Cima del Simano (2580 m)


Publiziert von siso , 31. Juli 2016 um 19:10.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:29 Juli 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Cima di Gana Bianca 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 1320 m
Strecke:Monte Dagro (1420) – Pianzèi (1515 m) – Gordone (1560 m) – Cascina di Dagro (1620 m) – Capanna Alpe di Prou (2015 m) – Stabiòi (2020 m) – Rifugio Lavill (2023 m) – Grüssett – Alpe Pièi (2246 m) – Piano del Simano (2400 m) – Cima del Simano (2580 m) – Alpe Pièi (2246 m) – Rifugio Lavill (2023 m) – Cascina di Dagro (1620 m) – Monte Dagro (1420).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 – uscita Biasca – Malvaglia-Rongie.
Unterkunftmöglichkeiten:Ristoro Sass Malt, Dagro; Rifugio Alpe Lavill; Capanna Alpe di Prou.
Kartennummer:C.N.S. No. 1273 – Biasca - 1:25000; C.N.S. No. 1253 – Olivone - 1:25000.

La riapertura al pubblico della funivia Malvaglia – Dagro mi ha dato lo spunto per realizzare il sogno che avevo nel cassetto da almeno cinque anni.

L’origine del toponimo Simano è incerta; potrebbe derivare da summano, proveniente a sua volta da zovum (jugum) magnum, ossia grande giogo. Questa montagna presenta infatti due cime, distanti un centinaio di metri, formanti una specie di giogo.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:20

Fine dell’escursione: ore 16:55

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1018 hPa

Temperatura alla partenza: 17°C

Temperatura al rientro: 29°C

Isoterma di 0°C: 4200 m

Velocità media del vento: 0 km/h

Sorgere del sole: 6:02

Tramonto del sole: 20:58

 

La sveglia oggi suona alle 5:30; poco prima delle otto acquisto al distributore automatico il biglietto per la funivia di Malvaglia. All’ingresso del cancelletto, assai stretto, rimango incastrato con lo zaino: scena fantozziana, alla quale assistono per mia fortuna solo due turisti.  Il cancelletto ruota in una sola direzione, motivo per il quale posso liberarmi solo alzando poco per volta il sacco fino a quando posso recuperarlo, una volta che ha raggiunto la parte superiore della barriera.

Alle 8:20 sono pronto alla partenza al Ristoro Sass Malt a Dagro, in prossimità della stazione a monte della funivia. Parto senza il corroborante: il ristorante apre solo alle 10:00.

Fa già caldo e una falce di luna calante, visibile al 27%, si staglia sul cielo azzurro: ci sono tutte le premesse per una giornata di bel tempo e per una buona riuscita della gita.

Imbocco il sentiero che passando da alcuni insediamenti caratterizzati da splendidi chalet, riattati con gusto, mi accompagna all’estremità settentrionale e superiore dell’alpeggio a Cascina di Dagro (1620 m). Qui inizia la foresta, che ho percorso più volte, una anche sulla neve. Seguo il segnavia per la Capanna Alpe di Prou, ben cosciente che allungherò il percorso, a tutto vantaggio del panorama. Più volte nei miei rapporti ho citato il silenzio quale caratteristica del paesaggio alpino; oggi il silenzio è rotto da un elicottero che sta lavorando sul versante opposto della valle, sotto il Matro. Pazienza, è un mezzo che ha contribuito notevolmente alla diffusione dell’escursionismo: basti pensare alle migliaia di capanne che lo usano regolarmente per il trasporto di viveri e di merci, rifiuti compresi.

La radura che ospita la Capanna Alpe di Prou offre una notevole apertura panoramica verso meridione e sulla catena del Matro. Mi riposo per una decina di minuti, quindi riparto lungo il sentiero per Lavill, invaso dall’erba alta e dai cespugli che necessiterebbero di una regolata. Nonostante sia bel tempo, mi bagno abbondantemente sia gli scarponi sia i pantaloni fino al ginocchio. È un continuo saliscendi, completamente nella pecceta, con qualche apertura che permette di ammirare il fondovalle o la meta che desidero raggiungere. Alle 10:50 pervengo al secondo rifugio di giornata, all’Alpe Lavill (2023 m). Lavill deriva forse dal latino “labellum”, che significa piccola tinozza, come la forma del terreno che ospita l’alpeggio. Qui ho la sorpresa di vedere il camino ancora acceso; qualcuno vi ha pernottato e probabilmente ritornerà entro sera. Ho anche la fortuna di vedere nel muro perimetrale del rifugio, ad altezza d’uomo, un nido di codirosso con i piccoli in attesa dell’imboccata.

