Punta Rossa della Grivola


Publiziert von Gabrio , 15. Juli 2022 um 16:21. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Aostatal
Tour Datum: 9 Juli 2022
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 

Stavo camminando lungo un bel sentiero, attraverso un magnifico bosco di larici e abeti.
La temperatura dell'aria era fresca, proprio l'ideale per camminare, niente a che vedere con
l'afa che stava opprimendo la Pianura Padana.

Il silenzio del bosco, gli uccellini che cinguettavano e la leggera brezza alpina rendevano
il "quadro" ancor più bello.
"Sto camminando bene!" Mi ero infatti detto.
Felice di trovarmi lì, tutto questo ripagava la fatica per la levataccia mattutina. Ero sereno e
tranquillo finchè una voce aveva rotto il silenzio.
"Si batte un po' la fiacca, o sbaglio?"
Trascinato violentemente via dai miei pensieri, mi ero voltato di scatto. Col mio sguardo
torvo avevo fulminato chi aveva osato rompere l'equilibrio di un momento magico. Avevo
guardato dritto negli occhi la persona dietro di me.
FrancescoR (compagno di giornata) aveva sostenuto il mio sguardo per un po', poi
aveva voltato di lato il capo, facendo finta di aver visto chissà quale animale.
Ora! Quattro erano le possibili soluzioni per rispondere ad un simile affronto.
La prima (purtroppo) me l'ero dimenticata praticamente da subito.
La seconda era molto simile alla prima.
La terza era come la prima più metà della seconda
La quarta era quarta ma non avevo capito bene per quale motivo(?!)
Mentre cercavo di districarmi fra i meandri di queste cervellotiche punizioni, Francesco,
intuita la mal parata, s'era messo a parlare d'altro. Sono un pesce rosso, distrattomi subito,
mi ero presto dimenticato dei miei vendicativi propositi.
Così (anche se un po' titubante) avevo ripreso il cammino, con l'inquietante sensazione che
stavo dimenticando qualcosa di importante da fare. Non ho idea di cosa Francesco avesse
visto nei miei occhi, sta di fatto che non aveva più toccato l'argomento.
Dopo lo scoppiettante inizio di salita, in breve mi ero reso conto che ero incappato in una
"giornata no!" Il dislivello da fare non era molto (2200m circa), ma al contrario della salita
al Pizzo Stella, qui ero partito da una quota più alta (1500m circa), per raggiungere una
cima di 3600m. Un azzardo per chi soffre di mal di montagna come me?
Il tempo che dovevo percorrere sopra i duemila metri era decisamente più lungo. Perplesso
più che mai, avevo ripensato a ciò che era successo 40 minuti prima, giù all'auto, luogo di
partenza.
Io ero pronto ad incamminarmi, Francesco invece stava trafficando intorno alla sua auto.
Da una casa del paese di Cretaz (in Val di Cogne), una gran bella ragazza e il suo cane,
avevano attraversato il ponte sul fiume Grand Eyvia. Ella mi era passata in fianco, ci
eravamo guardati intensamente mentre si allontanava lungo una stradina sterrata. Avevo
guardato Francesco, poi lei, ancora Francesco e nuovamente lei, che nel frattempo si era
fermata ad osservarmi. Il suo sguardo diceva tante cose così, mentre Francesco proseguiva
imperterrito nei suoi rituali, io ero andato da lei. Senza dire nulla avevo preso il cane.
Tornato indietro, avevo legato il guinzaglio allo zaino di Francesco, tornando sui miei passi.
La girl si era lasciata prendere sottobraccio docilmente.
"Un sentiero in piano, finalmente!" Mi ero detto felice.
Poi però, il mio acutissimo cervello aveva elaborato alcune considerazioni:
A) Stare con una ventenne era nettamente più faticoso che salire una cima di 3600m.
B) In città c'era una moglie che mi stava aspettando.
C) Di tornare a casa (prima o poi) con i mezzi pubblici proprio non ne avevo voglia!
Mi ero allora fermato. Guardata negli occhi la mia perspicace "compagna", le avevo
sfiorato il viso con una dolce carezza. Ripreso il cane, ella si era allontanata da me.
I nostri destini, incrociatisi per mano del fato, si erano divisi subito.

Tornato (a malincuore) da Francesco, mi ero messo lo zaino in spalla.
"Si parte?" Avevo quindi detto mentre lui faceva cenno di si con la testa.
Avevo guardato per l'ultima volta la ragazza (che si era mossa di poco da dove era),
avviandomi lungo il sentiero.
Per il resto del tragitto mi ero chiesto più volte se avessi fatto bene o no, finchè al Casotto
del Pousset
(a quota 2286m), avevo voluto togliermi il dubbio.
"Hai visto com'era carina la ragazza col cane, giù a Cretaz?"
"No, dove?" Mi aveva risposto.
"Lo sapevo!!" Avevo dunque detto ad alta voce.
C'era da chiedersi se lui avrebbe notato la mia scomparsa, o la presenza del cane sarebbe
stata sufficiente per dimenticarsi di me. Dubbio (forse illegittimo) che era rimasto a lungo
nei miei pensieri.
Il mio socio, più perplesso che mai, aveva cercato di saperne di più, ma non mi ero degnato
di fornirgli alcuna spiegazione.

