si possono quasi toccare talmente si vedono bene.
Il Pizzo d'Andolla - Conquistato pochi mesi fa

Ritorniamo a il Colle stavolta bypassando tutte le cime sul versante solivo (meridionale). Passiamo dal bellissimo Bivacco Pian Vadà. Quindi prendiamo la strada che seguiamo fino a il Colle. Sono tanti chilometri ma si percorrono comodamente.
Come l'alba ci godiamo anche un gran tramonto.
Per rientrare in Svizzera sfruttiamo il traghetto Intra-Laveno.
Vista da
Poncione
Grazie al bell'invito di
Michea82 ho colto finalmente l'opportunità di salire allo/alla Zeda dalla frequentata via normale dal Colle, che già conoscevo ma di cui mi mancava giusto la salita finale da Pian Vadà. Oltre alla bellezza della giornata e dei panorami, il tutto è stato reso ancora più bello dalla folta e al tempo stesso misurata compagnia tutta ticinese "trascinata" oltre-confine da Michea, coi quali ho avuto la possibilità di camminare e chiaccherare in compagnia...
E' stato un piacere e... Avanti così.
PS. Essendo nei suoi "dominii" sarebbe stato giusto e bello incontrare il buon Eugenio
veget quantomeno all'imbarcadero di Intra, ma vista l'ora tarda fattasi non è stato purtroppo possibile, e sarà sicuramente per un'altra volta.

Il Monte Zeda per me è sempre stato il fratello minore del Gridone.
Si trova a pochi chilometri a sud dello stesso, oltre la Val Cannobina, sul bordo orientale della Val Grande e ad ovest del Lago Maggiore.
Domina Verbania e si affaccia direttamente sulle Alpi del Mischabel e del Weissmies.
La sua lunga cresta est è ben visibile da molte cime ticinesi, soprattutto da quelle dell'area tra Bosco Gurin e la Valle Vergeletto.
È proprio dalle nostre montagne ticinesi che ho scoperto il Monte Zeda. In primis dal Gridone. Ma successivamente da molte altre cime.
In questa escursione ho raggiunto il Monte Zeda da est. Altri accessi sono possibili da sud o da nord.
Partendo da il Colle, dove si arriva in auto, si possono concatenare diverse cime (come nel nostro caso), oppure si segue la facile traccia, che in circa 13 km, conduce al Monte Zeda.
Seguire le cime accorcia leggermente lo sviluppo, aumenta il dislivello e regala grandi panorami.
Per svolgere un'escursione completa abbiamo deciso di toccare tutte le cime all'andata e di tornare utilizzando il sentiero. Questa scelta ci ha permesso di "rilassarci" al ritorno e di salire tutte le montagne. Difatti il mio ragionamento è stato: "se puntiamo subito al Monte Zeda le altre cime non le facciamo più". Pertanto abbiamo tenuto la meta principale come ultima tappa, da svolgere dopo aver toccato tutte le cime minori.
Il nostro gruppo ai piedi del Monte Zeda (cresta est)

Da il Colle abbiamo risalito in primis il Monte Spalavera. Dapprima tramite sentiero poi tagliando gli ultimi 100 metri lungo la dorsale sud-ovest.

Con noi ci sono anche mio figlio


Dalla vetta del Monte Spalavera il panorama è vasto e il Monte Zeda appare molto lontano. La strada per raggiungerlo sembra tuttavia gradevolmente dolce. Facili colline intercalate da ampie forcelle, interamente erbose.
Vista dal Monte Spalavera verso il Monte Zeda

Discendiamo verso Pian Puzzo (la depressione tra questa e la successiva cima) perdendo oltre 250 m. La discesa è nel bosco e seguiamo l'ampia dorsale occidentale che proprio per la sua ampiezza non è lineare. Verso metà discesa, dopo aver attraversato qualche cespuglio, troviamo i segni di un sentiero che swisstopo (1/50000), ma anche altre mappe, non indicano.
Da Pian Puzzo in poco tempo saliamo sul Monte Bavarione. L'ultimo tratto spezza il fiato.
Proseguiamo verso il Passo Folungo avvicinandoci gradualmente al Monte Zeda.
Dopo il Monte Bavarionee scendendo verso il Passo Folungo

Dal Passo Folungo risaliamo la cresta orientale del Monte Vadà. Essa s'impenna decisamente nell'ultima parte, laddove sono presenti alcune catene in un singolo passaggio. La difficoltà non supera il T3. Non c'è una particolare esposizione.
Questa cima è quella che impone il maggiore dislivello (quasi 500 m).
Eidan, essendo stanco, aggira il Monte Vada passando dal Bivacco. Si serve del sentiero diretto per il Monte Zeda, quello che utilizzeremo al ritorno.
Il Monte Vada ha due cime distinte: la prima che tocchiamo è quella nord-orientale. La seconda è quella principale. Ci fermiamo su quest'ultima pochi istanti, giusto per scattare qualche foto.
Monte Vadà (cima nord-orientale) - Vista verso la cima principale e lo Zeda

Dal Bavarione avevamo perso ulteriori 150 metri. Ora dobbiamo perderne soltanto una sessantina.
Raggiungiamo Eidan ai piedi della cresta est del Monte Zeda che risaliamo tutti insieme fino alla vetta. La salita è ripida ma sempre piuttosto facile. Bisogna prestare attenzione a non scivolare sul terreno che si fa più sassoso.
Ci prendiamo una lunga pausa in vetta. La giornata è calda, limpida e senza vento. Direi perfetta. I quattromila si possono quasi toccare talmente si vedono bene.
Il Pizzo d'Andolla - Conquistato pochi mesi fa

Ritorniamo a il Colle stavolta bypassando tutte le cime sul versante solivo (meridionale). Passiamo dal bellissimo Bivacco Pian Vadà. Quindi prendiamo la strada che seguiamo fino a il Colle. Sono tanti chilometri ma si percorrono comodamente.
Come l'alba ci godiamo anche un gran tramonto.
Per rientrare in Svizzera sfruttiamo il traghetto Intra-Laveno.
Vista da

Grazie al bell'invito di

E' stato un piacere e... Avanti così.
PS. Essendo nei suoi "dominii" sarebbe stato giusto e bello incontrare il buon Eugenio

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