Legnone b-side
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Rapidissima incursione esplorativa pomeridiana con
froloccone sul lato selvatico del Legnone, percorso ravanoso e già recensito qui da
Poncione e
Antonio59 ! (come ricorderò poi solo una volta a casa).
Incamminandoci dal parcheggio oltre Villa Cagnola (lato sx della strada, direzione Brinzio), invece di arrivare alla cava imbocchiamo a sx un bel sentiero, rappresentato anche sulle mappe.
Subito siamo in pieno alberume, residuo della "frana del Legnone"; appena possibile ce ne liberiamo e iniziamo a traversare in direzione delle notevoli pareti Nord-Est del Legnone, alternando anche tratti di salita ripida su terreno un po' instabile.
Giunti sotto le rocce che difendono la vetta, scopriamo su un albero un sorprendente bollo giallo, che sembra invitare a proseguire dritto per dritto in direzione di un canale (probabilmente più sicuro con neve).
Lasciamo perdere e bordeggiamo le rocce alla base, verso destra, dove appare un ancora più inatteso sentierino bollato rosso, che probabilmente arriva da Brinzio (da investigare): in corrispondenza di un bel faggio, proprio dove si vede salire la costa "normale" dalla cava, i bolli tornano indietro verso un'evidente insellatura, raggiunta la quale si è in breve in vetta.
Non abbiamo approfondito ma sembrano possibili altre varianti "normali", ad esempio proseguire in direzione Brinzio sul sentierino e cercare di salire a intercettare in vari punti la cresta che dalla vetta scende al Passo Varrò, e ovviamente varie altre all'apparenza molto più infide, dei veri e propri "PD su erba" (cit. Vate).
Discesa rapida dalla Costa d'Avign, dove ci tiriamo addosso almeno una decina di zecche.
La difficoltà indicata è più che altro per la natura ravanosa del terreno.
Toccata e fuga quasi indolore, e bel terzo tempo a Sant'Ambrogio con i
Giansa.



Incamminandoci dal parcheggio oltre Villa Cagnola (lato sx della strada, direzione Brinzio), invece di arrivare alla cava imbocchiamo a sx un bel sentiero, rappresentato anche sulle mappe.
Subito siamo in pieno alberume, residuo della "frana del Legnone"; appena possibile ce ne liberiamo e iniziamo a traversare in direzione delle notevoli pareti Nord-Est del Legnone, alternando anche tratti di salita ripida su terreno un po' instabile.
Giunti sotto le rocce che difendono la vetta, scopriamo su un albero un sorprendente bollo giallo, che sembra invitare a proseguire dritto per dritto in direzione di un canale (probabilmente più sicuro con neve).
Lasciamo perdere e bordeggiamo le rocce alla base, verso destra, dove appare un ancora più inatteso sentierino bollato rosso, che probabilmente arriva da Brinzio (da investigare): in corrispondenza di un bel faggio, proprio dove si vede salire la costa "normale" dalla cava, i bolli tornano indietro verso un'evidente insellatura, raggiunta la quale si è in breve in vetta.
Non abbiamo approfondito ma sembrano possibili altre varianti "normali", ad esempio proseguire in direzione Brinzio sul sentierino e cercare di salire a intercettare in vari punti la cresta che dalla vetta scende al Passo Varrò, e ovviamente varie altre all'apparenza molto più infide, dei veri e propri "PD su erba" (cit. Vate).
Discesa rapida dalla Costa d'Avign, dove ci tiriamo addosso almeno una decina di zecche.
La difficoltà indicata è più che altro per la natura ravanosa del terreno.
Toccata e fuga quasi indolore, e bel terzo tempo a Sant'Ambrogio con i

Tourengänger:
froloccone,
Serzo


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