Mi ero dunque incamminato, ma di lì a poco, la giornata no si era trasformata in un
Incubo. Ad ogni passo, le energie venivano meno (e l'incubo più nero), ed è solo grazie
al mio fisico temprato da
anni di escursionismo, se ero riuscito a resistere. La mia voglia di
tornare indietro era forte, ma mollare così non è da me, per questo motivo avevo tenuto duro.
Arrivato nei pressi del Bivacco Gratton, a 3198m, tutto mi era ormai chiaro. I miei sette
neuroni (già in difficoltà di loro) si erano rassegnati ad una giornata di terribile sofferenza.
Mi ero dunque riposato, esausto, al bivacco mangiando qualcosa. Fuori il paesaggio era
meraviglioso, si vedeva il gruppo del Bianco, il Cervino e un magnifico corollario di cime.
La temperatura era scesa di molto, uno vento freddo sferzava da nord, mentre guardavo la
Grivola, avevo visto anche la nostra mèta. Mentre mi coprivo, lo scoramento si era
impadronito dei miei sensi.
"Non ce la farò mai!" Avevo pensato. "Chi ci arriva lassù, sulla Punta Rossa della Grivola?"
Rassegnato, mi ero comunque avviato. Francesco, per nulla infastidito dal vento e dall'alta
quota, proseguiva tranquillo canticchiando uno dei suoi soliti motivetti.
Stavamo risalendo un'erta china di grossi sfasciumi. Di segnaletica e sentieri non v'era quasi

più traccia, acuendo le già importanti difficoltà contro cui stavo lottando.
Non sapendo come, ero infine giunto sul ripiano soprastante, il freddo si era fatto ancora
più intenso. Copertomi ulteriormente mi ero avviato a passo lento. Ora l'obiettivo era
raggiungere l'edificio sommitale. Piano piano, stringendo i denti ed evitando di
guardare su, l'avevo infine raggiunto. Un sentierino lo risaliva, ciò nonostante, il mal di 
montagna mi aveva assalito con violenza. Cercando di non vomitare ero arrivato in
cresta e, evitando due volte di entrare nella parete W (seguendo un'infida traccia), l'avevo
seguita fedelmente fino in vetta. Francesco era già lì da un po', gli avevo spiegato
come
stavo. Due foto, un sorso d'acqua ed eravamo subito scesi, giusto il tempo di salutare
(in lontananza) il Gran Paradiso.
L'itinerario di discesa era diverso, al pianoro infatti avevamo svoltato a destra, giungendo
al Colle della Rossa (3195m). Accontentando l'insistente Francesco, eravamo saliti alla
Cresta del Lauson (3208m), dopodichè ci eravamo fermati un attimo. Mi stavo
riprendendo, pur sentendomi ancora debole ed "acciaiato". Scesi giù dal colle, il "socio"
mi aveva tempestato con le sue idee malsane. Voleva che scendessimo a 2600m, fino ad
incrociare il sentiero che sale al Col de Lauson (3296m), per poi salire alla Punta del
Tuf (3393m). Nelle condizioni in cui ero, 700m metri, non ero in grado di farli neppure in
elicottero. Dovevo escogitare un sistema per liberarmi di lui, ma stanco e debilitato
com'ero, non riuscivo a venire a capo di nulla.
"Dai!" Insisteva lui "abbiamo fatto poco più del minimo sindacale per un'escursione che si
rispetti. Cosa vuoi che siano 700m di dislivello in più?"
Mentre pensavo al modo migliore per commettere il primo omicidio perfetto della storia, la
mia buona sorte mi era venuta in soccorso. Da giù, una "ragazzetta" stava risalendo il
sentiero.
"Mo' te la faccio conoscere, così il dislivello residuo lo fai con lei!" Avevo detto scherzando.
Mentre Francesco farfugliava qualcosa per nascondere la sua timidezza, la ragazza ci
aveva raggiunti. Accolta dal mio splendido sorriso, avevo bloccato la girl. Non mi era
costata molta fatica convincerla dal risalire il pendio con Francesco.
"Alla faccia dello scherzo!" Mi ero detto. Senza neppure pensarci , il mio ex socio, mi aveva
scaricato davvero! Senza farselo dire due volte aveva voltato i tacchi proseguendo con lei.
Di fatto per lui non esistevo praticamente
più. Così, mentre io scendevo tranquillo(?), più 
sopra Francesco stava già elencando le possibili varianti all'intrepida escursionista.
Arrivato solo al Rifugio Vittorio Sella, avevo ordinato una fetta di torta. Dopo 30 minuti
di attesa ero entrato nel locale per capire che cosa stava succedendo. Uscito a mani
vuote mi ero accorto che il sole era coperto dalle nuvole e faceva freddo. 
La torta, i rifugisti, se la potevano tenere in eterno, senza più indugiare mi ero avviato
verso il fondovalle.
Alla fine della lunghissima discesa, ero infine giunto a Valnontey.
Da lì mancavano "solo" 5km da percorrere su di una stradina sterrata che costeggiava il
torrente. Inevitabilmente era da un po' che pensavo a Francesco e a quale fine avesse fatto.
Senza avergli potuto dire nulla, lui era sparito velocemente con la "sua" nuova girl.
C'era da domandarsi quanto avrei dovuto aspettarlo, sempre ammesso si ricordasse
ancora di me.
Giunto nei pressi di un ponte alla periferia di Cogne, come per magia, da un sentiero di
sinistra era giunta Serena (così si chiamava la ragazza incontrata sotto il Colle della
Rossa) accompagnata dal tronfio e baldanzoso Francesco.
Fermo e a bocca aperta, li avevo osservati mentre passavano ad un millimetro da me.
Lei non mi aveva degnato di uno sguardo, lui, fatti pochi passi si era fermato. Aveva posato
lo zaino a terra, aveva tolto le chiavi dell'auto posandole sulla mia mano aperta.
Stavo per controbattere qualcosa, quando lui con un evidente segno della mano, mi
aveva invitato a tacere. Più perplesso che mai, mi ero avviato senza sapere bene
cosa fare.
Dopo dieci minuti ero all'auto.
Frastornato, stavo cercando di capire come aprirla, quando avevo sentito un cane
"ringhiare"
alle mie spalle. Voltatomi, con mia grande sorpresa, mi ero ritrovato davanti
 "al muso" la bella ragazza di Cretaz.
Senza che potessi fare nulla per evitarlo, ella mi aveva rifilato un sonoro ceffone!
Senza una parola, lei e l'infido quadrupede, avevano attraversato il ponte sparendo
alla mia vista.
Sconsolato con la guancia gonfia ed arrossata, ero salito in auto. Dopo trenta minuti di
tentativi ero riuscito a farla partire. Mi ero guardato nello specchietto retrovisore.
"Bella giornata!" Mi ero detto con un filo di voce..
Certo che nessuno avrebbe mai creduto alle mie parole, mi ero convinto dall'evitare
di raccontare lo sviluppo di quest'anomala escursione.
Pur con la cosapevolezza che: "Io non mento mai quando dico le bugie!"
(e Menek lo sa bene), omettere di dire la verità era quindi l'unica cosa saggia da fare!



