Rifugio Lavill(2023),cima del Simano(2580)
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Nonostante la meteo ballerina e non poco,con il mio amore Ida, ci siam concessi uno splendido wek nella selvaggia Malvaglia,in una zona a me sconosciuta.
Partiti da Dagro nel primo pomeriggio,dopo aver percorso la stretta strada a pagamento(macchinetta appena dopo la diga del lago,chf -5 un giorno , 2 giorni o una settimana chf -10)abbiam parcheggiato appena dopo sotto la cabinovia a quota 1367.
Teoricamente,come da meteo, alle ore 14:30 le previsioni davano un cospicuo livello di pioggia,cosi non è stato, siam rimasti asciutti per l'intero pomeriggio.
Cumunque, andiamo per gradi : partiti verso le 14:30,il sentiero è ben irto e bollato ,guadagniamo quota in un batter di ciglio, anche se le nostre schiene non sono tanto d'accordo stringiamo le cinghie degli zaini e via.
A salire preferiamo visitare anche la capanna Prou,aperta ma senza una precisa destinazione sul suo futuro uso, se qualcuno sà qualcosa lo aggiunga, grazie.
Giungiamo al rifugio Lavill verso le 17:30,è venerdi e questa sera siamo soli soletti a godere di quest'immenso e paradisiaco spettacolo.
Dopo esserci ambientati, abbiamo acceso il camino per scaldare un pochino l'ambiente, soprattutto il dormitorio dov'è collocata una stufa a legna che ha funzionato benissimo.
Adesso è giunto il momento di godere della zavorra contenuta nello zaino, le cena ci riserva una specialità di Ida : pizzoccheri accompagnati con una bottiglia di Inferno,dolce, grappa ,caffè...ecc ecc.
La notte è trascorsa nel migliore delle aspettative, accompagnati dalla musicalità di una lieve pioggerellina e dal tepore della stufa.
Al mattino, mi alzo presto per guardare il cielo e vedere se il tempo ci concede il tentativo di salire in vetta alla cima del Simano....wowwwww, il cielo è azzurro............andiamo, pare la pioggia arrivi dopo le ore 11:00.
L'ambiente circostante e lungo la salita è da urlo,tanti salti di cascatelle che donano il meglio di se,alpeggi e monterozzi ricchi di colori e profumi di torbiere ci accompagnano per l'intero percorso.
La nostra meta è illuminata da un raggio di sole che, pian piano, con il passare del tempo si abbassa ma,senza mai farsi agguantare.
La salita in vetta, non era scontata,noi abbiam tentato ma, tutto sommato non abbiamo utilizzato neanche i ramponi: raggirati diversi nevai di cui, anche la cresta sommitale che destava maggior preoccupazione.
Raggiunta la vetta, qualche foto veloce e siamo subito ridiscesi al rifugio Lavill a preparare il pranzetto a base di risotto al formaggio e terminato il nostro buon vinello.
Dopo pranzo,puliamo lasciamo le chiavi nell'apposita cassetta con chiusura numerica e facciam ritorno alla nostra auto con un'anello basso fino a Dagro.
Vorrei ringraziare Ilaria e il patriziato di Dongio del privilegio concessoci ad ammirare e apprezzare questa struttura semplice ma molto accogliente.
Ciao, Francesco
Partiti da Dagro nel primo pomeriggio,dopo aver percorso la stretta strada a pagamento(macchinetta appena dopo la diga del lago,chf -5 un giorno , 2 giorni o una settimana chf -10)abbiam parcheggiato appena dopo sotto la cabinovia a quota 1367.
Teoricamente,come da meteo, alle ore 14:30 le previsioni davano un cospicuo livello di pioggia,cosi non è stato, siam rimasti asciutti per l'intero pomeriggio.
Cumunque, andiamo per gradi : partiti verso le 14:30,il sentiero è ben irto e bollato ,guadagniamo quota in un batter di ciglio, anche se le nostre schiene non sono tanto d'accordo stringiamo le cinghie degli zaini e via.
A salire preferiamo visitare anche la capanna Prou,aperta ma senza una precisa destinazione sul suo futuro uso, se qualcuno sà qualcosa lo aggiunga, grazie.
Giungiamo al rifugio Lavill verso le 17:30,è venerdi e questa sera siamo soli soletti a godere di quest'immenso e paradisiaco spettacolo.
Dopo esserci ambientati, abbiamo acceso il camino per scaldare un pochino l'ambiente, soprattutto il dormitorio dov'è collocata una stufa a legna che ha funzionato benissimo.
Adesso è giunto il momento di godere della zavorra contenuta nello zaino, le cena ci riserva una specialità di Ida : pizzoccheri accompagnati con una bottiglia di Inferno,dolce, grappa ,caffè...ecc ecc.
La notte è trascorsa nel migliore delle aspettative, accompagnati dalla musicalità di una lieve pioggerellina e dal tepore della stufa.
Al mattino, mi alzo presto per guardare il cielo e vedere se il tempo ci concede il tentativo di salire in vetta alla cima del Simano....wowwwww, il cielo è azzurro............andiamo, pare la pioggia arrivi dopo le ore 11:00.
L'ambiente circostante e lungo la salita è da urlo,tanti salti di cascatelle che donano il meglio di se,alpeggi e monterozzi ricchi di colori e profumi di torbiere ci accompagnano per l'intero percorso.
La nostra meta è illuminata da un raggio di sole che, pian piano, con il passare del tempo si abbassa ma,senza mai farsi agguantare.
La salita in vetta, non era scontata,noi abbiam tentato ma, tutto sommato non abbiamo utilizzato neanche i ramponi: raggirati diversi nevai di cui, anche la cresta sommitale che destava maggior preoccupazione.
Raggiunta la vetta, qualche foto veloce e siamo subito ridiscesi al rifugio Lavill a preparare il pranzetto a base di risotto al formaggio e terminato il nostro buon vinello.
Dopo pranzo,puliamo lasciamo le chiavi nell'apposita cassetta con chiusura numerica e facciam ritorno alla nostra auto con un'anello basso fino a Dagro.
Vorrei ringraziare Ilaria e il patriziato di Dongio del privilegio concessoci ad ammirare e apprezzare questa struttura semplice ma molto accogliente.
Ciao, Francesco
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Francesco

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