Monte Bavarione (m.1505), Monte Vadà (m.1836)
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Partenza dall'imbarcadero di Cannero Riviera (m.225), dove si attraversa le strette vie del borgo giungendo sulla strada del lago in prossimità della strada asfaltata per Trarego, prima tappa della salita. Seguiti alcuni brevi tornanti incontro finalmente la deviazione sentieristica, sempre su asfalto, che procede ripida e a zigzag lungo una miriade di case residenziali, divenendo soltanto dopo un bel pò mulattiera e carrareccia. A Trarego (m.771) si attraversa il paese in direzione sud, lasciando a destra gli itinerari per le cime "minori" ed incontrando la vecchia segnaletica. Si segue il percorso n.10 per Passo Folungo e Monte Zeda seguendo asfalto, mulattiera e sentiero, transitando dall'Alpe Schech e sbucando sulla strada asfaltata proveniente da Trarego in direzione Colle. Purtroppo tocca seguirla per un bel tratto, finchè a Pian d'Alpe (m.1295) s'incontra la nuova segnaletica CAI per la Cima d'Alpe e il Passo Folungo, la quale non è altro che una lunga strada sterrata in falsopiano perlopiù in faggeta. Si perviene finalmente a Pian Puzzo (m.1275), dove s'ignorano le due strade che contornano il Monte Bavarione salendo il dolce pendio al centro, che dopo un breve traverso sale a raggiungere alcune costruzioni della Linea Cadorna, dalle quali non resta che seguire il vago sentierino di salita con brevi strappi ripidi e segnaletica del "Trail Lago Maggiore", pervenendo in vetta (m.1505).
Breve spuntino e rapida discesa (trincee) su prati al Passo Folungo (m.1369): anche qui ci sarebbe da seguire i lunghi tornanti della strada militare, ma meglio montare su dorsale, la quale si raddrizza gradualmente guadagnando una zona più rocciosa e disseminata di grossi blocchi, paesaggisticamente la parte migliore della salita. S'incontra una catena (nel complesso inutile) per agevolare la salita di alcune placche, sino a toccare una selletta da cui volendo è possibile lasciare la cresta per prendere la militare ormai in vista del Bivacco. Si prosegue su ripidi prati e balze giungendo a un appostamento poco sotto la Cima NE (m.1814), sormontata da un palo metallico tricolore, da cui in breve sulla cima vera e propria (m.1836) del Monte Vadà, caratterizzata dalla piatta sommità disseminata di blocchi rocciosi. Panorama splendido seppur abbastanza velato, a partire dal vicino Monte Zeda che rinuncio a salire poichè completamente occultato dalle nubi, insieme al Pizzo Marona e la Cima Cugnacorta.
Pranzato al riparo dal vento (ormai divenuto un incessante Leitmotive...) scendo in picchiata al Bivacco Pian Vadà (m.1711) su prato e paglione, prendendo la militare che - a parte il tratto di dorsale (la catena anche in discesa non è necessaria) sino al Passo Folungo - seguirò sino al Colle (m.1238), da cui con ulteriore tratto su asfalto giungo a Piancavallo (m.1244), dove un provvidenziale Bus mi permette di raggiungere Intra, meravigliosamente Vitale ed Assembrata, e riattraversare il Maggior Lago. ;)
Avanti così.
NB. Giro lunghissimo e valutabile perlopiù T1, con tratti tra T2 e T3 lungo le dorsali delle due cime affrontate.
Avendo dimenticato la fotocamera ho dovuto affidarmi alle pessime cure di fortuna del cellulare.
Breve spuntino e rapida discesa (trincee) su prati al Passo Folungo (m.1369): anche qui ci sarebbe da seguire i lunghi tornanti della strada militare, ma meglio montare su dorsale, la quale si raddrizza gradualmente guadagnando una zona più rocciosa e disseminata di grossi blocchi, paesaggisticamente la parte migliore della salita. S'incontra una catena (nel complesso inutile) per agevolare la salita di alcune placche, sino a toccare una selletta da cui volendo è possibile lasciare la cresta per prendere la militare ormai in vista del Bivacco. Si prosegue su ripidi prati e balze giungendo a un appostamento poco sotto la Cima NE (m.1814), sormontata da un palo metallico tricolore, da cui in breve sulla cima vera e propria (m.1836) del Monte Vadà, caratterizzata dalla piatta sommità disseminata di blocchi rocciosi. Panorama splendido seppur abbastanza velato, a partire dal vicino Monte Zeda che rinuncio a salire poichè completamente occultato dalle nubi, insieme al Pizzo Marona e la Cima Cugnacorta.
Pranzato al riparo dal vento (ormai divenuto un incessante Leitmotive...) scendo in picchiata al Bivacco Pian Vadà (m.1711) su prato e paglione, prendendo la militare che - a parte il tratto di dorsale (la catena anche in discesa non è necessaria) sino al Passo Folungo - seguirò sino al Colle (m.1238), da cui con ulteriore tratto su asfalto giungo a Piancavallo (m.1244), dove un provvidenziale Bus mi permette di raggiungere Intra, meravigliosamente Vitale ed Assembrata, e riattraversare il Maggior Lago. ;)
Avanti così.
NB. Giro lunghissimo e valutabile perlopiù T1, con tratti tra T2 e T3 lungo le dorsali delle due cime affrontate.
Avendo dimenticato la fotocamera ho dovuto affidarmi alle pessime cure di fortuna del cellulare.
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Poncione

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