P.S.
Da approfondite ricerche postume, ho scoperto che Menek "non sa proprio nulla".
Il suo commento a fine pagina è di conseguenza più giusto che mai!
Quindi tutto è peggio quando comincia male!!






















Tourengänger: FrancescoR, Gabrio
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (6)


Kommentar hinzufügen

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 15. Juli 2022 um 17:39
Guardando alcune foto vien da chiedersi a volte come "l'ardua Grivola bella" faccia a stare in piedi... ;)

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. Juli 2022 um 18:29
Hai perfettamente ragione, ma la stessa Punta Rossa, vista da sud, lascia molto perplessi...

Ciao!

Menek hat gesagt:
Gesendet am 17. Juli 2022 um 17:17
"Pur con la cosapevolezza che: "Io non mento mai quando dico le bugie!"
(e Menek lo sa bene), omettere di dire la verità era l'unica cosa saggia da fare!"
Mi dai troppo credito, falsone! :)))
Bel giro, Gabrio. Bravo.
Menek

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. Juli 2022 um 12:17
In risposta ad un tuo commento di un mio vecchio report, avevo appunto scritto:
" Io non mento mai quando dico le bugie".
Quindi la mia é stata una semplice "citazione"!!!
Ciò non toglie che ogni volta che vado a camminare con Francesco, qualcosa di strano debba sempre succedere...

A meno che:
"Io mento solo quando dico le bugie!"
In questi casi tocca a te districare la "contorta matassa!"

Grazie!
Ciao!!

Emanuela hat gesagt:
Gesendet am 20. Juli 2022 um 18:02
Bella cima, bel panorama e bell'ambiente pietroso come piace a me.
Quello che è un tuo punto debole è un mio punto di forza.

Dimmi, ma quanto ti "bruciano" quelle 5 dita!
Credo non ci sia Prep che tenga x smorzare le fiamme, vero?

...Lella ha ragione ....

Splashciao...bleahhhh

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. Juli 2022 um 21:11
Con la tua risposta ho vinto 50€!!
Tanto ero sicuro che sarebbe finita come con:
"Ma al Poncione ci devo tornare?"

Beata te che non soffri la quota!!!!

Ciao!!!
:-)))))


Kommentar hinzufügen»