Cresta NO o dell'Uomo Storto al Corno Bianco (3320 m)
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Dopo averne parlato svariate volte finalmente io e Matteo decidiamo che è giunto il momento di affrontare la cresta dell'Uomo Storto al Corno Bianco.
Partiamo lunedì da Alagna, risaliamo la Val d'Otro, superiamo gli alpeggi e circa 3 ore raggiungiamo il bivacco Ravelli (2503 m), ma pernottiamo nella nostra tenda.
Il mattino seguente partiamo alle 6.20 e in circa 1 ora risaliamo la pietraia (seguire i bolli dell'alta via Tullio Vidoni) che conduce al Passo dell'Uomo Storto (2870 m): da qui inizia finalmente la lunga cresta - circa 1600 m di sviluppo -.
1° tratto di cresta: Passo dell'Uomo Storto > Punta dell'Uomo Storto, risaliamo direttamente seguendo la cresta (I, II) caratterizzata da buona roccia, dopo 45' raggiungiamo la meta (3014 m) senza particolari difficoltà, evitiamo di legarci in questa porzione di cresta.
2° tratto di cresta: Punta dell'Uomo Storto > Punta di Netscio, in prossimità dell'intaglio sottostante la Punta dell'Uomo Storto ci leghiamo e procediamo di seguito in conserva risalendo la cresta -via via sempre più ripida- o stando leggermente a dx del filo di cresta (II e III più in alto). Per evitare di risalire i gendarmi, abbandoniamo temporaneamente la cresta optando per attraversare un franoso canalino (procedere con cautela) raggiungendo un ometto. Di seguito, scaliamo fino alla Punta di Netscio (3280 m), su I e II. In questa tratto la roccia è in alcuni punti meno solida del 1° tratto, fare attenzione e tastare sempre: dalla Punta dell'Uomo Storto alla Punta di Netscio abbiamo impiegato 1 h e 30'.
3° tratto di cresta: Punta di Netscio > Corno Bianco: sicuramente il tratto più esposto e spettacolare della cresta. Dalla punta di Netscio scendiamo su terreno facile e continuiamo in piano superando alcuni spuntoni (I, II), con forte esposizione sul versante settentrionale. Successivamente si giunge alla base di una paretina (III) caratterizzata da una fessura, che risaliamo con un tiro di corda - sosta su masso incastrato-, e poi con un passo più atletico, in forte esposizione, rimontiamo la cresta -presenza di un friend incastrato- (roccia in alcuni tratti instabile). Continuiamo lungo un tratto facile, leggermente in discesa ma molto esposto fino al colletto del Corno Bianco. Risaliamo i primi gradoni e poi ci portiamo a sx, arrampicando su terreno piuttosto facile (II) ma esposto fino alla vetta del Corno Bianco (3320 m). Per il 3° tratto di cresta considerare come tempo almeno 1h e 20'.
La lunga discesa avviene fino al Passo della Pioda lungo il medesimo itinerario della via normale al Corno Bianco da Alagna: il terreno è infido, è necessario superare pietraie, disarrampare per brevi tratti poco sotto la bocchetta di Puio e scendere per prati ripidi. Poco sotto il passo della Pioda c'è un cavo d'acciaio molto utile per superare il tratto di discesa più ripido.
Evitiamo di scendere fino alla piana dei laghi Tailly, ma effettuiamo un traverso su prato ripido fino a riprendere la traccia dell'alta via Tullio Vidoni, che conduce prima al Colletto Tailly (tratto molto ripido) e di seguito si scende fin nei pressi del Giardino del Corno Bianco (pietraia), la traccia infine ci riporta al Bivacco Ravelli, (3 h dalla vetta del Corno Bianco). La parte finale della gita è una lunga discesa fino ad Alagna, passando nuovamente per la verdeggiante val d'Otro.