La Cima del Simano è ancora molto lontana: benché il colpo d’occhio sia bellissimo, da qui non si è molto incoraggiati a proseguire. Impressiona la Val di Cöll, che precipita dalla sella tra le due cime del monte, o, per restare al toponimo, proprio dal suo collo.

 

Dal fondo del terrazzo di Lavill, il sentiero si alza dolcemente in direzione N, sul fianco occidentale della Cima di Gana Rossa. In circa tre quarti d’ora arrivo all’Alpe Pièi (2246 m), un toponimo che significa “piani”. In realtà il vero pianoro è posto un po’ più in alto. Athos sta distribuendo del sale pastorizio alle sue 37 pecore, per la maggior parte di razza “Bianca delle Alpi” e alcune di razza “Naso nero del Vallese”. Mi sembrano molto belle e sane. Me lo conferma il proprietario, anche se, aggiunge, c’è voluto tutto l’inverno per guarirle dalla “zoppina delle pecore”. Si tratta della nota malattia “pedaina”, altamente infettiva, causata da un battere, il “Dichelobacter nodosus”, contratto nella stalla del fondovalle. L’infezione provoca una dolorosa zoppia che costringe gli ovini al decubito e addirittura alla morte perché per il dolore non riescono a camminare e ad alimentarsi. Questa malattia si propaga più facilmente in caso di scorretto pareggio degli unghioni e in presenza di un eccessivo strato di fango e feci nei pascoli o nella stalla.

 

Dall’Alpe Pièi ci sono due vie per il Simano; Athos mi consiglia quello meno ripido, un po’ più lungo, ma più panoramico, che passa per il Piano del Simano. Scelta azzeccata; a 2340 m di quota mi trovo di fronte ad una meraviglia della geomorfologia: il fronte di un magnifico ghiacciaio roccioso (Rock glacier), composto in prevalenza da scisti micacei. È il Rock glacier inattivo dell’Alpe Pièi (rock glacier vallivo di versante) che scende da 2560 m di quota, sotto la Cima di Gana Bianca. È stato minuziosamente studiato e descritto soprattutto dal geomorfologo Dr. Cristian Scapozza. Si veda la pubblicazione della Società Ticinese di Scienze Naturali “Le Alpi bleniesi, storia glaciale e periglaciale e patrimonio geomorfologico”, a cura di Cristian Scapozza e Georgia Fontana, volume 10, 2009. Noto che il fronte è in parte già colonizzato dalla vegetazione, ciò fa capire che si tratta di un ghiacciaio roccioso inattivo o già fossile. I ghiacciai rocciosi sono l’espressione visibile dello “scorrimento” del permafrost (permagelo); così il loro reperimento e la loro caratterizzazione diventa molto utile perché permette di individuare la distribuzione del permafrost.

Nonostante il loro nome, queste forme non hanno nulla a che vedere con i ghiacciai, che sono delle accumulazioni di strati di ghiaccio dovuti alla compattazione annuale della neve, ma assomigliano piuttosto ad una falda di detrito bombata, dove il ghiaccio presente tra i blocchi si è formato per congelamento di acqua piovana o di fusione della neve a causa delle temperature negative del sottosuolo.