La cresta è lunga, piuttosto impegnativa e richiede una buona esperienza alpinistica, da non sottovalutare anche il notevole dislivello e la lunga e faticosa discesa.
Francesco
Partiamo lunedì da Alagna, risaliamo la Val d'Otro, superiamo gli alpeggi e circa 3 ore raggiungiamo il bivacco Ravelli (2503 m), ma pernottiamo nella nostra tenda.
Il mattino seguente partiamo alle 6.20 e in circa 1 ora risaliamo la pietraia (seguire i bolli dell'alta via Tullio Vidoni) che conduce al Passo dell'Uomo Storto (2870 m): da qui inizia finalmente la lunga cresta - circa 1600 m di sviluppo -.
1° tratto di cresta: Passo dell'Uomo Storto > Punta dell'Uomo Storto, risaliamo direttamente seguendo la cresta (I, II) caratterizzata da buona roccia, dopo 45' raggiungiamo la meta (3014 m) senza particolari difficoltà, evitiamo di legarci in questa porzione di cresta.
2° tratto di cresta: Punta dell'Uomo Storto > Punta di Netscio, in prossimità dell'intaglio sottostante la Punta dell'Uomo Storto ci leghiamo e procediamo di seguito in conserva risalendo la cresta -via via sempre più ripida- o stando leggermente a dx del filo di cresta (II e III più in alto). Per evitare di risalire i gendarmi, abbandoniamo temporaneamente la cresta optando per attraversare un franoso canalino (procedere con cautela) raggiungendo un ometto. Di seguito, scaliamo fino alla Punta di Netscio (3280 m), su I e II. In questa tratto la roccia è in alcuni punti meno solida del 1° tratto, fare attenzione e tastare sempre: dalla Punta dell'Uomo Storto alla Punta di Netscio abbiamo impiegato 1 h e 30'.
3° tratto di cresta: Punta di Netscio > Corno Bianco: sicuramente il tratto più esposto e spettacolare della cresta. Dalla punta di Netscio scendiamo su terreno facile e continuiamo in piano superando alcuni spuntoni (I, II), con forte esposizione sul versante settentrionale. Successivamente si giunge alla base di una paretina (III) caratterizzata da una fessura, che risaliamo con un tiro di corda - sosta su masso incastrato-, e poi con un passo più atletico, in forte esposizione, rimontiamo la cresta -presenza di un friend incastrato- (roccia in alcuni tratti instabile). Continuiamo lungo un tratto facile, leggermente in discesa ma molto esposto fino al colletto del Corno Bianco. Risaliamo i primi gradoni e poi ci portiamo a sx, arrampicando su terreno piuttosto facile (II) ma esposto fino alla vetta del Corno Bianco (3320 m). Per il 3° tratto di cresta considerare come tempo almeno 1h e 20'.
La lunga discesa avviene fino al Passo della Pioda lungo il medesimo itinerario della via normale al Corno Bianco da Alagna: il terreno è infido, è necessario superare pietraie, disarrampare per brevi tratti poco sotto la bocchetta di Puio e scendere per prati ripidi. Poco sotto il passo della Pioda c'è un cavo d'acciaio molto utile per superare il tratto di discesa più ripido.
Evitiamo di scendere fino alla piana dei laghi Tailly, ma effettuiamo un traverso su prato ripido fino a riprendere la traccia dell'alta via Tullio Vidoni, che conduce prima al Colletto Tailly (tratto molto ripido) e di seguito si scende fin nei pressi del Giardino del Corno Bianco (pietraia), la traccia infine ci riporta al Bivacco Ravelli, (3 h dalla vetta del Corno Bianco). La parte finale della gita è una lunga discesa fino ad Alagna, passando nuovamente per la verdeggiante val d'Otro.
La cresta è lunga, piuttosto impegnativa e richiede una buona esperienza alpinistica, da non sottovalutare anche il notevole dislivello e la lunga e faticosa discesa.
Francesco
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