 

Dopo l’entusiasmo per l’interessante osservazione piego a sinistra, supero una faglia tettonica e continuo fino a raggiungere la cresta NNE del Simano, a circa 2500 m di quota; sono ad un quarto d’ora dalla vetta. Un varco nella cresta mi consente di lanciare un vertiginoso sguardo sul fondovalle della Valle di Blenio; riconosco le località di Lottigna, Torre, Largario, Dangio, Aquila, Olivone e Scona. Per precauzione cammino alla sinistra del crinale, a qualche metro di distanza. Raggiunta la cima orientale posso finalmente vedere la croce di vetta e la centralina meteorologica; distano ancora un centinaio di metri. Mi abbasso alla sella, corrispondente all’inizio della Vall di Cöll, con un residuo di neve, e riprendo l’ultima parte della salita. Dopo 4 h 35 min dalla partenza posso affermare Cima del Simano (2580 m) geschafft!
 

                                            Cima del Simano (2580 m)


Mi fermo in vetta per circa mezz’ora, quindi, visto l’aumento della nuvolosità e dei banconi di nebbia che si stanno formando, decido di iniziare la lunga discesa. Dapprima seguo degli omini di pietre, che mi guidano fino all’Alpe Pièi (via diretta) e da Lavill, dopo la pausa birretta, imbocco il sentiero basso, più bello di quello alto, che mi riporta direttamente alla Cascina di Dagro senza più passare dall’Alpe di Prou.

 

Lunga, ma interessante escursione, irrinunciabile soprattutto per osservare da vicino una meraviglia geomorfologica: il ghiacciaio roccioso vallivo di versante dell’Alpe Pièi, uno fra i più estesi rock glacier del Ticino. Una colata di circa 15 ha, con un volume di 3 Mio di metri cubi, che la carta topografica liquida con una quasi anonima “Gana Bianca”.

 

Tempo di salita: 4 h 35 min (soste comprese)

Tempo totale: 8 h 35 min

Tempi parziali:

Monte Dagro (1420) – Capanna Alpe di Prou (2015 m): 1 h 15 min

Capanna Alpe di Prou (2015 m) – Rifugio Lavill (2023 m): 1 h

Rifugio Lavill (2023 m) – Alpe Pièi (2246 m): 45 min

Alpe Pièi (2246 m) – Cima del Simano (2580 m): 1 h 05 min

Dislivello in salita: 1320 m

Sviluppo complessivo: 16,0 km

Difficoltà: T3

Coordinate Cima del Simano: 717'770 / 146'830

Libro di vetta: sì

Copertura della rete cellulare: buona 

Tourengänger: siso


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Kommentare (10)


Kommentar hinzufügen

igor hat gesagt:
Gesendet am 31. Juli 2016 um 20:30
Bellissima vetta !!!! Ciao Igor

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Juli 2016 um 21:10
Confermo, è una bella cima, panoramica, anche se "lunghetta".
Grazie Igor, buona settimana!
siso

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 1. August 2016 um 09:20
Bello il Simano e bella la notizia riguardante la Filovia....

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. August 2016 um 11:14
Bellissima la notizia della riapertura dell'impianto, che permette di raggiungere Dagro senza dover percorrere quella stretta strada senza ripari...

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 1. August 2016 um 10:36
... mi era sembrata già lunga a me che avevo pernottato in Prou !!!

a dire la verità però ero salito a piedi da Malvaglia e poi al ritorno dal Simano ero ripassato in Prou, in Quarnei e tornato a valle a piedi ... quindi 2 giorni ci stavano più che bene !

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. August 2016 um 11:17
Ciao Giorgio,
in zona ci sono almeno tre possibilità di pernottamento: Capanna Quarnei, Rifugio Lavill e Ristoro Sass Malt.
siso

gbal hat gesagt:
Gesendet am 3. August 2016 um 16:00
Complimenti oltre che per la salita anche per la completa relazione in siso style!

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. August 2016 um 20:44
Grazie Giulio!
Che bello quando le escursioni ti danno l'opportunità di vedere e di apprendere nuove nozioni, integrandole con ciò che già sappiamo! La salita al Simano mi è particolarmente piaciuta proprio per questo motivo.
A presto,
siso.

Felix hat gesagt:
Gesendet am 26. August 2016 um 20:45
molto interessante - grazie per questo rapporto del giro!

e pronotata - cari saluti: Felix

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. August 2016 um 10:54
Grazie a te Felix per l'attenzione; il Simano non ti deluderà! Si rimane stupiti di fronte al rock glacier.
Ciao,
siso.


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